Preoccupazioni sul clima e suoi cambiamenti: come ridurre la plastica in giardino
Il giardinaggio dovrebbe essere un hobby e una professione verde, rispettosa dell’ambiente, che si svolge in armonia con la natura. Purtroppo, non è sempre così. Negli ultimi 50 anni è diventata un’attività sempre più dipendente dalla plastica in ogni sua forma. Una stima calcolata per difetto conta circa in oltre 450 milioni il numero dei soli vasi in plastica prodotti ogni anno.
L’invenzione di un vaso fatto di plastica, leggero ma resistente, avvenuta negli ’60 ha cambiato per sempre il modo in cui coltivare le piante in vivaio, per la produzione, e in giardino per la decorazione. Questo nuovo oggetto ha stravolto la produzione di piante in vivaio e ha svolto un ruolo non trascurabile nella creazione dei moderni garden centers. Con il vaso di plastica si possono vendere piante durante tutto l’anno. Ha dato vita a innovative macchine per l’invasatura meccanizzate e alla produzione industriale di piante. È stato un punto di svolta.
Negli anni ’60 la plastica ha dato una svolta radicale al modo in cui facciamo giardinaggio ancora oggi. Ma adesso stiamo iniziando a vedere l’impatto sull’ambiente di questa evoluzione tecnologica, tanto da arrivare a capire che dobbiamo ridurre drasticamente il nostro utilizzo di questo materiale il prima possibile.
La maggior parte dei vasi in plastica non viene raccolto, riciclato o differenziato in alcun modo e finisce in discarica. L’attività di riciclaggio dei rifiuti in genere è una grande risorsa ma per essere svolta al meglio richiede consistenti quantità di energia. Questo avviene anche per rendere nuovamente utile la plastica e non sempre può essere considerata come una scelta percorribile. In questo post proviamo ad immaginare cosa possiamo fare noi giardinieri professionisti e appassionati di giardinaggio per ridurre la quantità di plastica che impieghiamo ogni giorno nelle nostre attività in giardino.
Lo sapevate che ogni persona che ha un giardino ha, disseminati nel suo spazio verde, una media di 39 vasi di plastica, senza contare gli altri oggetti o utensili per fare giardinaggio?
Il problema plastica in giardino
Quando entrate in giardino la prossima volta, guardatevi intorno con attenzione e cercate di individuare quali sono gli oggetti in plastica che avete e che usate regolarmente per fare giardinaggio. In breve, vi accorgerete che la plastica è ovunque: scope per le foglie, manici di attrezzi, secchi per la raccolta dei rifiuti, parti di attrezzi o interi attrezzi, tubi, vasi, innaffiatoi, teli di ogni tipo, reti per la raccolta di olive, indumenti da lavoro per il freddo, per la pioggia, per il caldo, stivali in gomma, guanti, ecc. .
Potremmo continuare a fare questo elenco ma ci occorrerebbe ancora molto tempo. Ma come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto? Uno dei rovesci principali di questa medaglia, oltre agli effetti sulla nostra salute, è che, come ben sappiamo, la plastica non si degrada naturalmente nell’ambiente, anzi ha un forte impatto negativo su di esso. Con il passare del tempo la plastica si divide in particelle sempre più piccole.
Da stime fatte da studi scientifici, si pensa che il mare contenga 51 trilioni di particelle di microplastiche. Continuando con questi tassi di crescita, entro il 2050 il mare conterrà un numero maggiore di tonnellate di plastica piuttosto che di pesci. Inoltre, entro quella data, il 99% di tutti gli uccelli marini del pianeta avrà consumato plastica nel corso della sua vita. Anche noi, genere umano, abbiamo già iniziato a nutrirci di plastica perché è già presente nella carne e nel pesce che consumiamo.
Adesso è giunto il momento di guardare oltre e passare ad alternative che siano eco-compatibili e non dannose per la salute nostra e dell’ambiente. Un buon punto d’inizio potrebbe essere dai giardini nei quali lavoriamo ogni giorno, cercando di renderli isole felici privi di plastica.
Come per molti altri argomenti simili, il riciclaggio non è la soluzione definitiva per risolvere il problema della plastica in giardino. Diversamente, noi giardinieri professionisti e appassionati del giardinaggio dovremmo sforzarci di cercare delle soluzioni per tenere la plastica fuori dal giardino, in modo da ridurre la domanda di plastica per l’orticoltura. Ma come ottenere questo sorprendente risultato? È più facile di quanto possiate pensare adottare delle soluzioni prive di plastica nel vostro giardino. Di seguito descriverò alcuni dei modi migliori per ridurre significativamente l’inquinamento da plastica nel vostro giardino.
Come ridurre l’uso della plastica in giardino
In un altro post di questo blog ho descritto alcuni suggerimenti preziosi da adottare per avere un giardino sostenibile e come praticare un giardinaggio sostenibile, amico dell’ambiente. Proseguendo in questa direzione, se state cercando una o più strade per ridurre l’uso della plastica in giardino, ecco alcuni suggerimenti utili ed efficaci per impiegarne ogni giorno di meno.
1) Produrre in proprio il fertilizzante per il giardino.
Un modo efficace per ridurre i sacchi e le bottiglie di plastica introdotte ogni giorno nel vostro giardino è quello di creare il fertilizzante per le piante in proprio. Se non state già trasformando gli avanzi di cibo e i rifiuti del giardino in compost, un eccellente ammendante naturale del terreno, ricco di sostanze organiche nutritive, utile alle piante, state perdendo una buona occasione.
Il compostaggio è un’attività semplice da svolgere in giardino, che ha come risultato finale un fertilizzante di buona qualità, a costo zero, a chilometri zero, molto gradito alle piante del vostro giardino. È una scelta sostenibile di fare giardinaggio, necessaria per:
- ridurre gli sprechi,
- diminuire le emissioni di anidride carbonica,
- prevenire l’inquinamento atmosferico causa del cambiamento climatico.
Se avete poco tempo, una compostiera è un ottimo modo per trasformare gli avanzi di cibo in nutrienti per il giardino.
Anche se non volete fare compostaggio a casa, potete creare dei semplici fertilizzanti partendo da avanzi di cibo come bucce di banana e gusci d’uovo. Oppure, ancora, potreste preparare dei concimi liquidi o rimedi naturali contro le malattie delle piante impiegando le piante stesse che crescono nel vostro giardino. Prendete un recipiente di grandi dimensioni, riempitelo in parte di acqua, poi inserite foglie e rametti di piante ricche di sostanze nutritive naturali come l’ortica (Urtica dioica), la consolida maggiore (Symphytum officinale), la piantaggine (Plantago lanceolata). Un ulteriore fertilizzante naturale da utilizzare potrebbe essere, se ne avete disponibile, la cenere prodotta dalla combustione di legna non trattata. Anche questa è un valido integratore per il terreno del giardino.
2) Produrre in giardino la pacciamatura
Un altro modo altrettanto semplice, come il precedente, per ridurre la plastica in giardino, risparmiare risorse economiche ed aiutare l’ambiente è evitare di acquistare la pacciamatura per le aiuole e, come alternativa, impiegare i materiali che sono naturalmente disponibili in giardino durante tutto l’anno. Con il tempo potrete acquisire esperienza per ottenere delle ottime pacciamature con quello che avete a portata di mano, riuscendo ad avere anche un buon risultato estetico. La pacciamatura aiuta a contenere le malerbe nelle aiuole fiorite, nelle bordure o sotto le siepi, mantiene più a lungo l’umidità del terreno portata dalle annaffiature, aggiunge sostanze nutritive e materia organica al terreno, man mano che si degrada, aiuta l’ambiente.
Come pacciamatura a chilometri zero, proveniente dal vostro giardino, potreste impiegare:
- Foglie sminuzzate,
- Sfalci del prato,
- Aghi di pino, se ne avete,
- Compost non ancora completato,
- Alghe marine, se vivete in un luogo vicino al mare.
Se questi elementi non vi sembrano sufficienti e desiderate altro, potreste contattare qualche giardiniere della vostra zona che esegue la cippatura delle potature degli alberi e chiedere se vi può fornire del cippato di legna.
3) Ridurre il numero dei vasi di plastica utilizzati
Quando acquistate nuove piante on line, in un vivaio o in un garden center, portate a casa i nuovi vasi in plastica nei quali sono contenute. Alcuni li destinate sicuramente alla raccolta differenziata e al successivo riciclaggio, altri possono essere riportati al vivaio di provenienza per essere utilizzati di nuovo e la maggior parte finisce, forse per distrazione, nella spazzatura.
Un modo utile di ridurre la quantità di plastica impiegata per le vostre piante potrebbe essere:
- Cercate di ottenere le piante che vorreste avere da amici e conoscenti mediante divisioni, talee, scambi di piante o simili.
- Producete in proprio le piante partendo dai semi, che coltiverete in vasi fatti di carta di giornale, dai tubi della carta igienica o dalle scatole di cartone per le uova.
- Nella stagione più adatta, acquistate piante a radice nuda. Non hanno vasi in plastica.
- Cercate di utilizzare vasi realizzati con materiali compostabili come fibra di cocco, carta e persino letame di vacca. Le bioplastiche, che potrebbero sembrare una valida alternativa alla plastica tradizionale, risultano avere molti degli stessi problemi della plastica convenzionale.
4) Selezionate contenitori per le piante in materiali diversi dalla plastica
Avete un terrazzo o in giardino siete soliti coltivare le piante in vaso? Quando acquistate nuovi vasi o fioriere, scegliete contenitori in terracotta, legno, ceramica o metallo.
5) Scegliete strumenti e attrezzi che non hanno parti in plastica
Questo, per certi attrezzi, risulta davvero difficile. Ma quando ne avete la possibilità, perché esistono delle valide alternative, scegliete robusti strumenti in metallo e legno che avranno certamente una vita utile maggiore di quelli in plastica. Gli utensili da giardino di plastica hanno maggiori probabilità di rompersi nel breve periodo e difficilmente possono essere riparati ma devono essere necessariamente sostituiti. Non è difficile trovare in commercio rastrelli, pale, vanghe, palette, carrelli da giardino, forbici da potatura realizzati senza plastica.
Per pale, picconi, zappe, rastrelli, scope in fibra naturale o metallo preferite l’uso di manici in legno, possibilmente in frassino. Il frassino è uno dei legni più resistenti e durevoli disponibili in commercio. Per gli attrezzi in metallo evitate quelli in alluminio, più leggeri ma più delicati, e preferite quelli in acciaio forgiato. Per i guanti preferite quelli in pelle o quelli in fibra naturale che, una volta consumati, possono essere essi stessi compostati.
6) Utilizza etichette per le piante non in plastica
Le etichette in plastica utilizzate per descrivere i nomi delle piante in vivaio o in giardino si degradano rapidamente alla luce del sole e sono difficili da riciclare poiché con il tempo si sbriciolano.
Potreste sostituirle con i bastoncini in legno dei gelati, con stecchi di bambù, etichette fatte con scaglie di ardesia oppure con etichette in metallo.
Per i bastoncini in legno non è necessario che vi mangiate grandi quantità di gelato ma potete acquistarli facilmente nei negozi di artigianato. Le etichette per piante in legno sono disponibili in commercio ma a prezzi maggiori. In questo caso potete dare libero corso alla fantasia su cosa e come usare.
7) Utilizzate corde e reti non in plastica
I lacci di plastica comunemente usati per legare le piante, sono facili da usare ma possono essere dannosi per le piante e per l’ambiente. Lo spago naturale ha meno probabilità di rimanere nel ramo o nel tronco della pianta man mano che questa cresce e, in più, si degrada naturalmente.
Spago e rete in plastica sono resistenti e durevoli ma raramente vengono riciclati. Li potete sostituire con spago di iuta o canapa, rete di iuta e rete metallica. Lo spago naturale si trova con facilità in vendita e poiché con il tempo si decompone, evita di produrre dannose strozzature sui gambi delle piante.
8) Attrezzatura per l’irrigazione
Gli annaffiatoi in plastica hanno una durata limitata nel tempo. Con il caldo ed il freddo la plastica di cui sono fatti tende a rompersi. Al contrario, gli annaffiatoi in metallo durano molti anni e se si dovessero rompere, talvolta, possono essere riparati. Le attrezzature per l’irrigazione sono disponibili in diversi tipi di plastica.
I tubi e i sistemi di irrigazione automatici sono realizzati esclusivamente in plastica, quindi l’unica alternativa disponibile al momento è di smettere di usarli. Gli annaffiatoi in metallo sono più pesanti e l’irrigazione richiede tempi più lunghi ma le bagnature manuali possono utilizzare l’acqua in modo più capillare ed efficiente. Se ci pensiamo bene gli antichi Egizi, i Babilonesi, i Romani, i popoli dell’estremo oriente, già molti secoli fa, avevano adottato metodi di irrigazione efficaci ed efficienti senza l’uso di plastica. Forse potremmo imparare da loro per adottare alternative plastic free!
9) Eliminate i teli pacciamanti in plastica
I teli in plastica, che si usano regolarmente nell’orto o in giardino, evitano alle erbacce di crescere ma impediscono anche all’umidità di raggiungere le piante e possono rilasciare sostanze chimiche dannose nel terreno. I teli pacciamanti spesso usati per la realizzazione di aiuole, bordure o scarpate sono prodotti con fili di plastica intrecciati.
Un’utile alternativa, più sostenibile, per la pacciamatura, anche se meno bella, può essere l’uso di carta e cartone pesante ricoperti di elementi pacciamanti quali erba o cippato
Un’altra barriera contro le erbacce senza far ricorso alla plastica, con una buona resa, sono i sacchi in fibra naturale. Di solito, sono fatti di iuta o canapa che si degradano nel terreno del giardino, aggiungendo sostanze nutritive nel tempo. Anche delle vecchie lenzuola di cotone al 100% possono funzionare come barriere contro le erbacce sotto la pacciamatura.
10) Costruite aiuole rialzate senza plastica
Le aiuole rialzate hanno molti vantaggi in giardino, tra questi anche il miglioramento della qualità del suolo e la riduzione della quantità di malerbe presenti. Un’aiuola rialzata realizzata con legno di buona qualità aggiunge valore estetico e funzionalità al vostro giardino senza l’utilizzo di plastica
Come cambiare responsabilmente: un giardino senza plastica
Fare giardinaggio utilizzando meno plastica richiede, almeno per un primo periodo, delle attenzioni maggiori ma non è un’impresa difficile. Provate ad adottare solo alcuni o tutti i suggerimenti che abbiamo visto sopra e poi fatemi sapere cosa ne pensate. Almeno potrete dire di avere un giardino in cui si usa meno plastica. Avrete il piacere di gestire un giardino più sano e la consapevolezza di aver contribuito a ridurre la domanda di plastica!
Utilizzare soluzioni alternative alla plastica biodegradabili comporta, allo stesso tempo, un costo e un vantaggio ambientale. Ad esempio, la cottura e il trasporto di vasi di terracotta, determina forti emissioni di carbonio e contribuisce al riscaldamento globale.
Dove è possibile, optate per soluzioni fatte in casa che riutilizzano i materiali di scarto e, al momento dell’acquisto, scegliete prodotti sostenibili. Riduci, riusa, ricicla sono le tre erre per fare giardinaggio sostenibile.
Avete trovato un modo insolito per ridurre l’utilizzo della plastica nel vostro giardino? Fatecelo sapere lasciando un commento a questo post!
Cosa fare con la plastica che già avete in giardino?
Continuate a riutilizzare i vasi di plastica, i vassoi e le altre attrezzature fino a quando non raggiungono la fine della loro vita utile, dopo di che, se possibile, cercate il modo migliore per avviarli ad una seconda vita o al riciclaggio. I sacchetti del terriccio, una volta vuoti, possono essere utilizzati per tanti altri nuovi usi: come sacchi della spazzatura, copertura del terreno per eliminare le erbacce o per la coltivazione di tuberi.
Una volta che gli oggetti in plastica hanno raggiunto la fine della loro vita utile, cercate di sostituirli con alternative biodegradabili e sostenibili per l’ambiente. Inoltre, riciclate sempre la plastica esaurita, ove possibile.
Salve mi piace l’articolo è lo condivido, purtroppo da quest’anno sto utilizzando bottiglie per irrigare i pomodori peperoni e melanzane ho 30 piante in tutto ma con il vecchio sistema del solco va una quantità di acqua notevole, mentre così risparmio acqua e tempo. Ora però mi è venuto appunto il dubbio se le bottiglie rilasciano particelle nocive e nel caso come sostituire le bottiglie di plastica. Grazie
La ringrazio per i complimenti e per aver apprezzato i contenuti del mio sito. Ogni contenitore in plastica con il passare del tempo rilascia micro particelle nell’ambiente, che poi vengono assimilate da altri organismi. Una valida alternativa alla plastica potrebbero essere dei contenitori di grandi dimensioni in metallo, come i barattoli dei pomodori pelati da 1 kg. o ancora meglio dei vasi di diversa forma e dimensione in terracotta. Nell’antichità, in molte regioni del mediterraneo utilizzavano condotte in terracotta sotterranee per irrigare le aiuole con ortaggi anche in aree desertiche. Questo permetteva di portare maggiore quantità di acqua alle piante, in modo più preciso, evitando la forte evaporazione. Mi tenga aggiornato sulle sue scelte future per l’irrigazione sostenibile.
Buon giardinaggio