L’arte dei giardini nel Rinascimento, un vero Made in Italy

L’arte dei giardini nel periodo rinascimentale darà l’avvio decisivo a un nuovo stile progettuale che diventerà un marchio di riconoscimento Italiano in questo settore. Un vero Made in Italy.
Le innovazioni e il grande fervore artistico e culturale che si svilupparono nel Quattrocento tramite la diffusione di gusti più raffinati che indurranno ad una nuova filosofia di vita, saranno il preludio e l’affermarsi dei fasti del Rinascimento nel 1500.
Nel ‘400 si comincia a percepire un’evoluzione di stile dell’arte del giardino italiana, anche se acerbo e con un’organizzazione ancora poco chiara e coerente. Nel ‘500 infatti vi sarà una visione molto chiara di quello che diventerà il giardino rinascimentale, il giardino all’italiana, il giardino razionale per eccellenza che vorrà affermare il dominio dell’uomo sulla natura.
Questa sarà un’epoca dominata dalla mentalità razionalista, ogni cosa dovrà essere sicura – statica – immutabile. Il disegno seguirà una composizione serrata, formale, ogni spazio avrà la sua funzione e l’elemento artificiale prevarrà sul naturale.
Questi concetti di base per il nuovo stile dell’arte dei giardini, saranno gli elementi focali sui quali si impernierà questa nuova epoca dei giardini che darà inizio ad una nuova concezione di giardino in tutto il mondo.
I grandi giardinieri dell’epoca riusciranno a trasmettere queste sensazioni attraverso l’uso corretto ed esasperato di determinate specie vegetali con:
- l’uso di specie sempreverdi allevate in forma, per evidenziare il grande rigore e la simmetria (concetto dell’immutabilità): Leccio, Cipresso, Bosso, Viburno, Mirto, Lentisco.
- I fiori, confinati nel giardino segreto, che non appaiono mai perché creerebbero eccessivi contrasti che andrebbero in conflitto con i cromismi dei “verdi” utilizzati e l’ossessiva ricerca formale.
- L’acqua utilizzata in tutte le possibili forme: percorsi rettilinei, a formare cascate, catene d’acqua, bacini, fontane, giochi d’acqua e zampilli senza mai assumere forme naturali.
- Uso sistematico della terrazza, tecnica che si diffonde anche per ovviare a “problemi” di tipo topografico della nostra nazione. Scalinate, balaustre di pietra per proteggere le terrazze e amplificare la prospettiva dell’intera composizione.
- Nicchie, grotte e labirinti.
Il giardino in questo secolo diviene un elemento di spettacolo, non più un elemento accessorio e di utilità ma GIARDINO come spazio teatrale (Il Giardino di Boboli a Firenze), come luogo dello stupore di meraviglia e paura!
Culla di massimo prestigio e sviluppo di questo nuovo stile sarà Firenze, denominata Capitale dei Giardini.
Alcuni esempi:
- Villa Castello del Tribolo
- Villa Petraia – Buontalenti
- Villa d’Este a Tivoli
- Villa Lante a Bagnaia
- Pratolino – Buontalenti
Ma sarà con il giardino Belvedere di Bramante che si raggiungerà per la prima volta un progetto architettonico di geometria sul giardino che interpreta e racchiude in se tutti gli elementi distintivi di questa epoca stilistica.