Le api, ogni giorno, visitano centinaia di fiori per raccogliere nettare e polline. Questi prodotti sono usati nell’alveare per cibare se stesse e le loro larve. Passando da un fiore all’altro, aiutano naturalmente le piante a trasportare il polline indispensabile alla riproduzione di molti fiori del giardino e piante selvatiche. L’impollinazione può essere effettuata da qualsiasi insetto che visiti i fiori, tra cui mosche, vespe, coleotteri, farfalle, api, bombi e falene. E’ un processo essenziale per il raccolto della maggior parte dei frutti e di alcuni ortaggi.

Lo sapevate che le api oltre ad essere indispensabili e insostituibili in natura per l’impollinazione di una quantità sterminata di specie botaniche, possono essere valide alleate anche per la cura e lo sviluppo in salute delle vostre piante in giardino, nell’orto e nel frutteto?

Più di un terzo dei raccolti agricoli mondiali dipende dal volare di fiore in fiore degli insetti pronubi. Spesso, in alcuni paesi, per ottenere un’efficace impollinazione gli agricoltori arrivano addirittura a noleggiare interi alveari, che vengono spostati dagli apicoltori a seconda della stagione e della richiesta. La presenza di questi imenotteri è uno dei fattori primari che determina la buona riuscita o meno del raccolto, assieme ad altri elementi come ad esempio le condizioni meteo.

Quali api potrete incontrare nei campi o in giardino?

Le api sono insetti che appartengono all’ordine degli Imenotteri. Nel mondo esistono oltre 20.000 specie di api, distribuite nei cinque continenti. L’unica regione in cui non riescono a vivere è l’Antartico.

La specie di ape maggiormente diffusa e conosciuta in Italia è l’Apis Mellifera, nota anche come ape da miele. I cibi che le api preferiscono sopra ogni altro sono il nettare e il polline. Il numero di api presenti in natura diminuisce ogni anno. Le cause principali di questa moria sono principalmente:

  • il massiccio e sconsiderato utilizzo di sostanze chimiche in agricoltura e nel giardinaggio,
  • il cambiamento climatico, con conseguenti mutamenti negli habitat originali delle api e fenomeni estremi sempre più frequenti,
  • riduzione costante del cibo disponibile per la loro nutrizione.

Per semplicità di esposizione possiamo distinguere le api in tre grandi gruppi.

api prodotti per le piante

Bombi (specie Bombus)

I bombi sono imenotteri che vivono in colonie organizzate secondo regole sociali ben definite. Come per le api da miele anche la colonia dei bombi è costituita da una regina e da operaie che si prendono cura della colonia stessa. Nella maggior parte dei casi solo le giovani femmine fertili di bombi (le regine) riescono a superare l’inverno, a differenza delle api mellifere, che svernano organizzate in colonie nutrendosi delle riserve di miele accumulate in primavera ed estate.

Le regine scavano nel terreno un nido per svernare ed escono dal riposo invernale nei primi giorni di sole primaverili. Talvolta, durante delle giornate di sole si possono osservare anche in inverno in cerca di cibo.

In primavera, appena uscite dal letargo, le regine vagano in cerca di luoghi adatti per costruire un nuovo nido. A questo punto, la regina inizia ad allevare le prime larve. Una volta che queste sono cresciute, diventano bombi adulti in grado di prendersi cura della colonia, raccogliendo polline e nettare. La regina continua a deporre uova. Dopo la metà dell’estate nascono i primi maschi e le nuove regine.

In alcuni casi i bombi creano il nido nei cumuli di compost.

Api solitarie (Andrena, Lasioglossum e altre specie)

Diversamente dai bombi, le api solitarie non hanno operaie. Ciascuna femmina costruisce e accudisce il proprio nido in solitudine e muore prima della nascita della nuova generazione.

Un modo per individuare i nidi di queste api è di cercare dei cumuli di terra dalla forma conica sul terreno. Questo individua l’uscita del nido ed è il terreno dello scavo del nido.

La maggior parte delle api solitarie è attiva in primavera o in estate.

Ape mellifera (Apis mellifera)

Questa ape vive organizzata in colonie composte fino ad oltre 55.000 esemplari. E’ l’insetto che produce il miele che ognuno di noi conosce.

In una colonia è presente solo una femmina fertile (ape regina), che ha il compito di deporre le uova e mantenere l’armonia nella colonia.

Gran parte delle api delle colonie sono api operaie e sono sterili. Queste escono dal nido ogni giorno per raccogliere nettare e polline e a prendersi cura dell’alveare.

Come aiutare le api e gli altri impollinatori nei nostri giardini

I giardini, spesso, ospitano una grande varietà di piante e fiori. Proprio per questo motivo sono alcuni dei migliori luoghi dove possono vivere e riprodursi gli insetti impollinatori. Senza averne paura, dovremmo cercare di ospitarne sempre di più.

Il modo migliore per attirare e aiutare le api e gli altri impollinatori nel vostro giardino è quello di fornire un gran numero di fiori ricchi di nettare e polline per tutto l’anno. Creare aiuole o bordure con piante perenni o stagionali, che alternano le fioriture nel corso dell’anno, facilita le api nella ricerca di cibo e le aiuta a superare i momenti critici dell’estate dovuti al caldo e alla mancanza di acqua. Un altro strumento capace di prendersi cura delle api è quello di costruire dei nidi che possano ospitarle nel vostro giardino.

Cosa preferiscono gli insetti impollinatori

Ecco alcuni ulteriori utili consigli su cosa potete fare per aiutare gli insetti impollinatori in un parco, giardino, terrazzo, orto o balcone.

  • Cercate in rete o fatevi suggerire da un giardiniere professionista quali sono le piante più amate dagli impollinatori.
  • Realizzate nel vostro giardino aiuole, bordure, siepi, cespugli con queste piante che piacciono alle api.
  • Limitate i tagli del prato per stimolare le malerbe a fiorire. Minori tagli aiutano anche a limitare il consumo dell’acqua in un’ottica di una gestione più sostenibile del giardino.
  • Realizzate piccoli contenitori per dissetare le api in estate.
  • Limitate o eliminate del tutto, se possibile, l’uso di sostanze chimiche dannose all’ambiente, quali pesticidi, erbicidi o simili. Evitate di effettuare i trattamenti pericolosi per le api durante la fioritura delle diverse specie.

Gli impollinatori preferiscono i fiori di colore giallo, bianco, blu e viola, e tra le piante che amano maggiormente ci sono il girasole, il geranio, il papavero, la zinnia, la mora, la salvia, il timo, la menta, il caprifoglio, il trifoglio, il biancospino, il pioppo. Solo per citare alcuni alberi e arbusti amati dagli impollinatori: Ontano, Melo, Alloro, Robinia, Mirtillo, Eucalipto, Tiglio, Acero, Pesco, Ligustro, Lampone, Ciliegio, Sommacco, Catalpa, Agrifoglio, Pero, Diospero, Susino, Caprifoglio, Salice.

Le api pungono?

E’ estremamente difficile che le api vi pungano in giardino. Meritano sempre di essere trattate con rispetto.

Tutte le api femmine hanno un pungiglione. In genere, le api non sono aggressive e pungono solo per difendersi.

I bombi e le api da miele non sprecano energie per pungere qualcuno durante lo svolgimento dei loro compiti per la colonia. Vi consiglio, semplicemente, di stare lontani dagli alveari e di non disturbare i nidi.

Come le api aiutano a migliorare la produzione di frutta e verdura

Un gruppo di ricercatori della University of California ha pubblicato uno studio nel quale si evidenzia come l’impatto dell’assenza di impollinazione di api sulla produzione di mandorle fosse nettamente superiore rispetto a quello della mancanza di fertilizzante e acqua. Gli studiosi hanno trattato con pari condizioni di irrigazione e nutrimento tre gruppi di piante di mandorlo, sottoponendoli rispettivamente a impollinazione artificiale, impollinazione da api o a mancanza d’impollinazione, e hanno poi comparato i risultati nel tempo, rilevando sotto molteplici aspetti prestazioni nettamente migliori per le piante impollinate dagli insetti.

Il segreto della superiorità dell’impollinazione degli insetti rispetto alle tecniche artificiali, in questo caso, risiede nell’autoincompatibilità (impossibilità di autoimpollinazione nella stessa pianta) di molte varietà di mandorli, che per questo – come accade per altri alberi da frutto – vengono combinate in uno stesso frutteto. Qui il volo di albero in albero delle api alla ricerca di nettare aiuta lo scambio di polline per la fecondazione tra le diverse varietà di piante (impollinazione incrociata) e migliora la futura resa del raccolto.

Un diverso esempio si può fare tra le piante da orto e riguarda la difficile impollinazione delle piantine di pomodoro. In questo caso i fiori si aprono per essere fecondati solo in presenza del movimento dell’aria prodotto dalle ali degli insetti pronubi. Una situazione simile non è facilmente replicabile con le tecniche artificiali.api e propoli

Cos’è la propoli

La propoli è una sostanza dalla consistenza resinosa, di origine naturale, prodotta dalle api partendo dalle sostanze raccolte da parti di piante, gemme ed essudati. Il termine “propoli” deriva dal greco, in cui “pro” sta per “all’ingresso di” e “polis” per “comunità”. Ciò significa che questo prodotto naturale viene utilizzato dalle api per difendere l’alveare. Data la sua natura cerosa e le sue proprietà meccaniche, le api usano la propoli anche per costruire e riparare i loro alveari, per effettuarne la manutenzione ordinaria e come barriera protettiva contro gli ospiti esterni indesiderati come serpenti e lucertole o contro vento e pioggia.

Il miele e la propoli offrono benefici effetti sulla salute umana. Fin dall’antichità la propoli è stata ampiamente impiegata dall’uomo, soprattutto nella medicina popolare per curare diverse malattie. Gli Antichi Egizi usavano la colla d’api per imbalsamare i loro cadaveri nel processo di mummificazione poiché conoscevano bene le sue proprietà putrefattive. Gli Inca usavano la propoli come agente antipiretico. I medici greci e romani la usavano come disinfettante della bocca e come prodotto antisettico e cicatrizzante nel trattamento delle ferite. La propoli era elencata come farmaco ufficiale nelle farmacopee londinesi del XVII secolo. Per la sua attività antibatterica, la propoli divenne molto popolare in Europa tra il XVII e il XX secolo. In Italia la colla d’api era usata come vernice per violino da Stradivari

Prpopoli, un rimedio naturale

Oggi, la propoli è un rimedio naturale di facile reperibilità in commercio, in diverse forme per uso topico. È anche usato nei cosmetici o come medicina alternativa popolare per il trattamento di diverse malattie.

La propoli è una miscela complessa costituita da composti rilasciati dalle api e di origine vegetale. In generale, la propoli grezza è composta da circa il 50% di resine, il 30% di cere, il 10% di oli essenziali, il 5% di polline e il 5% di vari composti organici.

I principali composti essenziali responsabili delle attività biologiche sono i polifenoli, gli acidi aromatici e gli acidi diterpenici. La composizione della propoli può variare in base alle piante che le api visitano e anche dalla regione in cui si trova l’alveare, con le relative diversità del clima.

La propoli delle api per la salute delle vostre piante

Impollinazione delle coltivazioni a parte, l’attività incessante delle api offre da sempre all’umanità attraverso l’apicoltura tutta una serie di prodotti (miele, cere, pappa reale, propoli, polline, persino veleno, apitossina) largamente utilizzati come integratori per l’alimentazione umana o come rimedi per la farmacopea tradizionale.

Non tutti sanno però che la propoli (sostanza cerosa-resinosa protettiva, raccolta dalle api sulle gemme di piante come il salice e usata negli alveari come cementante e disinfettante) è anche molto apprezzata in agricoltura e frutticoltura integrata, biologica e biodinamica. Viene usata a diverse concentrazioni come biostimolante delle difese naturali della pianta, cicatrizzante delle ferite da potatura, raccolta o grandine, fitoprotettivo contro gli stress, antimuffa e antifunginoanticrittogamico preventivo, in particolare su drupacee, pomacee, olivo, vite, kiwi, orticole e piante ornamentali.

Inoltre, la propoli, attirando con il suo aroma vari insetti impollinatori, favorisce la fecondazione e, nei trattamenti in pre-raccolta, migliora anche la conservabilità dei frutti raccolti.

La propoli non inquina ed è perciò indicata per tutte le forme di agricoltura sostenibile, assieme ad altri rimedi naturali estratti dalle alghe marine o dal neem. La propoli è ammessa in agricoltura biologica.

La propoli viene raccolta dagli apicoltori in forma grezza dagli alveari. Per poterla usare per la difesa delle piante e per il consumo umano deve essere lavorata e purificata. Essa risulta maggiormente solubile in alcool, fa fatica a sciogliersi in acqua.

Perché usare la propoli in giardino

La propoli impiegata in giardino può essere molto utile nella difesa degli alberi da frutta per coadiuvarne la protezione contro diverse patologie. Stessa cosa accade anche per le piante ornamentali per la difesa contro l’oidio o altre malattie di origine fungina.

Poiché la propoli è una sostanza innocua per gli insetti impollinatori, può essere impiegata per la difesa delle piante ornamentali contro batteri, alcune tipologie di afidi, botrite e peronospora. Il mio consiglio, per migliorarne gli effetti sulle piante, è quello di usarla insieme a prodotti a base rameica. In questi casi rispettate sempre le dosi consigliate riportate sulle etichette dei prodotti che impiegate.

Si può considerare la propoli come un corroborante delle difese delle piante e per questo motivo può aiutare a ridurre i trattamenti a base di rame e insetticidi.

Come agisce la propoli

Come altre sostanze di origine naturale, la propoli aiuta a rafforzare le difese naturali delle piante e a stimolarne la vegetazione. Soprattutto per le piante da fiore, questa miracolosa sostanza naturale induce la pianta ad emettere nuove gemme, a far si che i piccoli frutti nati dai fiori impollinati rimangano più facilmente sulla pianta (allegagione) e che si sviluppino correttamente per produrre frutti sani e succosi.

Inoltre, è una sostanza che attrae gli insetti impollinatori e per questo motivo può aiutare a migliorare l’impollinazione su alcune specie e varietà di piante.

Vista la sua ampia tollerabilità da parte degli insetti utili e le sue innumerevoli proprietà, la propoli può essere facilmente impiegata per contrastare numerose malattie di diverse piante, tra cui l’olivo, le piante dell’orto in genere, gli alberi da frutto e la gran parte delle piante ornamentali da giardino.

Quando è utile trattare le piante in giardino con la propoli?

Come per molti altri prodotti sia chimici che naturali impiegati per la difesa delle piante del giardino, il momento migliore per effettuare il trattamento sono le prime ore di luce della giornata, quando le temperature sono più basse.

Un impiego molto utile della propoli è consigliato dopo la potatura. In questa occasione il prodotto aiuta la pianta a cicatrizzare le ferite che ha subito dai tagli delle potature, oltre che ad inibire la penetrazione di eventuali patogeni dalle ferite stesse. Essendo un prodotto naturale, è sensibile alla luce del sole e deperisce piuttosto rapidamente sulla pianta, avendo una limitata persistenza. Per questo motivo occorre effettuare trattamenti con prodotti a base di propoli, quando necessario, con intervalli di due o tre settimane, con ripetizioni di due o tre volte.

In genere, chi impiega la propoli nella difesa naturale delle piante è solito fare uso anche di altri prodotti simili come estratto di equiseto o simili con cui trattare allo stesso tempo.

In giardino un uso consigliato di trattamenti a base di propoli si ha al momento della messa a dimora di un nuovo tappeto erboso con zolle precoltivate. La propoli aiuta le piantine di erba a superare lo stress del trapianto e a cicatrizzare le ferite da taglio dovute al trapianto.

In ogni caso, anche se si tratta di un prodotto naturale, è sempre vivamente consigliato osservare le dosi indicate sulla confezione del prodotto acquistato, per eseguire i trattamenti. Evitate di esagerare, non serve a niente!

Poiché i trattamenti vengono eseguiti mediante atomizzatori o pompe manuali o a motore per via aerea, è sempre consigliato proteggere occhi, naso e gola con appositi dispositivi di protezione individuale, anche se la propoli non è considerata una sostanza pericolosa.

In che forme si trova la propoli in commercio?

In commercio sono disponibili numerosi prodotti diversi a base di propoli. Come già detto, è sempre consigliabile leggere attentamente le etichette riportate sulla confezione per conoscere cosa state acquistando e come poterlo impiegare per ottenere i migliori risultati. Nel dubbio su quali acquistare e su come usarli, fatevi aiutare da un giardiniere professionista o da un agronomo esperto.

I preparati più comuni a base di propoli

I preparati più comuni sono i seguenti:

  • Soluzione alcolica, conosciuta anche come tintura. In questo caso la propoli è diluita in alcool denaturato.
  • Soluzione acquosa, la propoli grezza viene fatta macerare in acqua, con dosi diverse in base alla purezza, insieme ad un emulsionante (ad esempio lecitina di soia) per facilitarne la diluizione in acqua.
  • Soluzione idroalcolica, è un prodotto ottenuto unendo i due preparati indicati sopra, con una nuova diluizione in acqua.
  • Oltre a questi tre preparati, si trova la propoli unita ad altri prodotti al fine di migliorarne l’efficacia in usi specifici. Ne sono un esempio l’uso insieme a olii, prodotti a base di zolfo o rame, cera d’api ecc. .

Molti prodotti di origine naturale o organica sono efficaci se impiegati sulle piante al momento giusto e, ancora meglio, per prevenire il problema. E’ sempre opportuno, in giardino e nell’orto, creare le condizioni colturali ottimali per ogni pianta per evitare o limitare l’insorgere della patologia e per stimolare lo svilupparsi delle difese naturali delle piante stesse. Sono esempi di questi prodotti naturali i decotti o macerati di equiseto o ortical’olio essenziale di aglio, finocchio, limone, pompelmo. Questi non sono una panacea per tutti i mali ma utili alleati che ritengo necessario conoscere per creare un equilibrio vitale nel giardino intorno alle piante che amate. Da non dimenticare anche le utili consociazioni di piante, di cui abbiamo già più volte parlato.

Basta avere pazienza, imparare a conoscere le alternative e sperimentare sempre nuove vie per il giardinaggio sostenibile.

A questo punto, non vi resta che iniziare a sperimentare e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!

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