Di fronte alla malattia di una pianta in giardino o nell’orto domestico, molti appassionati di giardinaggio e giardinieri professionisti preferiscono utilizzare prodotti biologici perché più rispettosi dell’ambiente. Molti altri, invece, non si pongono neppure il problema della sostenibilità ambientale e chiedono semplicemente di utilizzare un prodotto che funzioni, indipendentemente dal suo impatto sull’ecosistema circostante.

Molti prodotti di origine naturale possono soddisfare le esigenze di entrambi, fornendo un controllo efficace del problema, con il minimo impatto ecologico. Tuttavia, l’uso improprio di qualsiasi sostanza chimica (naturale o meno) può causare danni alle piante trattate e a quelle vicine, oltre che agli insetti e organismi utili. Cerchiamo di capire quando e come usare correttamente i fungicidi organici con un’attenzione particolare al rame.

L’impiego del rame nel giardinaggio e nell’agricoltura biologica

Ricordiamo che il giardinaggio e l’agricoltura biologica utilizzano pesticidi e fungicidi così come accade per l’agricoltura ed il giardinaggio convenzionale. L’unica differenza è che, tranne in pochi casi, i prodotti utilizzati nell’agricoltura e nel giardinaggio organico devono essere derivati da fonti “naturali”. Un esempio è il solfato di rame, che viene impiegato nei climi temperati come fungicida. È molto utile per contrastare numerose patologie delle piante.

I giardinieri professionisti sanno cosa possono fare i composti di rame per le piante, se usati come fungicidi e battericidi. Lo sapevate che possono servire anche per il controllo delle lumache e delle limacce? L’uso di preparati a base di rame fornisce un modo sicuro e non tossico per controllare i parassiti dal corpo molle e viscido, che possono divorare le foglie delle piante di orto e giardino e causare notevoli danni.

I giardinieri più attenti alla sostenibilità sanno bene che i prodotti a base di rame sono un’eccellente difesa fitosanitaria nel giardinaggio. I trattamenti rameici, secondo le normative in vigore, sono ammessi in agricoltura biologica per contrastare numerose malattie fungine e batteriche, senza dover introdurre sostanze chimiche dannose nell’ambiente.

Nell’uso di prodotti chimici di qualsiasi tipo, naturali o no, è sempre bene conoscere a cosa servono, come e quando si possono usare. Per evitare pericolosi effetti indesiderati è sempre necessario rispettare le indicazioni riportate sulle confezioni di ogni prodotto acquistato e le eventuali limitazioni al loro uso corretto.

Giardinaggio biologico o sostenibile

rameIl termine giardinaggio biologico o sostenibile ha un’origine piuttosto recente. Il termine biologico o organico descrive un metodo naturale di fare giardinaggio e agricoltura. Di solito, l’uso di questo aggettivo si attribuisce per la prima volta a J. I. Rodale, fondatore del Rodale Institute ed editore della rivista Organic Gardening. Tuttavia, il primo uso documentato del termine fu di Lord Northbourne nella sua pubblicazione del 1940 “Look to the Land”.

Non possiamo dimenticare anche il contributo fondamentale dato da Rachel Carson con il suo libro Primavera silenziosa (Silent Spring). Un manifesto dei principi base del movimento ambientalista, nel quale l’autrice descrive i danni causati dall’uso del DDT e dai fitofarmaci in generale sull’ambiente e sull’uomo. I giardinieri biologici di oggi riconoscono il loro debito nei confronti di questi promotori di una buona gestione della terra.

Fate molta attenzione quando acquistate articoli da giardino che riportano il termine “biologico” sull’etichetta. Biologico non significa necessariamente che il prodotto sia approvato per l’utilizzo nel giardinaggio o nell’agricoltura biologica ma piuttosto che il prodotto contiene sostanze organiche o ad alto contenuto di carbonio. Il termine biologico certificato viene utilizzato solo per prodotti agricoli commerciali, ovvero cibo, fibre e semi.

Giardinieri attenti all’ambiente

I coltivatori di frutta e verdura nell’orto domestico e i giardinieri attenti all’ambiente utilizzano fungicidi a base di rame come protettore per molte malattie fogliari. La chiave, con questi formulati, è che devono essere applicati prima dell’insorgenza della malattia perché mostrino la loro efficacia.

Chi coltiva in biologico fa spesso ricorso al rame, l’unica opzione biologica attualmente approvata che si è dimostrata efficace contro malattie come la peronospora. Malattie come questa hanno la capacità di danneggiare le piante del giardino o i raccolti dell’orto. Il rame è anche un nutriente essenziale per molte piante.

A causa dell’uso frequente di questo metallo pesante, molti coltivatori e giardinieri esprimono preoccupazione per il modo in cui esso interagisce con la biologia del suolo, con la capacità delle piante di assorbirne livelli eccessivi e sui livelli elevati di rame nel suolo che influiscono sulla loro crescita.

Quali sono i prodotti rameici più usati

Nel nostro paese, in commercio sono disponibili numerosi preparati a base di rame registrati per l’uso in agricoltura e nel giardinaggio. In alcuni il rame è l’unico principio attivo presente, in altri è miscelato insieme ad altri principi attivi di sintesi che però non sono ammessi in agricoltura biologica. Di questi, consiglio di non farne uso se siete particolarmente attenti all’equilibrio e alla salute del vostro giardino.

Vediamo, di seguito, alcuni dei prodotti rameici di uso comune per effettuare trattamenti anticrittogamici biologici o organici.

Poltiglia bordolese

Il preparato rameico più conosciuto è la poltiglia bordolese. Se siete appassionati di giardinaggio da molto tempo, avrete visto anche da piccoli una bottiglia tutta sporca di azzurro tra gli oggetti da non toccare nella stanza degli attrezzi di chi si occupava del giardino e dell’orto. Quasi certamente era una bottiglia di poltiglia bordolese. La sua scoperta è avvenuta per la prima volta in Francia, nella provincia di Bordeaux, in un periodo in cui la peronospora attaccava pesantemente i vigneti.

La poltiglia bordolese è un preparato complesso che deriva dalla reazione del solfato di rame insieme all’idrossido di calcio nella proporzione di 1 a 0.7/0.8. Il suo colore tipicamente azzurro pallido è ben riconoscibile sulle piante sulle quali viene applicato questo prodotto. Nei diversi preparati disponibili in commercio il rapporto tra idrossido di calcio e solfato di rame può variare a seconda dello scopo che si intende perseguire dall’uso della poltiglia: maggiore è la quantità di solfato di rame, maggiore è il grado di acidità del preparato.

Di conseguenza, la poltiglia ha un’azione più veloce ma con una persistenza sulla pianta inferiore. Al contrario, con l’aumentare dell’idrossido di calcio, l’acidità diminuisce e la soluzione diviene più alcalina. La persistenza aumenta ma la rapidità della sua efficacia rallenta.

La maggior parte dei prodotti più comuni in vendita hanno, in genere, un rapporto equilibrato dei due ingredienti per renderli di facile impiego ed evitare effetti fitotossici indesiderati.

Ossicloruro di rame

I prodotti a base di ossicloruro di rame che potete trovare in vendita si distinguono in due tipologie:

  • ossicloruro di rame e calcio, a differenza di quello successivo, ha un azione meno immediata ma ha una persistenza sulla pianta superiore grazie al suo contenuto di rame che varia dal 25 al 55%.
  • ossicloruro tetraramico, agisce più rapidamente grazie alle percentuali di rame presenti nel preparato, che possono essere comprese in un range tra il 15 e il 50%.

Se state cercando un preparato a base di rame per contrastare la nascita e la diffusione di infezioni batteriche sulle piante, avete trovato il prodotto biologico più indicato.

Idrossido di rame

E’ composto per circa il 50% da rame metallo. La sua peculiarità principale è quella di avere una buona azione e di mantenersi a lungo sulla vegetazione. La forma delle particelle che lo compongono ricorda gli aghi di un abete o di un pino. Questa singolare conformazione permette loro di aderire facilmente alla superficie fogliare ma allo stesso tempo ne aumenta i rischi di fitotossicità.

Solfato tribasico di rame

E’ un prodotto con un’elevata solubilità nell’acqua, con una percentuale di rame metallo contenuto di poco superiore al 20%. Anche questo, come il precedente, presenta rischi di fitotossicità e per questo motivo richiede maggiori attenzioni per il suo impiego.

Come agisce il rame su funghi e batteri

Come abbiamo detto sopra, il rame è molto efficace nel contrastare infezioni batteriche o colonizzazioni di funghi. La sua azione anticrittogamica viene svolta dagli ioni di rame. Questi, una volta disciolto il preparato in acqua, si liberano. A contatto con l’anidride carbonica danneggiano seriamente le spore dei funghi bersaglio, iniziando dalle pareti delle loro cellule. Il rame produce una sorta di effetto sarcofago che ricopre e blocca le spore dei funghi patogeni e ne impedisce la successiva germinazione e riproduzione.

I preparati rameici agiscono per contatto, non riescono a penetrare nei tessuti delle foglie delle piante trattate ma ne ricoprono la superficie. Nel linguaggio degli addetti ai lavori, il rame è un prodotto di copertura, che protegge solo le parti che ne sono coperte.

Questo è uno dei motivi per cui, nei periodi di sviluppo vegetativo, è necessario ripetere più volte i trattamenti. Altrimenti, la nuova vegetazione che cresce velocemente, resterebbe non protetta e soggetta a nuove infezioni. Lo stesso avviene anche in presenza di precipitazioni atmosferiche ripetute che dilavano la protezione dalla vegetazione.

Per ovviare a questo problema, spesso, il rame viene miscelato, se compatibile, con prodotti specifici che ne migliorano la persistenza sulla foglia, detti “adesivanti” o “bagnanti”.

Quando è necessario l’uso di prodotti a base di rame

I preparati a base di rame si impiegano nel corso della stagione vegetativa per proteggere la nuova vegetazione dall’attacco di funghi e batteri. Si può impiegare con successo per proteggere olivo, vite, colture dell’orto, alberi da frutto, piante da giardino (la più comune è la rosa). Per cercare di prevenire la formazione di nuove infezioni nella primavera successiva, talvolta, lo si applica al momento in cui le caducifolie perdono le foglie contro monilia, peronospora, corineo e altri funghi o batteri.

Quali avversità combatte il rame?

I preparati rameici si impiegano per combattere molte malattie di origine fungina o batterica presenti in giardino o nell’orto, ad eccezione dell’oidio. Tra le più comuni ricordiamo: ruggine, colpo di fuoco batterico, cercospora, alternaria, peronospora della vite, cicloconio dell’olivo (noto come occhio di pavone) ecc. .

Interazioni del rame con il suolo

Il rame applicato come prevenzione delle malattie fogliari viene spruzzato sulle foglie delle piante. Tuttavia, viene lavato via dal tessuto fogliare durante le piogge o con l’irrigazione aerea e, in questo modo, penetra nel terreno. Così, sono necessarie applicazioni frequenti per mantenere il rame sulle superfici delle foglie.

La struttura e il pH del suolo giocano un ruolo importante nell’attività che esso svolge nel terreno, compresa la sua capacità di legarsi alle superfici o di lisciviare via. Il rame si lega più facilmente alla materia organica ben decomposta e all’argilla nel terreno, quindi i suoli ad alto contenuto di materia organica e i terreni a tessitura argillosa tendono ad avere livelli di rame totali maggiori.

I livelli di pH del suolo influenzano anche la disponibilità di rame; più alto è il pH del terreno, più è probabile che il rame si leghi all’argilla e alla materia organica presente. Il rame disponibile può essere dilavato dai terreni durante le piogge e innaffiature abbondanti. Il suo assorbimento da parte delle piante dal substrato di coltivazione può variare notevolmente, da pianta a pianta, e per alcune, come le patate, che agiscono come bio accumulatori.

Uso corretto dei fungicidi a base di rame

I fungicidi a base di rame dovrebbero essere usati secondo quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale di riferimento, seguendo le prescrizioni riportate sulle etichette delle confezioni dei prodotti. Per l’uso di alcuni prodotti a base di rame la legge richiede che l’utilizzatore disponga di uno specifico patentino per l’uso di prodotti fitosanitari, rilasciato dalla regione competente.

I giardinieri professionisti e gli agricoltori che impiegano prodotti a base di rame per uso professionale dovrebbero essere consapevoli di rischi, benefici e conseguenze dovuti dall’impiego di questi composti.

I formulati a base di rame per essere distribuiti sulla vegetazione delle piante devono essere disciolti in acqua nelle dosi indicate sulle etichette delle confezioni dei singoli prodotti.

Come si utilizzano i fungicidi rameici

Quando si utilizzano fungicidi rameici si consiglia di seguire delle corrette pratiche di gestione:

  • Leggere e seguire sempre le indicazioni riportate sull’etichetta del prodotto.
  • I produttori biologici certificati di piante o prodotti alimentari, come frutta e verdura, dovrebbero verificare di aver seguito tutte le regole necessarie per ottenere correttamente tali prodotti certificati.
  • Rispettare sempre il periodo di rientro indicato sull’etichetta del prodotto impiegato per i trattamenti.
  • Le rotazioni delle colture nell’orto dovrebbero essere praticate regolarmente per ridurre le applicazioni di rame ripetute alle stesse parti di terreno ai campi. Ad esempio: ruotare le colture su cui ci sono maggiori probabilità di applicare il rame con colture che richiedono minori trattamenti rameici.
  • I fungicidi a base di rame agiscono in modo preventivo e dovrebbero essere usati prima o all’inizio dell’insorgenza dell’infezione.
  • Cercate di mantenere memoria delle precipitazioni atmosferiche che si sono verificate per cercare di ottimizzare le decisioni sui programmi per le applicazioni di rame.
  • Sarebbe opportuno cercare di bagnare solo la vegetazione delle piante bersaglio per cercare di ridurre al massimo la dispersione del rame nel terreno.
  • Gli utilizzatori di fungicidi rameici dovrebbero cercare di conoscere le migliori tecniche di applicazione di questi preparati, cercando di ottimizzarne l’uso e minimizzarne l’effetto sull’ambiente. Si possono impiegare atomizzatori spalleggiati o più grandi trainati dal trattore, oppure con pompe irroratrici, anche queste a spalla o motorizzate.

Quali piante si possono trattare con il rame?

rameGli esempi più comuni di piante da giardino e da orto sulle quali è possibile applicare fungicidi a base rameica sono noti ai più. Tra questi troviamo la vite per la peronospora, pomodori e patate nell’orto, per gli alberi da frutto ornamentali e no in giardino contro la ticchiolatura del pero e del melo oppure contro la bolla del pesco.

In giardini di campagna sulle colline intorno a Firenze è molto comune vederlo impiegare contro l’occhio di pavone dell’olivo. Nei giardini di città, dove si cerca di non usare fungicidi di sintesi, si può impiegare il rame per contrastare la fastidiosa ruggine o ticchiolatura della rosa.

Rischi del rame per l’ambiente

Il rame è un metallo pesante che tende naturalmente ad accumularsi nei tessuti degli organismi viventi. Quando ripeto allo sfinimento di rispettare dosi e modi d’uso riportati sulle confezioni è anche per questo motivo. Mai esagerare! Un suo uso smodato può causare effetti dannosi alle piante trattate (fitotossicità), che si manifestano con ingiallimenti o bruciature delle superfici fogliari.

Anche il periodo dell’anno e l’ora di applicazione sono importanti per prevenire effetti indesiderati e pericolosi. Non trattare mai nelle ore più calde della giornata. Non trattare mai se poco dopo è prevista pioggia.

Il terreno, come abbiamo visto sopra, non riesce a degradare il rame che con il tempo si lega con altri composti e lì rimane. Questo influisce sulla salubrità del suolo e sulla salute degli organismi che vi abitano, come lombrichi e altri insetti e animali.

Ricordiamo che anche se il rame è ammesso in agricoltura biologica, ha un impatto negativo sugli insetti impollinatori come api, bombi e farfalle e sugli altri insetti utili come le coccinelle per i quali è in parte tossico.

Se coltivate pomodori, altri ortaggi e/o frutta in giardino o sul terrazzo, ricordate di rispettare il tempo di carenza indicato sulle confezioni dei prodotti acquistati. E’ il tempo che deve intercorrere tra l’ultimo trattamento effettuato e il momento della raccolta di frutti o ortaggi. In genere, sono previsti venti giorni, anche se esistono prodotti con tempi di carenza minori. Il mio consiglio è quello di non usare questi prodotti su piante da orto che crescono e maturano velocemente.

Con quali prodotti naturali possiamo sostituire il rame?

Come abbiamo detto, il rame è un metallo pesante e come tale deve essere trattato. E’ sempre meglio cercare di individuare delle alternative sostenibili con minori effetti secondari sull’ambiente e capaci di risolvere i problemi per i quali il rame è impiegato.

Molti prodotti di origine naturale o organica sono efficaci se impiegati al momento giusto e, ancora meglio, per prevenire il problema. E’ sempre opportuno, in giardino e nell’orto, creare le condizioni colturali ottimali per ogni pianta per evitare o limitare l’insorgere della patologia e per stimolare lo svilupparsi delle difese naturali delle piante stesse.

Sono esempi di questi sostituti naturali i decotti o macerati di equiseto, l’olio essenziale di aglio, finocchio, limone, pompelmo. Questi non sono una panacea per tutti i mali ma utili alleati che ritengo necessario conoscere per creare un equilibrio vitale nel giardino intorno alle piante che amate. Anche le zeoliti possono coadiuvare nei trattamenti anticrittogamici e antiparassitari. Da non dimenticare anche le utili consociazioni di piante di cui abbiamo già più volte parlato.

Basta avere pazienza, imparare a conoscere le alternative e sperimentare sempre nuove vie per il giardinaggio sostenibile.

A questo punto, non vi resta che individuare il problema di orto e giardino, cercare la soluzione migliore, iniziare a sperimentare e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!

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