Dei giardini pensili di Babilonia, noti per essere una delle sette meraviglie del mondo antico, non è mai stato trovato alcun resto storico documentabile. Le notizie su questa incredibile città e sulla sua grande innovazione ci sono pervenute da Diodoro Siculo e Strabone, che nelle loro opere li descrissero ampiamente.

Cenni di storia dei giardini pensili

I giardini pensili di Babilonia risalgono presumibilmente circa al VII e VIII sec.a.C.. Alcuni autori, tuttavia, li collocano come esistiti già circa nel 3.500 a.C.. La tradizione ne attribuisce la realizzazione alla regina assira Semiramide, moglie del re Nino, fondatore della città di Ninive. Successivamente, Nabucodonosor, secondo re dell’impero babilonese, vissuto tra il 604 e il 562 a.C., li avrebbe restaurati nel VI sec a.C.. Questi sorgevano lungo le rive del fime Eufrate, a sud della moderna città di Baghdad, nell’attuale Iraq.

Alcuni storici, però, non sono certi dell’esistenza e della precisa ubicazione dei giardini della città di Babilonia. La loro reale localizzazione è un punto ancora oggi molto discusso. Gli studi, ancora in corso, hanno lasciato emergere le ipotesi più fantasiose e diverse fra loro. Tra queste risulta degna di nota anche quella secondo la quale Babilonia non ospitasse affatto una delle Sette Meraviglie del mondo antico. In brave, le numerose fonti antiche, pur concordando nella descrizione di come erano costruiti i giardini, non forniscono alcuna indicazione precisa sulla loro localizzazione nella città di Babilonia.

Si passa quindi dall’avere fonti molto dettagliate ad altre più incerte e vaghe. Non avendo competenze storiche documentate degne di nota, la mia passione per il mondo del giardinaggio mi suggerisce di andare oltre e limitarsi a dare una se pur breve descrizione di una delle “presunte” meraviglie del mondo antico.

disegno giardini babilonesi a terrazzi

Come erano realizzati i giardini pensili di Babilonia

I giardini pensili di Babilonia erano costituiti da numerosi ordini di terrazze degradanti. Ognuna era più alta della precedente e più bassa della successiva, tutte unite a formare una sorta di grande terrazzamento ben al di sopra del livello reale del suolo. Ciascun terrazzo era sostenuto da arcate a volta, che poggiavano su grandi pilastri dalla sezione quadrata.

I pilastri erano stati costruiti con delle caità all’interno, le quali venivano successivamente riempite di terra. In corrispondenza degli spazi vuoti dei pilastri venivano messi a dimora grandi alberi. La disposizione regolare degli alberi formava ampi viali rettilinei, i quali erano decorati con statue o con fondali a rilievo.

sezione terrazzo giardino babilonese

I diversi livelli dei singoli terrazzamenti erano messi in comunicazione da numerose scale. Coloro che realizzarono questi giardini risolsero brillantemente importanti problemi di statica, idraulica ,irrigazione, movimentazione di terra, impermeabilizzazione (con strati di canne e bitume).

I grandi archi su cui erano realizzati i giardini pensili creavano ampi spazi vuoti sottostanti. Questi per essere utilizzati dovevano avere soffitti impermeabili, che tenessero lontani l’acqua dell’irrigazione dei giardini. L’impermeabilizzazione dei solai dei giardini pensili era realizzata con strati di canne unite a bitume. Una “novità” giunta fino ai giorni nostri, anche se leggermente modificata. Se ci pensate bene le guaine usate nell’edilizia contemporanea sono costituite a base bituminosa.

L’acqua nei giardini di Babilonia

L’acqua che serviva ad irrigare i giardini di Babilonia proveniva dal corso del fiume Eufrate che scorreva lì vicino. Per qui tempinon doveva essere un’impresa facile spostare così tanta acqua fino alla destinazione desiderata. Gli antichi romani lo fecero per portare l’acqua potabile a Roma e nelle numerose città dell’Impero. I Cinesi e i Giapponesi usavano sistemi di canalizzazione per irrigare i campi e i giardini di re ed imperatori nel corso dei secoli.

Gli antichi arabi impiegavano acquedotti e condutture sotterranee per spostare l’acqua e per irrigare le colture delle oasi del deserto.

Sono proprio le tecniche idrauliche a creare maggior stupore.

D.W.W. Stevenson, suggerisce una sua interpretazione degli studi fatti sull’impianto di movimentazione e irrigazione dei giardini pensili di Babilonia. Il suo studio era basato esclusivamente sulla conoscenza degli autori classici. Secondo Stevenson, la noria, ovvero una ruota meccanica mossa dalla corrente di un sottostante corso d’acqua, era il sistema usato dai babilonesi per risolvere il problema dell’acqua.

Funzionamento della noria nei giardini pensili di Babilonia

Sul gradino più basso dei giardini vi erano due grandi bacini che ricevevano acqua dall’Eufrate per mezzo di condutture sotterranee. Ai bacini erano connesse delle ruote in legno di grandi dimensioni. Sui margini delle ruote erano fissati dei contenitori in legno o in terracotta.

Quando le ruote venivano azionate dalla forza umana o dalla corrente del corso d’acqua sottostante, le anfore o i vasi in legno si riempivano di acqua, venivano alzate di livello e lasciavano poi ricadere l’acqua in un contenitore posto ad un livello superiore. Qui il processo si ripeteva, fino a che l’acqua raggiungeva il livelo desiderato.

Nel punto più elevato di stoccaggio si trovava una cisterna da cui l’acqua poteva facilmente essere ridistribuita, attraverso condotti a caduta, interrati (subirrigazione) o al livello del suolo, a tutta la superficie dei giardini, per formare un antico impianto di irrigazione o giochi d’acqua ornamentali, come piscine, fontane, laghetti e simili.

I giardini pensili moderni

Oggi si stanno cercando soluzioni per realizzare giardini pensili che traggano ispirazione, talvolta, da quelli babilonesi. Tuttavia, la meraviglia che gli antichi babilonesi erano riusciti a creare per quei tempi non è nemmeno paragonabile ai moderni risultati ottenuti. E’ mia opinione che oggi più di allora sia fondamentale riuscire a valorizzare non solo l’aspetto estetico ma, soprattutto, la valenza ambientale di tali giardini.

Ecco alcni esempi di moderni giardini pensili realizzati in diververse parti del mondo.

Acros, Fukuoka Prefectural International Hall - Giappone
Acros Fukuoka nel quartiere di tenjin nella città di Fukuoka in Giappone
Green Citadel Magdeburgo -Germania
Green City nella città di Magdeburgo in Germania

Costruire verde non è più solo un fattore estetico, volto a migliorare l’aspetto delle città ma è diventata una necessità irrinunciabile. In Italia gli investimenti fatti in ricerca e sviluppo per realizzare città più sostenibili, arricchite da giardini pensili e giardini verticali sono davvero esigue.

Altri paesi come Cina, Emirati Arabi e Malesia hanno una percezione più green del costruire e per questo motivo investono e realizzano maggiormente costruzioni verdi, capaci di mitigare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici e di rendere le città anche ambienti ospitali per painte, animali ed esseri umani.

Città Giardino Putrajaya Malesia
Città Giardino di Putrajaya in Malesia

Un nuovo modello di verde per la città. Le città si decorano con parchi e giardini anche in luoghi insoliti, per creare aree fruibili e ottenere città più vivibili e sostenibili. I giardini pensili si intendono non solo come nuovo decoro per l’ambiente urbano ma anche come fonte di cibo, nuovo habitat naturale per le specie vegetali e animali presenti. Un verde urbano non convenzionale capace di portare benefici e benessere alla salute dei cittadini, uno spazio di condivisione, di aggregazione sociale.

Un pensiero su “I giardini pensili: dai Giardini di Babilonia alle città del futuro

  1. Codiferro dice:

    Mi dispiace ma non ho il materiale da lei richiesto. I Sumeri della Mesopotamia sono stati una grande civiltà, che aveva un’altrettanto ampia cultura di piante e agricoltura.
    Non ho fonti affidabili da suggerirle. Le consiglio di cercare con maggiore profondità in rete. Se dovesse trovare argomenti interessanti me li segnali così da poter scrivere un post dedicato all’argomento. Le civiltà antiche sono sempre una fonte inesauribile di cultura espunti di riflessione.
    Buon giardinaggio

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