Myrtus communis var. tarentina, noto anche come Mirto di Taranto, è un arbusto sempreverde dal portamento compatto e dal denso fogliame profumato. Originario della Persia, è diffuso in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, dove cresce spontaneo e rigoglioso. Appartiene alla famiglia delle Myrtaceae. Il Myrtus communis var. tarentina è uno dei mirti più compatti e cespugliosi. Facile da coltivare, è un arbusto resistente e adattabile anche alla salsedine e alla calura estiva.
Il Myrtus communis var. tarentina predilige posizioni riparate ma ben esposte al sole per avere una ricca e splendente vegetazione. Riesce anche ad adattarsi a luoghi di semi-ombra. Facile da coltivare, il Mirto è un arbusto poco resistente alle temperature estreme. Le temperature rigide prolungate ne danneggiano il fogliame e riducono la sua crescita. Se non sufficientemente riparato il Mirto communis var. tarentina, durante la stagione fredda, richiede un ulteriore riparo nelle regioni con inverni rigidi. Per la messa a dimora, utilizzate del terriccio soffice, ben drenato, ricco di sostanza organica. Evitate con cura luoghi con ristagni idrici.
Delle piccole foglie strette coprono questo arbusto durante tutto l’anno. A fine primavera, inizio estate i suoi bei boccioli, di color rosa tenue, esplodono in fiori bianchi. In seguito, da questi fiori si sviluppano bacche blu scuro, simili a piccole olive, che contrastano magnificamente con il fogliame verde lucido.
E’ possibile ottenere una seconda fioritura alla fine dell’estate, che può protrarsi fino ad ottobre, in caso di autunni dalle temperature miti. L’altezza definitiva può raggiungere anche 150/200 cm.. Le dimensioni da pianta adulta si hanno in 15/20 anni.
La propagazione del Mirto avviene a fine estate, a seconda delle zone climatiche, per mezzo di talee semi legnose.
La potatura serve a mantenere compatta la forma e vigorosa la vegetazione. Ogni due o tre anni, è opportuno effettuare una potatura decisa, volta ad eliminare le parti vecchie e legnose della pianta e a stimolare la formazione di nuova vegetazione dal colore verde brillante.
Una pianta sana, messa a dimora in un luogo ben soleggiato e privo di ristagni idrici, non è soggetta ad attacchi di parassiti o patogeni fungini. Solo in condizioni di poca aerazione o di forte umidità, possono presentarsi patogeni come ragnetto rosso, oidio o afidi.
Al momento della piantagione accertarsi che non ci siano ristagni d’acqua vicino alla pianta. Possono essere causa di marciumi radicali, nocivi alla pianta.
Le giovani piante al momento della messa a dimora devono essere innaffiate con cura. Durante la stagione calda, il Myrtus communis var. tarentina necessita di irrigazioni regolari ma mai eccessive. Durante la stagione fredda, l’irrigazione può essere limitata o anche sospesa, secondo le condizioni climatiche presenti.
Il Myrtus communis var. tarentina può essere coltivato facilmente in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. Qui la pianta è considerata un simbolo di amore e pace. E’ molto apprezzata per la realizzazione di bouquet nuziali perché durante l’impero romano era l’albero propiziatorio per la casa degli sposi. Impiegato anche in profumeria per la creazione di oli essenziali, saponi e prodotti per la cura della pelle.
Il Myrtus è coltivato come pianta ornamentale, da utilizzare come arbusto nei giardini mediterranei e nei parchi. La varietà tarentina mantiene dimensioni contenute. E’ un arbusto perfetto per creare fitte siepi. È un classico per i giardini mediterranei per la sua adattabilità alla salsedine. Nei giardini storici è usato come siepe formale, in alternativa al bosso. Viene utilizzato anche come sempreverde per il colore verde scuro delle sue foglie da inserire con piante perenni o annuali.