Rose rampicanti, cura, coltivazione e potatura
Maggio è il mese della rosa, regina dei fiori e dei giardini, simbolo dell’amore e di perfezione. Che sia rosa antica o selezionata, rara o preziosa; una rosa rampicante o rosa rifiorente, profumata, a cespuglio o per muri, per posizioni parzialmente in ombra, rosa per pergole o rosa per siepi, ne esistono così tante varietà che se ne raccogliessimo una diversa al giorno non basterebbe una vita a vederle tutte. Chi si è preso la briga di contarle ne ha censite oltre 20mila varietà.
Molte di queste sono presenti nel castello di Malmaison, in quella che è ancora oggi una delle più belle ed estese raccolte del mondo di rose. Creata da Giuseppina di Beauharnais nella seconda metà del 1700, fu proprio la prima moglie di Napoleone I a portare in Europa – dalla Persia – una delle varietà oggi più diffuse e amate, la Rosa Tea. È il fiore più diffuso nei vivai italiani, perché è ideale per creare aiuole formali, ma hanno fiori con corolle grandi su steli così lunghi, che sono presenzialiste anche nei bouquet, essendo ritenute dai giardinieri le più adatte per essere recise. Se però siete alle prime armi, voglio darvi qualche consiglio su come prendervi cura di questa meraviglia della natura.
Potatura: quando e come farla
Semplici da coltivare e molto resistenti, amanti di terreni fertili, di medio impasto e leggermente acidi, le rose sarebbero delle piante a bassa manutenzione, se non fosse per due particolari: la potatura, difficile e diversa a seconda le varietà, e la tendenza a prendere malattie. Così, a chi ha poca dimestichezza con le forbici, consiglio di preferire le botaniche, che vanno potate il meno possibile. A chi invece ha il taglio facile, la Gallica dà soddisfazione se si sfronda in continuazione.
Ci sono poi le rose rampicanti, che hanno bisogno di tenere sott’occhio soprattutto lo sviluppo e le dimensioni della pianta. In vaso o in terra, rifiorenti o senza spine, profumate, gialle o rosse, per mantenerle in salute di solito sono due o tre le potature ritenute necessarie, volendo eliminare anche eventuali rami secchi, foglie e fiori appassiti: in inverno, in estate ed eventualmente in autunno. È comunque importante che tutte le “limature” siano fatte nel periodo di riposto della rosa, prima che si sviluppino nuovi boccioli e con un taglio obliquo, poco al di sopra della gemma sana e in direzione opposta alla gemma per evitare che l’acqua di piogge o innaffiatura rovini (gocciolando) i rami sottostanti.
Quando evitare la potatura
Febbraio è il mese ideale per la potatura principale delle rose. Vale anche per le rampicanti, perché la pianta è in una fase di “sonno” naturale. Attendete giornate senza gelo e se siete incerti sulla temperatura tenete conto che i danni dovuti al freddo, sulle rose, sono molto spesso recuperabili. Piuttosto, sarebbe bene accorciare ogni ramo cercando di mantenere solo 5 o 6 gemme sane (partendo dal basso). Se ne mantengono 3 o 4 di gemme invece, per le rose a cespuglio. Se volete facilitare le nuove fioriture, l’estate è il periodo migliore: eliminate fiori secchi e appassiti. Dove la potatura va evitata è nelle rose giovani: meglio non potarle per i primi due anni di vita, così possono infoltirsi e svilupparsi.
Da non sottovalutare
Giù con le forbici nei modi e nei tempi che vi ho spiegato, ma se la pianta sta crescendo in modo sbilanciato, incoraggiate il lato più debole evitando che i rami si incrocino all’interno. Se capita, tagliateli tenendo conto la direzione nella quale cresceranno i nuovi getti. Tanto le rampicanti quanto le rose a mazzetto, tendono infatti a fiorire soprattutto in cima, lasciando spoglia la base: è una caratteristica delle piante, ma se volete potare in modo corretto, sfoltite le cime dopo la seconda fioritura, in autunno, arrivando al ramo principale. L’importante è non esagerare con potature troppo vigorose, al livello del terreno, che si fanno quando si vuole svecchiare il cespuglio fitto. Al contrario, la mancanza di potatura fa invecchiare più rapidamente le rose, portandole a fiorire solo alle estremità.
Il taglio
Precisione e strumenti sono fondamentali per procedere con il taglio. Ecco perché è importante scegliere forbici maneggevoli, poco pesanti e ben affilate. Il taglio deve essere obliquo al terreno e non al ramo. E deve essere pulito, sia nella precisione del gesto, netto e che avvenga evitando alla rosa di contrarre malattie. Non deve quindi mancare tra i vostri strumenti di giardinaggio il fungicida, perché usare lame non affilate, arrugginite o sporche, significa sottoporre la pianta a possibili danni.
Rose come omaggio: le ibridazioni
La diversità è tra le caratteristiche comuni a tutte le rose. Per questo committenti ricchi e colti hanno chiamato ibridatori per lanciare sul mercato nuove varietà come omaggio o regalo a persone famose. È così che è nata l’italianissima Rosita Missoni, caratterizzata da un’insolita striatura gialla e rossa, dedicata alla famosa stilista. Che dire della rosa dedicata a Valentino, di un rozzo mozzafiato, selezionata da Beatrice Barni? O la Starck, presentata a Parigi come regalo al famoso designer Philippe Starck? Vero è che nella storia degli ibridatori sono pochi quelli italiani, perché anche il clima, troppo mite, ha indotto i coltivatori a fidarsi delle condizioni atmosferiche senza doversi misurare con temperature pericolose alle colture e quindi senza dover sviluppare una tecnologia di riparo che fornisse anche uno stimolo per la ricerca.
Pensiamo a Wilhelm Kordes che, grazie agli inverni del Nord, ha orientato la sua ricerca su varietà resistenti al freddo come le famose Rose Kordesil. In Italia,ro la storia delle rose “create ad hoc” ha inizio con Luigi Villoresi, primo ibridatore italiano. Sua è la “Bella di Monza” creata nell’800, tra le venti e più varietà del Bengala o Cinesi. Ma ci sono anche la famosa Bourbon “Variegata di Bologna” e poi “Ricordo di Giosuè Carducci”, “Ricordo di Géo Chavez”, “Garisenda” e altre dei Bonfiglioli di cui per la “Julien Potin” si parla di “perfezione dorata”.
I lunghi boccioli mantengono il colore per molti giorni e dopo l’apertura si conservano per molti giorni, si scolorano ma poco e sono anche dolcemente profumati, qualità rara per una rosa gialla. Viene descritta di volta in volta come “l’aristocratica delle rose gialle” oppure “il più bel giallo da esposizione”. Ad oggi, uno dei maggiori ibridatori di rose, produttore e “inventore” di nuove, è David Austin.
Le rose rampicanti possono essere una soluzione affascinante per il vostro giardino. Se siete interessati, potete avvalervi del mio aiuto, semplicemente contattandomi qui.
Ho acquistato a giugno una piccola Souvenir de la Malmaison rampicante piantata a terra, ha fatto solo 4 fiori, ora è cresciuta e arrampicata ma non ha più fiorito, come devo trattarla?
Grazie
Le rose rampicanti, in genere, sono piante piuttosto resitenti e non necessitano di cure particolari. E’ opportuno che le potature siano eseguite alla fine dell’inverno dal mani esperte cosi da non compromettere forma, struttura, e salute della pianta. Inoltre, è consigliabile effettuare almeno due concimazioni all’anno. Per eventuali problemi di afidi, cocciniglie, ruggini e altre malattie fungine è sempre consigliabile rivolgersi ad un giardiniere esperto. Buon Giardinaggio!