gli agrumi in vaso: una tradizione che attraversa i secoli – parte 1

Fino al secolo scorso non c’era residenza patrizia che non possedesse una limonaia, il ricovero per l’inverno riservato agli agrumi in vaso, divenuti elementi di primo piano per terrazze e giardini estivi.
Per queste piante rustiche venivano creati vasi appositi, grandi e in terracotta, dalla foggia riconoscibile, con annesso stemma di famiglia.
A partire dal ‘500 nella Firenze dei Medici aveva preso piede la moda del collezionismo di agrumi rari. Come in Toscana la nuova mania si era diffusa in tutte le più importanti corti europee, sia per funzioni ornamentali, sia per usi alimentari e farmaceutici.
Tipica della nostra zona è ancora oggi la coltivazione di agrumi a cerchio, che da secoli insieme a quelle a spalliera – sempre su telaio – o ad alberello rende più adattabili e maneggevoli gli esemplari per la collocazione dei vasi nei diversi ambienti della casa e del giardino.
Sotto il profilo botanico gli agrumi sono alberi o arbusti sempreverdi della Famiglia delle Rutacee, di altezza variabile tra uno e nove metri, appartenenti ai generi Citrus, Fortunella e Poncirus.
Ad oggi le varietà sono più di 50, mentre nuovi ibridi e cultivar vengono creati continuamente. Tra di essi il Pummelo o Pomelo (Citrus maxima) non solo è l’agrume di cui si conosce la più antica citazione (2200 a.c.), ma è quello che produce il frutto più grande.
Limone (Citrus × limon), arancio (Citrus × sinensis), pompelmo (Citrus × paradisi), cedro (Citrus medica), kumquat (Fortunella), kucle (F.Margarita x Citrus clementina), calamondino (Citrus mitis), mandarino (Citrus reticulata), bergamotto (Citrus × bergamia) e chinotto (Citrus myrtifolia) hanno foglie lanceolate, di un verde intenso e lucente, ricche di sostanze oleose aromatiche; i fiori sono profumati, di colore bianco e formati da cinque petali carnosi: quelli d’arancio vengono chiamati zagare, mentre in generale i frutti degli agrumi, dalle molteplici fogge e dimensioni, prendono il nome di esperìdi.
Ubicazione
Nelle zone a clima mite, da maggio gli agrumi vanno esposti all’esterno, a sud sud-ovest, in zona soleggiata e non ventosa. Il ricovero invernale avviene in un ambiente luminoso, arieggiato ma non riscaldato, per difendere le piante dagli sbalzi termici e dal gelo. In ogni caso i grandi vasi vanno sempre tenuti sollevati da terra con appositi piedini in cotto o semplici mattoni, per evitare dannosi ristagni d’acqua alla base.
(continua)
Un hobby interessante e curioso che ti stimola anche a voler bene alle piante, nel mio caso quelle degli agrumi.
Gradirei di possedere un libro contenente tutte le istruzioni e gli insegnamenti per coltivare queste piante in vaso e nel giardino.
Mi basta conoscere il titolo e l’autore dell’esperto solo in agrumi.
Cordiali saluti tino
Per farsi una cultura sugli agrumi, le loro caratteristiche, le varietà, la loro coltivazione, le consiglio di cercare pubblicazioni online. Alcune sono fin troppo semplicistiche e poco utili, mentre altre, hanno una buona base teorica e un approccio meno scientifico e più pratico. Se riesce a leggere e capire facilmente l’inglese o altre lingue, avrà molta più scelta. Ci sono articoli interessanti in Israele, Stati Uniti e oltre.
Buon giardinaggio,
Tiziano Codiferro