Il Giardino di Ninfa, tanti colori a pochi passi da Latina
Un vero e proprio monumento naturale, splendido esempio di poesia e architettura medievale nel centro dell’Italia, nel comune di Cisterna di Latina, a pochi chilometri da Roma. Il Giardino di Ninfa, ai piedi dei monti Lepini, è ancora oggi una realtà incontaminata in cui i visitatori possono immergersi nell’atmosfera che ha ispirato numerosi artisti come Moravia, Ungaretti, Virginia Woolf e Truman Capote grazie a un insieme di elementi speciali.
I Giardini di Ninfa a Latina
La struttura moderna di questo tipico giardino all’inglese, ideato da Gelasio Caetani nel 1921, sorge nell’area della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa, di cui oggi sono visibili ancora diversi ruderi, come quelli restaurati durante la creazione del giardino. Dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000 in quanto impianto “storico di fama internazionale”, il Giardino di Ninfa a Latina occupa un ambiente naturale costituito dal fiume cristallino Ninfa e dal suo specchio lacustre, più le aree circostanti che costituiscono la naturale cornice protettiva dell’intero complesso, in cui ricade anche il Parco Naturale Pantanello, inaugurato il 15 dicembre 2009.
Cosa vedere ai Giardini di Ninfa
Il giardino, della grandezza di otto ettari, ospita al suo interno oltre un migliaio di piante. Chi entra viene accolto da varietà di magnolie decidue, iris palustri, betulle e una sensazionale varietà di aceri giapponesi, mentre in primavera fioriscono i ciliegi e meli; altre piante da ammirare sono i viburni, gli agrifogli, i cornioli,i ceanothus, i caprifogli, le clematidi, le camelie e le numerose varietà di rose. Inoltre, gli arbusti offrono ospitalità a tanti animali, tra cui oltre 100 specie censite di uccelli.
Torri e mura in rovina, dove il tempo sembra essersi fermato, fanno da cornice alla lussureggiante vegetazione aiutata dalle favorevoli condizioni di umidità del luogo sotto le colline di fronte alla pianura costiera. Piante tropicali come il banano, l’avocado, la Gunnera manicata del Sud America trovano qui un habitat unico dove crescere e mostrare tutta la loro magnificenza.
L’ambientazione è incredibilmente suggestiva, con le rose che si intrecciano rigogliose su appigli ad arcate in rovina, oltre che al muro della chiesa affrescata ancora in piedi aperto alle intemperie. Rose, banani, aceri e anatre residenti prosperano nel microclima di Ninfa. Appare come una incredibile tavolozza di colori, profumi e profili che delineano un insieme che va oltre il semplice giardino.
Il giardino ha raggiunto lo status di culto tra amanti appassionati e intenditori di giardinaggio inglesi e americani. Ninfa è l’unico giardino ad apparire su un francobollo. E’ considerato tra i dieci giardini più belli al mondo.
La storia del Giardino di Ninfa
Ninfa era una città importante di origine Romana. Deve il suo nome a un tempietto di epoca romana, dedicato alle Ninfe Naiadi (divinità delle acque sorgive) costruito dove si trova l’attuale giardino. Nel corso dei secoli la città fu oggetto di numerose lotte rovinose. Nel medioevo fu più volte distrutta e ricostruita, saccheggiata, colpita dalla malaria e infine abbandonata in rovina. Gran parte della superficie sulla quale si trovava la città apparteneva fu acquistata nel 1298 dalla nobile famiglia Caetani.
Solo durante l’Ottocento, con la riscoperta del fascino delle rovine antiche, anche la “Pompei del Medioevo” tornò ad attirare turisti e appassionati, e sul finire del secolo i discendenti della famiglia Caetani ripresero possesso dei possedimenti da tempo abbandonati. In particolare, la moglie di Onoraro Caetani, Ada Bootle Wilbraham, insieme ai figli Gelasio e Roffredo si occuparono di Ninfa, decidendo di creare un giardino in stile anglosassone, dall’aspetto romantico, provvedendo a bonificare le paludi, estirpare le infestanti che ricoprivano i ruderi e piantare cipressi, lecci, faggi e rose, oltre a restaurare alcune rovine, fra cui il palazzo baronale, che divenne allora la casa di campagna della famiglia e oggi sede degli uffici della Fondazione Roffredo Caetani, che oggi gestisce il sito.
Come arrivare al giardino di Ninfa
A proseguire la realizzazione del giardino fu Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, che introdusse nuove specie di arbusti e rose, aprendo poi il giardino negli anni Trenta del Novecento all’importante circolo di letterati e artisti che si muovevano intorno alle sue riviste.
Fu sua figlia Lelia, infine, a istituire la Fondazione Roffredo Caetani, con lo scopo di tutelare la memoria del Casato Caetani, preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta e, più in generale, di valorizzare il territorio pontino e lepino. Grazie all’operato della fondazione e all’importante lavoro di recupero del parco storico, oggi l’oasi è di nuovo un’attrazione turistica, facilmente raggiungibile sia con la propria auto che con pullman e treno dalla stazione di Latina, o con un pratico servizio navetta dalla stazione di Castello di Latina nei giorni di apertura.
Quando visitare il giardino di Ninfa
Al fine di preservare il suo delicato equilibrio ambientale, l’apertura al pubblico del parco è consentita solo in alcune date precise e l’ingresso è regolato esclusivamente attraverso visite guidate. L’apertura ordinaria è prevista il primo fine settimana e la terza Domenica di ogni mese, nel periodo da aprile a novembre, soggetta a qualche variazione. I giardini chiudono per un paio d’ore a pranzo. I dettagli completi di date e orari di apertura, costi dei biglietti e modalità di prenotazione delle visite sono disponibili sul sito ufficiale.
Per quello che riguarda il recupero di parchi storici, potrete approfondire o contattarmi qui.