nebulizzazione piante

I libri e gli articoli pubblicati sul web che descrivono come coltivare le piante da appartamento, spesso, consigliano di nebulizzare le piante coltivate in interno per aumentare l’umidità dell’ambiente circostante. Negli ultimi tempi mi sono chiesto con maggiore frequenza se questa tecnica funziona o meno.

Una semplice tecnica che dovrebbe evitare che le foglie delle piante da appartamento formino delle punte nere o che si secchino eccessivamente a causa dell’aria troppo secca presente in molte abitazioni e luoghi di lavoro, come uffici o spazi commerciali. Leggendo qua e là ho trovato pareri discordanti: alcuni sostengono che questa pratica non abbia alcuna utilità, altri, al contrario, la consigliano vivamente per mantenere le piante in salute.

In questo post cercherò di fare un po’ di chiarezza e di capire come e quando nebulizzare una pianta d’appartamento e se davvero può essere utile alla pianta.

Alcuni studiosi del settore in America sono dell’opinione che la nebulizzazione delle piante non apporti alcun beneficio alla pianta. Nebulizzare le piante con sottili getti d’acqua ha il solo scopo di aumentare l’umidità intorno alla pianta stessa. Tuttavia, gli effetti di questa operazione sono di breve durata. Le goccioline di acqua nebulizzate si depositano sulle foglie ed evaporano. In questo modo aumentano per un breve lasso di tempo l’umidità relativa, che però si dissolve nell’ambiente circostante. Nelle fredde giornate d’inverno, quando i termosifoni sono accesi a lungo, le piccole gocce d’acqua rimangono sulle foglie o sul terreno solo per pochi minuti. Per avere un benefico effetto sulla pianta, aumentando l’umidità dell’ambiente, occorrerebbe spruzzare le foglie almeno una volta ogni ora. Nebulizzare solo una volta ogni due o tre giorni non riesce ad apportare benefici effetti né all’ambiente, né alla pianta.

Al contrario, nebulizzare le foglie di una pianta una volta o due alla settimana non riesce ad aumentare l’umidità dell’aria e, in più, può aumentare il rischio che la pianta sia colpita da infezioni batteriche o da funghi patogeni. Questo accade in modo particolare per le piante che hanno una leggera peluria sulla pagina fogliare, come e viole o le begonie.

Quando si procede con la nebulizzazione di una pianta, il vapore acqueo o le piccole goccioline spruzzate hanno un effetto transitorio sull’umidità. L’acqua applicata evapora rapidamente e si disperde come vapore in un brevissimo lasso di tempo.

Come me, molti giardinieri professionisti e appassionati di piante da appartamento credono nei benefici prodotti dalla nebulizzazione delle piante.

Se le piante vengono, però, posizionate in un ambiente che abbia l’aria particolarmente secca, nebulizzare le foglie non fa molta differenza, poiché le goccioline d’acqua evaporano troppo velocemente perché la pianta possa trarne un beneficio.

Per ovviare in parte al problema è opportuno spruzzare le finissime goccioline sia sulle foglie che sul terreno, così da essere sicuri di fornire una quantità maggiore di umidità alla pianta e che possa rimanere più a lungo.

Quali piante preferiscono essere nebulizzate e quali no

nebulizzare piantePrima di approfondire alcuni elementi specifici, vediamo quali piante hanno bisogno di essere nebulizzate e per quale motivo. Infatti, non tutte le piante da interno hanno bisogno di essere nebulizzate.

Le piante che provengono da regioni tropicali o sub-tropicali traggono maggiori vantaggi dalla nebulizzazione, in quanto con essa si cerca di ricreare le condizioni del loro ambiente d’origine, dove i livelli di umidità sono molto elevati.

Nelle abitazioni o negli ambienti di lavoro climatizzati non è sempre semplice far crescere e prosperare le piante tropicali, proprio per la scarsa umidità presente nell’aria sia in inverno che in estate. Alcuni appassionati di giardinaggio coltivano queste piante in regioni con temperature alte e con scarsa umidità, previe grandi attenzioni e molta pazienza.

Nonostante lo scetticismo di molti, in estate preferisco mettere le mie piante da interno all’esterno in un luogo riparato dal sole, dove posso bagnarle abbondantemente senza problemi tutte le volte che voglio. In questo caso, la differenza si vede. Purtroppo, lo stesso non accade in inverno, quando sono ritirate per il freddo e cerco di nebulizzarle. La differenza con la nebulizzazione in inverno non è mai così evidente. È però un momento che fugge lo stress e mi rigenera, perché mi permette di osservare con attenzione le piante più da vicino e di notare eventuali problemi o nuovi interventi da fare per la prossima stagione vegetativa.

Leggendo questo e gli altri post del mio blog potrete scoprire quali sono le piante più indicate per i vostri spazi interni, in casa o al lavoro.

Molte piante in assenza dell’umidità sufficiente tendono ad avere le punte delle foglie gialle o marroni, così come possono presentare bordi secchi e marroni. Con la nebulizzazione regolare questi problemi tendono a risolversi naturalmente. Un esempio ne sono le appartenenti al genere Calathea e al genere Alocasia.

Per la sfortuna dei neofiti delle piante da interno, i sintomi che indicano la mancanza di umidità sono molto molto simili a quelli che indicano un’irrigazione eccessiva o una mancanza di acqua, ovvero foglie con punte e bordi gialli e marroni.

Al contrario, esistono anche diverse specie di piante che non vogliono essere assolutamente nebulizzate. Tra queste troviamo tutti o quasi le Cactaceae e le piante più resistenti alla siccità. Evitate di spruzzare acqua sulla loro chioma, ne trarreste solo effetti negativi.

Oltre ai cactus, ci sono alcune piante che traggono beneficio da buoni livelli di umidità ma che sarebbe meglio non essere spruzzate a causa della conformazione del fogliame. Un esempio sono le violette africane (Saintpaulia ionantha).

Vediamo insieme un breve elenco esemplificativo delle piante che traggono beneficio dalla nebulizzazione e alcune di quelle che preferiscono altre soluzioni per aumentare l’umidità vicino a loro.

Piante che preferiscono essere nebulizzate:

Piante che non preferiscono essere nebulizzate:

Anche il semplice sottovaso riempito di sassi con acqua, posto sotto il vaso della pianta da appartamento per aumentare l’umidità intorno ad essa sembra abbia poca utilità effettiva. Questo perché l’aria umida che si trova appena sopra l’acqua non sale verso l’alto, ma si diffonde in orizzontale, il che significa che l’umidità all’altezza delle radici e delle foglie della pianta rimane sostanzialmente invariata.

In molte abitazioni (specie quelle non proprio nuovissime) l’umidità presente non è poi così bassa a causa di piani cottura, bagni, ecc. Il livello di umidità presente nelle abitazioni difficilmente causa difficoltà respiratorie o patologie simili.

Le piante da appartamento più comuni che si trovano nelle case o negli ambienti di lavoro sono state selezionate proprio per la loro estrema adattabilità anche ad ambienti con scarsa umidità relativa e con condizioni di luce e temperatura non sempre ottimali. Ne sono un esempio il Pothos o la Sansevieria.

Nelle giornate di primavera o d’estate una soluzione alternativa alla nebulizzazione per queste piante è quella di spalancare le finestre, visto che l’aria esterna, in genere, è molto più umida di quella interna.

Voglio ricordare ancora una volta per memoria che segni come le punte delle foglie o intere foglie marroni, che spesso sono indicate un chiaro indice della mancanza di umidità nell’aria, possono avere molte altre cause. Ne sono un esempio le temperature eccessive o le correnti d’aria calda che possono sottrarre velocemente l’acqua dalla superficie fogliare più di quanta ne possano portare le radici dal terreno. In questi casi è consigliabile scegliere una nuova posizione per la pianta, con minori correnti d’aria e temperature più miti, se possibile. Da non dimenticare anche le irrigazioni eccessive o insufficienti che possono mostrare sintoni analoghi a quelli ora descritti. Semplice problema da risolvere con una modifica delle bagnature, per quantità e frequenza.

Quindi, prima di affrettarsi a pensare che il problema della pianta sia la scarsa umidità dell’ambiente, cercate di analizzare anche le altre possibili cause.

Quando è necessario nebulizzare le piante da appartamento

In molte occasioni i lettori di questo blog mi chiedono quante volte è necessario annaffiare una pianta piuttosto che un’altra. Io rispondo sempre che l’innaffiatura dipende da molti fattori, tra cui l’esposizione, il terreno, la temperatura, ecc. Lo stesso vale per la nebulizzazione. Sarebbe troppo semplicistico consigliare di nebulizzare due volte a settimana.

Potrebbe essere una ricetta miracolosa per le mie piante, nel mio ambiente, con l’irrigazione automatica ma altrettanto potrebbe non funzionare in una situazione simile ma non uguale.

In Toscana, per la precisione vicino a Firenze, il clima ha forti sbalzi di temperatura e umidità nelle diverse stagioni. Nonostante abbia una temperatura interna controllata grazie al riscaldamento, l’umidità varia molto, così come le esigenze di irrigazione e nebulizzazione delle piante.

Quando fa caldo in estate, le temperature salgono molto e le piante hanno bisogno di essere annaffiate quasi tutti i giorni e nebulizzate con maggiore frequenza.

Quando fa molto freddo e umido fuori in inverno, il caldo si fa sentire in interno e l’umidità diminuisce. Le piante richiedono innaffiature minori, con nebulizzazioni inferiori.

Come potete vedere, non esiste una media valida per tutti. Nel giardinaggio tutto è molto relativo alla pianta, al luogo e alla stagione.

È facile riconoscere se una pianta ha bisogno di più o meno acqua. La nebulizzazione delle piante deve essere considerata come un’integrazione all’irrigazione per aumentare il livello di umidità. Allo stesso tempo è un espediente ingegnoso per evitare di incorrere nell’errore di irrigazioni eccessive delle piante, con l’insorgere di pericolosi marciumi radicali.

Come nebulizzare le piante da appartamento

La nebulizzazione delle piante da interno è una pratica semplice da eseguire:

  • Nebulizzate le piante al mattino, per dare loro la possibilità di asciugarsi con maggiore lentezza.
  • Controllate con attenzione di bagnare finemente sia la parte superiore che quella inferiore delle foglie, come farebbe un vero banco di nebbia.
  • Se possibile, utilizzate solo acqua che sia rimasta a depositare per almeno una notte, allo scopo di evitare l’accumulo di minerali, come il carbonato di calcio.
  • Evitate di esporre le piante alle correnti d’aria, sia in estate che in inverno.
  • Oltre alla nebulizzazione, è buona pratica quella di somministrare i nutrienti necessaria alla pianta almeno una volta per stagione durante l’anno.

Come aumentare l’umidità vicino alla pianta da interni se non è possibile nebulizzare

Ci sono situazioni in cui non è possibile nebulizzare le piante o per la tipologia di pianta o per la loro collocazione.

In queste situazioni, può essere utile il ricorso al sottovaso con i ciottoli e l’acqua. Per poco che possa fare è sempre meglio di niente. Un piccolo vantaggio può portarlo di sicuro alla pianta, soprattutto se questa si trova in un vaso di terracotta porosa e di buona fattura.

Non tutte le piante si comportano allo stesso modo in vaso. Alcune specie sono più resistenti, altre più delicate. Almeno per i primi tempi, se non vi sentite troppo sicuri nella cura delle vostre piante d’appartamento, cercate l’aiuto di un giardiniere professionista esperto.

Se state cercando di curare le vostre piante da interno e pensate di non avere gli strumenti per farlo, contattatemi. Insieme potremo cercare di porre rimedio ai vostri problemi. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivare con successo delle piante da interno e quali saranno le condizioni per una loro crescita ottimale. Posso aiutarvi a curarle, a crescerle e a prendervene cura, in modo che prosperino e contribuiscano a creare un ambiente sano e piacevole.

A questo punto, non vi resta che condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!

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