Gli agrumi in vaso: un genere che attraversa i secoli

Nel visitare una dimora storica in molte regioni d’Italia, di solito, colpisce nel giardino una costruzione di bella fattura, con decori di pregio e ampie superfici vetrate. Questa è la limonaia, in origine aranceria, un ambiente riservato al ricovero invernale degli agrumi coltivati in vaso.
Fino al secolo scorso non c’era residenza nobiliare che non possedesse una limonaia. Purtroppo, con il passare dei secoli e il cambiare delle mode, questi splendidi ambienti hanno avuto altre destinazioni, ad esempio spazi per ospitare feste e banchetti. Molte preziose collezioni di agrumi sono andate perdute, così come la passione per la coltivazione di queste impareggiabili piante.
Oggi, per fortuna, gli agrumi sono tornati ad essere una componente importante dei giardini mediterranei e uno dei frutti più importanti coltivati in molti paesi con clima mite. Forse non tutti sanno che gli agrumi non sono originari del bacino del Mediterraneo ma provengono dalle regioni del sud-est asiatico.
Le origini degli agrumi nel bacino del Mediterraneo
Come appena detto, gli agrumi sono originari dei paesi del sud-est asiatico e hanno impiegato secoli per raggiungere la regione del bacino del Mediterraneo. Da un punto di vista storico oggi si può parlare di una vera e propria migrazione degli agrumi verso occidente, che cercherò di riassumere qui brevemente.
Il Citrus medica, comunemente noto come Cedro, è stato il primo appartenente a questo genere ad arrivare nel Mediterraneo. Per la prima volta appare nelle regioni orientali del bacino del Mediterraneo verso il V e IV secolo a.C..
Il limone riesce ad arrivare in Europa solo quattro secoli più tardi rispetto al cedro. Entrambi questi frutti erano riservati in origine alle famiglie più benestanti, come nobili, regnanti o aristocratici. Per più di dieci secoli il cedro e il limone sono stati gli unici agrumi conosciuti nell’area mediterranea.
L’arancia amara (Citrus aurantium), il lime o limetta (Citrus x aurantifolia) e il pomelo (Citrus maxima o Citrus grandis) sono arrivati in occidente attraverso le conquiste dei musulmani, con molta probabilità attraverso la Sicilia e la Spagna, a partire dal X secolo d.C. Tali dominazioni hanno avuto un ruolo importante nella diffusione degli agrumi in Europa, in particolare nel bacino del Mediterraneo, e sulle coste dell’Africa settentrionale. Infatti, molti nomi comuni di agrumi derivano direttamente dalla lingua araba, mentre in precedenza avevano nomi provenienti dal sud-est asiatico.
La dominazione musulmana sulle rotte commerciali, di mare e di terra, dalle regioni settentrionali dell’India a molti territori del Mediterraneo ha influito anche sulla diffusione di alcune specie botaniche e sulla loro denominazione.
Le prime testimonianze sulla presenza dell’arancia dolce (Citrus sinensis) nel nostro continente risalgono circa al XV secolo d.C.. La sua diffusione è legata con molta probabilità ai commerci prima dei genovesi, poi dei portoghesi, a partire dal XVI secolo d.C..
Il mandarino (Citrus reticulata), invece, è arrivato in Spagna e in Italia solo all’inizio del XIX secolo.
Gli agrumi nel Rinascimento
Durante il Rinascimento a Firenze, ognuna delle Ville Medicee aveva una propria limonaia o aranceria che ospitava gli agrumi del giardino. Tra queste la più conosciuta è la Villa Medicea di Castello, situata alla periferia di Firenze, che ospita ancora oggi una ricca e famosa collezione di agrumi, che è stata costituita per la prima volta nel XVI secolo, unica al mondo, con alcuni esemplari che hanno un età di oltre trecento anni.
A partire dal ‘500, nella Firenze dei Medici il collezionismo di agrumi rari, diventa una moda esclusiva, appannaggio delle famiglie più facoltose. Come avviene in Toscana, altrettanto accade nel resto d’Europa. In tutte le più importanti corti europee, gli agrumi acquisiscono una posizione privilegiata nei giardini sia per uso ornamentale, che per necessità alimentari, che per scopi farmaceutici.
Nello stesso periodo nei Paesi Bassi stava esplodendo la “mania dei tulipani“. Questi semplici bulbi, in pochi decenni divennero ambiti oggetto di collezionismo botanico e di forte speculazione finanziaria. Tuttavia, a dimostrazione della volubile consistenza delle mode, nel 1637 la “bolla dei tulipani” esplose, determinando il crollo del prezzo dei bulbi e il tramonto della loro smisurata popolarità.
Gli agrumi in giardino e in terrazzo
Gli agrumi, con le loro molte specie e le innumerevoli cultivar, sono divenuti elementi di primo piano per l’abbellimento nella realizzazione di terrazzi, parchi e giardini. Nei secoli, per queste piante rustiche, impareggiabili per profumi e forme, sono stati creati vasi appositi, di grandi dimensioni, in terracotta, dalla foggia inconfondibile, spesso decorati con lo stemma simbolo della famiglia che li aveva commissionati.
Tipica della Toscana è ancora oggi la coltivazione di agrumi a cerchio. In alternativa, è possibile coltivare gli agrumi a spalliera o ad alberello in forma libera. I primi necessitano comunque di un telaio al quale adattare la loro forma. I secondi hanno un portamento libero, modellato solo dalle potature effettuate dalle abili mani di giardinieri esperti. Le forme obbligate o libere, se curate con sapienza danno vita ad esemplari adattabili, maneggevoli ed insostituibili per la collocazione di magnifiche piante in vaso, nei diversi ambienti di parchi e giardini storici e persino in interno.
Specie e cultivar di agrumi
Sotto il profilo botanico, gli agrumi possono essere alberi o arbusti, sempreverdi. Appartengono alla famiglia delle Rutacee. Possono avere dimensioni, portamenti, fruttificazioni e sviluppo vegetativo variabile in funzione dell’appartenenza ad un genere o ad un altro, tra:
- Citrus,
- Fortunella,
- Poncirus.
In botanica, il frutto delle piante di agrume è detto esperidio. La caratteristica principale di questo frutto è di essere una “bacca” composta da più parti:
- l’epicarpio (la buccia esterna) è sottile, con numerose ghiandole oleifere, di solito di colore giallo, arancio o verde, a seconda delle specie e delle cultivar. Può essere più o meno liscio o ruvido.
- il mesocarpio, lo strato tra la buccia e gli spicchi, chiamato albedo, ricco di sostanze pectiche, può essere più spesso ( ad esempio nel cedro) o più sottile (ad esempio nei mandarini), di colore bianco e dalla consistenza spugnosa. Il suo sapore è spesso amaro, talvolta senza alcun gusto.
- l’endocarpio, gli spicchi, è suddiviso in parti, che contengono una sostanza succosa, in alcune specie e cultivar assieme a uno o più semi.
Al gusto, il contenuto degli spicchi degli agrumi si differenzia per la maggiore o minore componente acida, che in alcune varietà è attenuata da una più consistente quantità di zuccheri.
Molto più spesso che in altre specie di piante, gli agrumi presentano anomalie morfologiche o teratologiche. Il numero più consistente di caratteri inusuali lo si può trovare nella forma dei frutti. Questi possono, molto spesso, avere forme insolite e impressionanti. Si possono trovare agrumi con frutti:
- con solchi, più o meno profondi,
- con costole in rilievo,
- con bitorzoli,
- con gobbe,
- con escrescenze simili a corna,
- con escresenze che sembrano le dita di una mano, prive di polpa, il famoso agrume mano di Buddha.
- In altri ancora, si hanno frutti dentro ad altri frutti, spesso con malformazioni. Ne è un esempio il cosidetto “ombelico” delle arance navel.
Citrus aurantium bizzarria, la Bizzarria
Per chi non la conoscesse, una delle malformazioni più caratteristiche e singolari del mondo degli agrumi è quella rappresentata dal frutto del Citrus aurantium bizzarria, più comunemente conosciuto semplicemente come Bizzarria. Sulla stessa pianta, sono presenti comtemporaneamente i frutti di arancio amaro, di cedro e altri ottenuti dalla combinazione degli altri due, con striature con orientamento verticale, più o meno in rilievo e regolari per forma e colore.
L’origine di questa pianta risale alla metà del XVII secolo, ottenuta per la prima volta in un giardino sulle colline intorno a Firenze. La sua riproduzione si ottiene solo per innnesto, con materiale proveniente da piante bizzarre.
La sua particolarità continua ad interessare ancora oggi con numerosi ed accurati studi volti a determinarne l’origine scientifica e le caratteristiche specifiche. In essa le cellule di due piante diverse collaborano e si mischiano in un unico organismo, con una distribuzione separata. Queste zone uniformi sono chiamate chimere settoriali.
Specie e cultivar di agrumi
Le specie e le cultivar di agrumi coltivate nel mondo oggi sono molto numerose ed è estremamente diffìcile riuscire ad identificarle con precisone e a fornirne una classificazione corretta.
Tra le più conosciute il Pummelo o Pomelo (Citrus maxima) non solo è l’agrume di cui si conosce la più antica citazione (2200 a.C.), ma è quello che produce il frutto più grande. Ad esso si aggiungono poi il limone o Citrus x limon, l’arancio o Citrus sinensis, il pompelmo o Citrus x paradisi, il cedro o Citrus medica, il kumquat o Fortunella, il calamondino o Citrus mitis, il mandarino o Citrus reticulata, il bergamotto o Citrus x bergamia, il chinotto o Citrus myrtifolia.
Lo Yuzu è un agrume ibrido ottenuto dall’incrocio di un mandarino con un limone. E’ molto utilizzato in cucina in Giappone. Anche il Sudachi proviene dal paese del Sol Levante. Il suo frutto ha dimensioni ridotte, di colore verde, dalla forma tonda, anch’esso impiegato comunemente in cucina.
Le foglie degli agrumi, di solito, sono lanceolate, di un verde intenso e lucente, anche se alcune possono essere più chiare o anche variegate, ricche di sostanze oleose aromatiche.
I fiori sono profumati, di colore bianco, talvolta, con la parte esterna dei petali di colore bianco o rosato, formati da cinque petali carnosi. I fiori dell’arancio vengono chiamati zagare, mentre in generale i frutti degli agrumi, dalle molteplici fogge e dimensioni, prendono il nome di esperìdi.
Una curiosità: il cedro che è stato il primo agrume ad arrivare nel Mediterraneo, come detto sopra. E’ un agrume che può essere riprodotto dai semi. Gli ebrei rispettosi delle tradizioni religiose richiedono che il cedro sia riprodotto da seme per essere un frutto kosher, da utilizzare nella la cerimonia dei Tabernacoli. Diversamente, le altre specie di agrumi vengono riprodotte mediante innesto allo scopo di mantenere le caratteristiche estetiche e di fruttificazione della pianta di origine.
Dove si coltivano gli agrumi
L’ambiente ideale nel quale coltivare gli agrumi è costituito da zone a clima mite, con un terreno sciolto, ben drenato, privo di ristagni idrici, ricco di sostanza organica, meglio se leggermente acido, esposto preferibilmente a sud o sud-ovest, in un luogo soleggiato ma protetto dai venti freddi dominanti.
Per gli agrumi coltivati in vaso, a seconda della regione di coltivazione, dopo il ricovero invernale che va da ottobre a marzo, le piante dovrebbero stare all’aperto per i mesi rimanenti da aprile a settembre.
Il ricovero invernale avviene in un ambiente luminoso, arieggiato, non riscaldato, per difendere le piante dagli sbalzi termici e dal gelo.
E’ sempre consigliabile mantenere i grandi vasi in coccio sollevati da terra con appositi piedini in cotto o semplici mattoni, per consentire all’acqua delle irrigazioni di uscire liberamente, con facilità dai fori posti alla base del vaso. Per ulteriori informazioni su come coltivare gli agrumi in vaso, seguite l’articolo successivo.
Un aiuto per gli agrumi nel vostro parco o giardino
Non tutte le piante si comportano allo stesso modo in un parco, in giardino o in terrazzo. Alcune specie sono più resistenti, altre più delicate. Almeno per i primi tempi, se non vi sentite troppo sicuri nella cura dei vostri Agrumi, cercate l’aiuto di un giardiniere professionista, esperto per prendersi cura del vostro giardino o del vostro terrazzo.
Se state cercando degli agrumi, anche insoliti, per il vostro parco, giardino o terrazzo, per dare colore, forma e struttura ai vostri ambienti, contattatemi. Insieme potremo capire i vostri desideri. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivare con successo degli Agrumi in terra o in vaso e quali saranno le condizioni per una loro crescita ottimale. Posso aiutarvi ad acquistarli, a crescerli e a prendervene cura, in modo che prosperino e contribuiscano a creare un ambiente sano e piacevole.
A questo punto, non vi resta che selezionare con cura quelli che preferite, comprarli, piantarli e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!
Un hobby interessante e curioso che ti stimola anche a voler bene alle piante, nel mio caso quelle degli agrumi.
Gradirei di possedere un libro contenente tutte le istruzioni e gli insegnamenti per coltivare queste piante in vaso e nel giardino.
Mi basta conoscere il titolo e l’autore dell’esperto solo in agrumi.
Cordiali saluti tino
Per farsi una cultura sugli agrumi, le loro caratteristiche, le varietà, la loro coltivazione, le consiglio di cercare pubblicazioni online. Alcune sono fin troppo semplicistiche e poco utili, mentre altre, hanno una buona base teorica e un approccio meno scientifico e più pratico. Se riesce a leggere e capire facilmente l’inglese o altre lingue, avrà molta più scelta. Ci sono articoli interessanti in Israele, Stati Uniti e oltre.
Buon giardinaggio,
Tiziano Codiferro