Su The New Yorker del 2013, Michael Pollan, giornalista e scrittore, titolava così: “The intelligent plant”, “Gli scienziati si confrontano su un nuovo modo di comprendere le piante”. In questo articolo descrive gli sviluppi che hanno avuto successivi studi sulle piante, intese come esseri con capacità diverse rispetto a quelle che comunemente noi riconosciamo loro. Cita un articolo, del 2006, apparso in Trends in Plant Science, dove gli autori suggeriscono un nuovo campo per lo studio delle piante, la “neurobiologia vegetale”. Tra i sei autori dell’articolo citiamo, Eric D. Brenner, biologo molecolare americano delle piante, FrantišekBaluška, biologo molecolare slovacco, Elizabeth Van Volkenburgh, biologo americano delle piante, e  Stefano Mancuso, un fisiologo vegetale italiano.

serraSecondo questi studiosi le piante sono in grado di percepire e rispondere in modo ottimale a numerose variabili presenti nell’ambiente: luce, acqua, gravità, temperatura, struttura del suolo, nutrienti, tossine, microbi, erbivori e segnali chimici provenienti da altre piante.

Inoltre, affermano che sono stati identificati sistemi di trasmissione di segnali elettrici e chimici, simili a quelli presenti nei sistemi nervosi degli animali. Secondo loro, le piante hanno una capacità propria di elaborare le informazioni.

Stefano Mancuso è uno scienziato di fama internazionale, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale (LINV), dell’Università degli Studi di Firenze, presso la quale è Professore. Ha insegnato in università in varie parti del mondo. È, inoltre, autore di testi di carattere scientifico e di numerose pubblicazioni su riviste internazionali.

La neurobiologia vegetale studia i segnali e la comunicazione presente nelle piante a tutti i livelli di organizzazione biologica, dalla singola molecola alle comunità ecologiche. La neurobiologia vegetale è una disciplina nuova, come abbiamo detto sopra, e anche osteggiata da molti. Essa studia come le piante possano riuscire a ricevere dei segnali dall’ambiente, rielaborando le informazioni e calcolando le soluzioni adatte alla propria sopravvivenza.

Già nel 1880, Charles Darwin suggerì di vedere le piante in modo nuovo: “un animale capovolto,  con i propri organi sensoriali ed il cervello in basso, sottoterra e gli organi sessuali in cima”.

Oggi, gli studiosi del LINV, riconoscono le piante come organismi dinamici e altamente sensibili. Lo sapevate che una pianta è un organismo in grado di elaborare informazioni e ha sistemi di comunicazione. Tutto questo è presente in ogni parte della pianta, dalle radici, al tronco, ai rami, alle foglie. Secondo voi una pianta ha un cervello simile a quello di un animale? Secondo Darwin e non solo, potrebbe averne uno all’estremità dei peli radicali. Questi modificano la propria direzione dopo aver letto e interpretato i segnali provenienti dal terreno circostante. Ma le piante sono esseri sociali? Sanno percepire i pericoli dell’ambiente e sanno difendersi? Secondo qualcuno, si! E voi cosa ne pensate?

Ma chi è Stefano Mancuso? Conosciamolo meglio

Stefano Mancuso: biografia

Partecipa alla redazione della rivista internazionale PlantSignalling and Behaviour pubblicata negli Stati Uniti. Collabora al programma “Perception of gravity, signaltransductionandgraviresponse in higherplants” dell’Agenzia Spaziale Europea. Ha contribuito in prima persona alla fondazione della International Society for PlantSignaling&Behavior.Membro ordinario dell’Accademia dei Georgofili. È un membro scientifico di rilievo in molte società scientifiche in varie parti del mondo.

Nel 2002 gli hanno assegnato l’European Award for Research and Innovation, oltre ad aver ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti scientifici a carattere internazionale.

Tra i libri che ha pubblicato in Italia:

verde-brillante-libroVerde brillante, scritto a quattro mani insieme ad Alessandra Viola. Il libro inizia con questa “nuova” domanda, “le piante sono intelligenti?” Dopo una serie di dissertazioni articolate e ricche di prove, il lettore è accompagnato verso una nuova visione del mondo vegetale e dei suoi componenti. Alla fine della lettura viene da chiederci, “Siamo davvero noi esseri umani i soli essere intelligenti e senzienti o siamo solo un contorno all’infinito modo vegetale? Perché non vedere le piante ed il mondo da un altro punto di vista, anche poco convenzionale?

Plant revolution, “Le piante hanno già inventato il nostro futuro”. Qui Stefano Mancuso, si immerge nel mondo delle piante per capire come da certi comportamenti e meccanismi di difesa, adattamento e di influenza dell’ambiente esterno il mondo verde possa aiutarci a migliorare la nostra esistenza attuale e futura.

Uomini che amano le piante. Storie di scienziati del mondo vegetale, ripercorrendo cinque secoli di storia, incontriamo uomini tra loro molto diversi per cultura, provenienza, formazione, storie di vita, che hanno profondamente mutato la percezione del mondo delle piante: Charles Darwin, Federico Delpino, Odoardo Beccari, e molti altri ancora.

Biodiversi, Stefano Mancuso incontra Carlo Petrini, giornalista e fondatore di Slow Food. I due sostengono e confrontano le idee delle rispettive scienze, gastronomia e botanica. Le piante sono esseri viventi con comportamenti articolati, il buon cibo può essere prodotto in modo sano, senza sporcare il pianeta. Da questo dialogo tra mondi lontani potrebbero nascere nuovi scenari per il futuro.

Possiamo concludere che le piante siano intelligenti? Chissà! Possiamo di sicuro pensare che sia stato aperto uno spiraglio, o forse più, per vedere e capire le piante.

20 pensieri su “Cosa pensano le piante? Ecco le teorie di Stefano Mancuso

  1. marcello dice:

    Signori e signore vi presento uno fra gli uomini più importanti al mondo: è Stefano Mancuso, un leader mondiale, un rappresentante dell’Epowerment umano e sistemico che insieme al mondo vegetale e le neuroscienze delle intelligibili piante, vuole realizzare il sogno di costituire un centro di ricerca dedicato alla progettazione di novità tecnologiche che traggono ispirazione dal mondo vegetale. Auguri prof.

    Marcello Scurria

  2. sandra magnani dice:

    A mio avviso è certo che le piante percepiscono alcune caratteristiche delle persone così come alcuni di noi, io, ad esempio, hanno bisogno di circondarsi di vita vegetale. Le mie piante “sentono” se a curarle sono io o no, i risultati, anche con lo stesso livello di cura, non sono paragonabili.

  3. Luigi Viscanti dice:

    “La natura resta un libro aperto che si lascia leggere da chi vuole imparare a leggerlo”. Luigi Viscanti

  4. graziano dice:

    Ho visto su focus un programma riguardo le ricerche del dott. Mancuso sul rapporto con i suoni e la musica e credo dovrebbe analizzare la relazione tra le piante e i suoni degli strumenti a fiato sono sicuro che scoprirebbe un rapporto molto forte rispetto agli altri strumenti anche se io non posso provarlo la mia è solo un intuizione basata sul rapporto tra il vento e le piante.

  5. GUIDO OMEZZOLLI dice:

    …figlio di giardinieri, fin da piccolo ho giocato con la terra e le piante, spesso scalzo dentro le aiuole del vivaio di mio padre.che benchè di umili estrazioni contadine, seppe già negli anni ’50, impostare il nascente vivaio senza lasciarsi influenzare dalle folgoranti teorie “chimiche”. Fu un antesignano del biologico ed in seguito i miei fratelli sono progrediti nel
    trasformarlo in “biodinamico”, secondo la filosofia antroposofica steineriana. Benchè io abbia scelto altri percorsi, son sempre stato legato alla Natura ed ho sempre curato il mio “hortus conclusus” di fiori, erbe ed alberi d’ogni genere. Il mio stesso percorso artistico è segnato da questa costante presenza della “natura naturans”: i miei temi son sovente legati alle piante/alberi, agli alberi-menhir, ai semi, alla Terra, alle dee Madri,etc…..Stefano Mancuso è un mio maestro in ciò, poichè come lui cerca l’anima degli alberi…così come lui ci dice, io pure metto l’anima nella mie opere….Grazie Stefano!!

  6. Annamaria Naccarati dice:

    Stefano Mancuso un grande! Quando lo sento parlare in TV mi affascina sempre. Comunque io con le piante ho sempre parlato e quando fioriscono gli faccio i complimenti. Sono sicura che loro apprezzano!

  7. giulio03 dice:

    Ho letto con interesse l’articolo ed i commenti.
    Mi ha colpito soprattutto quello di Annamaria N. ” Comunque io con le piante ho sempre parlato “. Condivido appieno. Anch’io, geologo, ed un caro amico, chimico, escursionisti, spesso nel sostare nei boschi montani ci rendiamo conto che siamo in comunione con quell’ecosistema, che secondo noi parla.

  8. maffiotto elena dice:

    ascoltando la trasmissione “sciarada” di RAI-UNO sono venuta a conoscere il Prof. STEFANO MANCUSO del quale ho apprezzato le cose da Lui dette . Io mi considero una “dipendente” dalle piante, avendone nel mio giardino parecchie e anche molto -grandi- cioè con molti anni. Mi piacerebbe venire a conoscenza delle eventuali “conferenze” tenute dal Prof. Mancuso, perchè mi piacerebbe ascoltarle. Grazie! Maffiotto Elena

    • Redazione dice:

      Volentieri la informerò se avrò notizie di future iniziative da parte del Prof. Mancuso. Continui a leggere il mio Blog e Le consiglio di cercare anche sul web.
      Buon Giardinaggio!
      Tiziano Codiferro

  9. Giacomo dice:

    Veramente affascinante quando argomenta temi botanici, io lo seguo sempre rapito dai discorsi scientifici. Grazie Giacomo Cubeta

  10. Silvana Vincis dice:

    Sono sempre stata affascinata dalla Natura,questo lo devo alla passione che ho sempre avuto per i nativi Americani che considerano Madre Terra e tutto ciò che la Natura offriva loro, rispettandola!
    Ho letto quasi tutti i libri del prof,Mancuso e ho trovato tutto quello che ha scritto appassionante.
    Mi piacerebbe poterlo invitare nel mio piccolo comune e far sapere a tutti quello che dice ,coinvolgendo i ragazzi.
    Sono sicura che anche loro ,riguarderebbero le piante sotto un’altro aspetto.

  11. alberto dice:

    Gas serra ed effetto serra
    Tra i gas serra naturali, il vapore acqueo è quello che causa maggiormente l’effetto serra sulla Terra, in una percentuale che va dal 36% al 70%, mentre l’anidride carbonica ne è responsabile per circa il 6%-26% e l’ozono per il 3-7%.15 nov 2019 ( da internet )

    Assurdo ma non troppo, il problema riscaldamento della terra è insolubile:
    • CO2 è ininfluente agli effetti dell’effetto serra, la causa principale è il vapore acqueo.
    • Eliminando le combustioni non si eliminerebbe tutta la produzione di vapore acqueo, continuerebbe il sole ad evaporare mare e laghi.
    • Amche dopo aver convertito tutte le produzioni di energia in eolico e fotovoltaico, avremmo bisogno di calore per le industrie, per le abitazioni ecc.
    • le centrali atomiche producono calore e vaore.
    • Eliminare i combustibili fossili avrebbe il vantaggio di eliminare i prodotti tossici della combustione ed avremmo almeno l’aria pulita.
    • Obiettivamente il bilancio sarebbe positivo perché a fronte del calore attivo necessario, verrebbe a mancare quello delle combustioni passive: motori a scoppio principalmente.
    • Qualcuno ha calcolato quanti pannelli solari e pale eoliche servirebbero per rimpiazzare la produzione attuale di energia?
    • Non tutto il CO2 è convertito dalla vegatazione ma l’accumulo nello spazio è lento, 1-2 per mille in cinquant’anni, circa, avremmo il tempo per ripristinare una vegetazione che converta la produzione ora eccedente ma si spera anche di ridurre la produzione per l’effetto nocivo degli altri componenti della combustione.

  12. MARIANNA LA MALFA dice:

    Importante la tematica ambientale trattata dal prof. Stefano Mancuso, sulla salvaguardia e tutela della biodivesità , sul riscaldamento globale, e sul consumo delle forme di energia rinnovabile.. Dirigere l’attenzIone del così detto “Homo Sapiens” verso la salvaguardia del creato, per evitare la scomparsa definitiva degli esseri viventi , per evitare la desertificazione del pianeta.
    “.Salviamo nostra madre terra”

    • Codiferro dice:

      Di seguito, un pensiero di una lettrice del blog e amante delle piante.

      Sembra che lei ami le piante e così mando a lei la mia visione che ho di loro.
      Tutte le piante (a parte le acquatiche o quelle per aria) hanno le loro radici nella terra, come i nostri peli e capelli hanno le radici nel nostro corpo. Quindi le piante sono parte dell’essere vivente che è la nostra terra, la terra che ci ospita. In principio, quando non c’era ancora acqua in superficie ma sotterranea, la terra era coperta di erba, le sue antenne. Poi ci sono state le modifiche, una storia lunga, e le vere gigantoantenne erano poi diventati gli alberi, alberi che forse oggi non esistono più. Ho proprio la visione di allora.
      Vorrei che la gente si rendesse conto, che trattasse questa madre con rispetto e con questo anche i suoi “Peli e capelli”, le piante appunto e da lì rispetto per tutti gli abitanti su questo nostro pianeta.
      Cordiali saluti da una mamma. Barbara Fahrenholz

      Buon giardinaggio

  13. Ettore Boi dice:

    il professore nel suo ottimismo pensa alla razza umana come un bimbo con il martello in mano che dovrà crescere
    dovremmo pensare che la razza umana è ormai il vecchio rincoglionito con il martello in mano.

  14. Mario Tornabuoni dice:

    Solo i folli possono pensare che le piante siano soltanto ornamenti.Sono esseri viventi fatti di potentissime cellule vegetali.Proteggono e disintossicano il pianeta,producono farmaci potentissimi.Vanno rispettate,protette,studiate e insegnate nelle loro virtù’ conosciute,sapendo che sono sulla terra dà sempre e hanno tantissimo da insegnarci

    • Codiferro dice:

      Concordo con la sua visione molto orientata alla difesa e alla comprensione delle piante. Per fortuna negli ultimi anni sono sempre più le persone che condividono questo punto di vista e questa filosofia. Lo stuudio e la cura delle piante non solo aiuta la vita sul nostro pianeta ma rende la nostra vita più leggera, migliorando anche la nostra salute.
      Continui a seguire il mio sito con i continui aggiornamenti e approfondimenti sul mondo del giardino e delle piante.
      Buon giardinaggio

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