Come imparare velocemente a far seccare le nostre piante da appartamento?
Per la gran parte di coloro che vivono in città o in un appartamento, quando vedono una pianta da interno, ricordano almeno una volta di quando sono riusciti a farne morire una, appena comprata, in pochissimi giorni. Chi di noi non si è mai recato al supermercato o in un garden center specializzato e ha osservato con malinconia il reparto con le piante da appartamento? Quante volte abbiamo pensato che avremmo potuto comprare quella con tutte quelle foglie così vellutate oppure quella con le foglie piccole o ancora quella pianta grassa o succulenta che ci sembra tanto buffa? “Potrebbe stare così bene sul davanzale in cucina, vicino ai fornelli, o in bagno vicino al lavandino o, ancora, nell’ingresso subito dopo lo svuota tasche”…
Come acquistare una pianta da appartamento
Le foglie, così insolite nel disegno, di Maranta leuconera sono una vera calamita per i nostri occhi, così come le generose dimensioni dell’Alocasia macrorrhizos, nota anche come orecchie d’elefante, ci attraggono, noi amanti del verde dell’ultimo minuto, come una caramella per un bambino. “Meglio prendere una pianta da appartamento, piuttosto che un cane o un gatto, da ammirare la sera quando rientriamo stanchi dal lavoro. Non sporca, vuole poche attenzioni, non dobbiamo portarla fuori quando piove, …. Basta poco per farla crescere….”.
Quando nel garden vi avvicinate al reparto delle piante da interno che vi stanno chiamando, si avvicina il sedicente consulente del verde specializzato e con voce suadente, si rivolge a voi, “Posso aiutarla nella scelta?” E in men che non si dica, eccovi lì con il vostro bellissimo Spatifillum, con dei lunghi fiori color bianco candido, o con un Chlorophytum comosum, comunemente falangio o spider plant. Ed eccovi entrati in una nuova dimensione. Vi dirigete tutti contenti verso casa, orgogliosi della scelta. Vi hanno assicurato che sono piante che richiedono poche attenzioni.
I giorni successivi, ancora pieni di entusiasmo, cercate informazioni sulla vostra nuova amica su giornali, riviste specializzate, siti internet, blog di giardinaggio. Ne parlate orgogliosi con i vostri amici. Poi leggete da qualche parte la storia di quello che, in un giorno, camminando, ha trovato una Yucca mezza secca vicino al cassonetto, in strada, l’ha raccolta e portata a casa come un gattino abbandonato.
Da quel giorno, con pochissime cure e quasi dimenticandosi di lei nell’angolo del soggiorno, la pianta è cresciuta sana e rigogliosa, dandogli un sacco di soddisfazioni. Allora pensate, “E’ fatta, ho scelto la pianta giusta. Sicuramente, le darò più attenzioni di quel tale e avrò anche io la mia amica verde …”. Qualche giorno dopo, accendete la tv e stanno parlando delle piante da appartamento. Il solito giardiniere esperto racconta di quanto le piante siano facili, anzi, molto facili. Molto più semplici di un cane da accudire, di un bambino piccolo da cambiare dopo una notte insonne o di una compagna o compagno da sopportare nei momenti no. Ecco, questa è la conferma definitiva. “Ho trovato un’amica verde che non mi tradirà mai e mi capirà…”. P.S.:“..anche se io mi dimenticherò di lei…”
Cure e attenzioni per una pianta da interno
Niente di più falso. Le piante, da appartamento o da giardino che siano, sono esseri viventi come noi e in quanto tali hanno bisogno di cure e attenzioni. All’inizio, sono come bambini piccoli, devono capire dove si trovano, si devono adattare e rispondere alle nostre cure. Alcuni, addirittura, sostengono che le piante siano intelligenti, come e più di noi. Ne hanno fatto una scienza, come Stefano Mancuso, o Barbara Mazzolai, che le studiano per trovare soluzioni alle esplorazioni spaziali. Figurarsi quante poche cure richiedono. Al contrario, ne vogliono eccome, costanti, mirate in base alla stagione e somministrate con cognizione di causa.
Inizia così la vostra nuova vita. “Sulla fogliolina nuova, appena spuntata, ci sono delle macchie bianche, cosa sarà? Oidio dice un amico. Le foglie in basso sono tutte appiccicose, vicino all’attaccatura delle foglie ci sono dei batuffoli bianchi. È cocciniglia dice un altro.Dei puntini neri sono apparsi questa mattina vicino ai nuovi bocci di rosa… Eppure ieri sera ero sicura che non fossero lì….” Inizia la ricerca. In edicola trovate subito dei giornali di giardinaggio. Ne acquistate uno ma non trovate niente.
Tornate nel garden dove avete comprato la pianta per chiedere perché, dopo pochi giorni dall’acquisto, la pianta ha iniziato ad avere delle foglie gialle. Ma quello che vi dicono non vi convince. Niente di più semplice. Chi di noi non trascorre almeno quattro ore della giornata con il proprio smartphone? Sulla rete troverò di certo la spiegazione. Intanto, la prima pianta ha perso tutte le foglie, perché nel frattempo vi siete dimenticati di annaffiarla. Già, perché le piante bevono anche!
Piante grasse e succulente
Andrà meglio con la prossima. Il supermercato è un appuntamento regolare, ha sempre mille offerte. Oggi hanno i piccoli cactus, con quei fiori rosa così graziosi. Ed ecco che siete cascati di nuovo nella tentazione. Leggete l’etichetta colorata, con quei simboli semplici. Questa volta sarà una passeggiata. “Annaffiare una volta ogni dieci giorni o quando il terreno è quasi completamente asciutto. Richiede sole pieno.
Non soffre malattie particolari.”, dice l’etichetta. Dopo qualche giorno, notate che la pianta sta diventando grinzosa, ha cambiato aspetto e i fiori sono scomparsi quasi subito. Eppure non sono ancora passati dieci giorni, il vaso ha una posizione ottimale, sulla finestra vicino al termosifone. “Presto devo dare acqua. Ma quando riempio il vaso, l’acqua se ne va… Ho letto da qualche parte che se immergo la pianta in un piccolo contenitore con dell’acqua per mezzora, il terriccio si bagna bene bene. Perfetto, stasera prima di uscire lo faccio, così sono a posto per una settimana.” Al mattino vi svegliate e vi ricordate che la pianta è ancora lì. Correte a prenderla ma ormai è troppo tardi, da grinzosa che era, adesso ha un colore marrone, tutta molliccia. Anche questa è andata.
Piante per la cucina
Al mercato avevano dei vasetti così profumati di basilico e menta che non avete resistito. Ed eccoci di nuovo. A questi avete aggiunto del rosmarino, era sul banco vicino. Avranno, di certo, bisogno di poche cure, lo avete letto ovunque. Iniziate ad annaffiare con cura, questa volta! Ora tutti i giorni, così avrete la certezza di non dimenticarlo. Avete visto in alcuni giardini che dei vasi hanno il sottovaso per le giornate più calde.
E così fate. Il basilico inizia ad avere le punte delle foglie nere. Il rosmarino inizia a perdere alcune foglioline e i rametti si spogliano. Il vaso della menta ha delle foglie gialle. “Eppure questa volta non ho dimenticato niente. Forse avranno bisogno di più concime?” Ed ecco il tocco letale. Niente di più facile. Chiedere a chi è a letto moribondo di correre una maratona. E anche queste sono andate!
Piante da ufficio
Con la Yucca gloriosa sarà la volta buona. Se poi la abbinate ad un Ficus benjamina ed una Monsteradeliciosa avrete un angolo verde in ufficio che vi invidieranno tutti. Tanto non dovete fare gran che, ve lo hanno detto tutti! Intanto, per casa avete visto la Pileapeperomioides, o Pianta delle Monete cinese, il nome è tutto un programma. Se la mettete vicino ad una Anthiriumfilix-femina o Felce e ad un Adiantumraddianum o Capelvenere il risultato è assicurato. Questa volta è impossibile fallire. Vi immaginate già la giunga tropicale a casa e un angolo di paradiso in ufficio.
Ma ecco le complicazioni. In ufficio, in estate di giorno si muore di freddo per i condizionatori e di sera, quando si disattivano, il caldo secco è opprimente. In inverno il contrario, con in più le temperature polari della notte. Le luci si spengono automaticamente e il buio regna sovrano nel fine settimana, lontano dalle finestre. Il sottovaso in plastica non è bello ma potreste sopperire con un contenitore nel quale inserire il vaso con la pianta. Però, nessuno si accorge che l’acqua in eccesso resta nel contenitore e dopo qualche giorno di innaffiature insistenti, inizia a emanare un cattivo odore.
A casa le cose non vanno meglio. In cucina le temperature sono altalenanti tra il caldo umido dei fornelli che si accendono e si spengono. Quando siete fuori le finestre sono sempre chiuse e a stento passa un filo di luce in un angolino. Anche in bagno non va meglio. Al mattino la luce appare per pochi minuti, poi il buio. Manca sempre il momento giusto per dare la famosa acqua nel modo e nella quantità giusta. Ma questa volta non potete fare errori e continuate.
Pollice verde o pollice nero?
A questo punto, qualcuno vi dirà che avete il pollice nero, mentre una sua amica ha un impareggiabile pollice verde. Qualunque pianta tocca si trasforma in una meraviglia! Cresce in voi il senso del fallimento, toccate una pianta e questa all’istante capisce che con voi troverà la morte! Niente di più falso. E’ una questione di cure e attenzioni che avete verso le vostre “amiche verdi”. Dovete osservare con attenzione quello che funziona con la pianta e quello che la porta a deperire velocemente. Le piante da interno, come quelle da giardino, muoiono naturalmente, alcune prima delle altre.
Se il giardinaggio vi piace e il contatto con le piante vi fa star bene, con pazienza imparerete cosa serve ad una pianta e quali sono le sue abitudini, proprio come per un cane o un gatto. Strofinare le foglie di Alocasia con un panno umido per pulirle dalla polvere, aiuterà la pianta ad essere in salute, innaffiare al momento giusta una Kenzia la farà crescere in altezza, dare il giusto nutrimento ad una Calathea le farà avere delle foglie colorate e splendenti, alcune faranno anche dei fiori che non avevate mai visto. Con tempo e pazienza, imparerete anche quando è arrivato il momento di salutare una pianta di Aloe vera che non ce la fa più o una Sansevieria che ha avuto, per errore, troppa acqua e che è marcita. E’ arrivato il momento di sostituirle con nuovi ospiti e di partire per una nuova avventura nel mondo del verde. Ora siete degli “esperti conoscitori” delle piante da interno.
Le piante richiedono un grande lavoro, cura, attenzione. Sono come noi. A volte per qualche ragione “mangiano” di più, ma non parlano. Anche con una routine quotidiana regolare ( annaffiature dove necessario, nebulizzazioni , rimozione foglie morte, etc) alcuni giorni il terriccio si secca più velocemente, va a sapere perché. In ogni caso, anche senza sapere perché, è questione di empatia e rapporto con loro. Ho ereditato tutte le piante di mia madre, una trentina, sopravvissute per miracolo ai maldestri interventi della badante. Ne sono morte solo due, per fortuna. Le altre le ho adottate, travasate, ripulite…tutte piante diverse: succulente, cactus, dracena, tronchetti, Z plant…Le ho rimesse in forma, per fortuna il mio spazio all’aperto ha un perfetto microclima. Sui davanzali ho le aromatiche che stanno diventando cespugli… Ma il tempo che dedico quotidianamente, suddiviso in tre tappe, sono 2/3h al giorno…tempo dedicato con estremo piacere! Quindi non sono proprio “indipendenti”. Necessitano cure. E danno soddisfazioni immense!!!
Ha perfettamente ragione! Il tempo dedicato alle piante da molte soddisfazioni e ci aiuta a restare in contatto con la natura e il suo ritmo. Continui cosi! Buon giardinaggio!!