Un giardino bello da morire: quando le piante sono velenose

Se nel corso della storia gli uomini hanno imparato dall’esperienza e dagli errori a distinguere le piante davvero velenose dalle piante innocue, benefiche o addirittura commestibili, tramandandosi un patrimonio di conoscenze, nella società contemporanea molto è andato perduto con il tempo.
Per questo sarete sorpresi nello scoprire quante delle specie più letali siano presenti nel vostro giardino, nei parchi pubblici e persino tra le piante amorevolmente coltivate in vaso all’interno delle vostre case.
Più sono belli i giardini, più è facile che ospitino piante velenose tra colori e profumi, perché queste ultime sono sovente tra le più appariscenti, decorative e profumate; tra le più generose di fiori e pistilli spettacolari o di bacche dai colori accesi.
Non vi stiamo dicendo di rinunciare a tanta bellezza della natura: basta avere l’accortezza di non ingerire a casaccio fiori e foglie di piante la cui commestibilità non sia arcinota, evitare il contatto di occhi e mucose con il lattice di alcune specie, e comunque lavarsi sempre le mani dopo aver maneggiato le nostre beniamine.

Accanto alle più conosciute specie spontanee velenose come l’aconito, la belladonna, la cicuta, il vischio, ci sono siepi e arbusti ornamentali molto comuni persino nei cortili delle scuole, come l’oleandro, il rododendro, il narciso, l’azalea, la calla, il glicine, il gelsomino, il ricino (ritenuto per via dei semi la pianta più velenosa al mondo).
Tutte nascondono vere e proprie insidie, per cui vanno trattate con un po’ di cautela.
Molte di loro contengono infatti alcaloidi e tossine che possono agire per contatto, per inalazione o per ingestione, provocando nel migliore dei casi bruciore, irritazione locale o indisposizione momentanea, mentre nei casi più gravi causano danni al sistema nervoso, cardiocircolatorio, gastrointestinale, paralisi ed effetti che portano al coma e alla morte.
Per quel che riguarda invece le piante da appartamento, sappiate che ogni singola parte della bella rosa di natale (elleboro) contiene alcaloidi velenosi assorbibili dalla pelle – tanto che si consiglia di lavarsi bene le mani dopo averla toccata – mentre spatifillo, dieffenbachia, ficus elastica e anthurium sono tossiche per altri versi.

Se volete ammirare una strana collezione di più di 100 specie di piante velenose vi consigliamo il Giardino dei Veleni in Alnwick Garden, uno dei parchi più celebri d’Inghilterra, creato nel 1996 da Jane Percy, duchessa di Northumberland.
Ma di questo e di altre curiosità sulle piante velenose vi parleremo nel prossimo post. Tornate a trovarci!