Vi sarà capitato, qualche volta, di fare delle passeggiate in campagna e vedere delle lunghe, morbide,  folte siepi, perfettamente adattate alle condizioni dell’ambiente in cui si trovano. Eppure nessuno si prende cura di loro, con innaffiature regolari, concimazioni bilanciate, trattamenti anticrittogamici o altro. Il vostro pensiero sarà andato, sicuramente, a quella che avete a casa e che, talvolta, tanto stenta a crescere compatta ed in buona salute. Ma le piante che troviamo nelle siepi di campagna si fondono perfettamente le une nelle altre, lasciando spazio solo a pochi varchi per gli animali selvatici di passaggio o che in estate vi cercano riparo.

A seconda della stagione nella quale osserviamo queste siepi rustiche, si ricoprono di piccoli fiori, di giovani foglioline verdi che in autunno virano al color oro o al rosso, o, ancora di innumerevoli bacche multicolore, fonte di nutrimento per insetti, uccelli e animali selvatici. In primavera ed in autunno, i colori appaiono al loro culmine con mille sfumature. La biodiversità trova espressione e conservazione in queste piccole oasi, con piante adatte al clima e al terreno del luogo, a tutela degli ecosistemi locali: il riccio vi si nasconde, gli uccelli si nutrono delle loro bacche, le api trovano fiori in quantità.

Una siepe può essere spontanea o naturalizzata. La prima ha origine con piante originarie del luogo in cui si trova e si crea con il tempo o con l’aiuto dell’uomo. Non ha bisogno di manutenzione nè di cure particolari. La siepe naturalizzata, invece, piantumata dall’uomo con piante di specie diverse, anche non originarie di quella zona, che con il passare del tempo non hanno più bisogno di aiuto per crescere. Il risultato finale è molto simile ma la base di partenza è diversa.

Preparazione di una siepe rustica

siepi-rusticheSe volete fare un buon lavoro e creare le condizioni per permettere alla nuova siepe di campagna di vivere a lungo, dovrete procedere per gradi. In genere, lo scopo finale di queste siepi è quello di avere delle barriere naturali a bassa manutenzione. Per raggiungere lo scopo, bisogna per prima cosa conoscere le caratteristiche del luogo in cui andremo a mettere a dimora le nuove piante. Che tipo di terreno abbiamo a disposizione, come si comporta l’acqua piovana quando scende copiosa, ci sono dei venti dominanti, abbiamo disponibilità di acqua per l’irrigazione almeno dei primi due anni dall’impianto, quali sono le piante presenti nell’ambiente circostante, ecc.. Dopo aver raccolto tutte queste informazioni, possiamo pensare a che tipo di siepe vogliamo realizzare: alta, con spine, con fiori, con bacche, con piante sempreverdi, ecc. . Esistono, nella zona, dei vincoli paesaggistici che devono essere rispettati nella scelta delle piante da siepe da impiegare o nelle dimensioni della stessa? Un’altra cosa importante è conoscere bene le esigenze di chi commissiona il lavoro e quanta sensibilità verso l’ambiente abbia.

Intanto che studiamo tutto, possiamo iniziare a preparare il terreno per la piantumazione. Se abbiamo tempo a sufficienza e materie prime disponibili, iniziamo con l’arricchire il suolo con sostanza organica naturale e a basso costo, foglie secche o cippato. Occorrerà del tempo perché quanto apportato si deteriori e si trasformi in futuro nutrimento per le piante. Nel frattempo avremo arricchito il terreno senza far fatica. Potremmo anche arieggiarlo con la ripuntatura, ovvero creando dei tagli profondi nel terreno ma senza girarlo, come con il vomere o aratro. L’aria penetra in profondità, alleggerisce la struttura insieme alla sostanza organica apportata e crea un nuovo ambiente più accogliente per le radici delle future piante da mettere a dimora. Già abbiamo fatto molto, arieggiatura e pacciamatura. Siamo a buon punto.

Tutto questo, può essere fatto in campagna ma anche in un grande parco urbano, in un piccolo giardino di città o per dividere degli orti urbani. Cambiano solo le dimensioni finali della siepe ma tutto il resto rimane valido.

Quali piante scegliere

Adesso, dobbiamo pensare a quali piante scegliere per la nostra siepe.Se abbiamo tanto spazio a disposizione potremmo creare una siepe rustica su tre livelli diversi: il primo formato da arbusti sempreverdi che raggiungano altezze anche di tre metri e oltre, in mezzo potremmo inserire degli alberi di medie o piccole dimensioni,a maturità, dai quattro agli otto metri, per finire potremmo utilizzare altri arbusti a foglia caduca con fiori e bacche colorate. Se lo spazio non è sufficiente, basterà scegliere le piante in base a quali saranno le dimensioni finali da ottenere.

Se vogliamo contenere i costi, gli astoni a radice nuda o piante a rapida crescita, in vasi di piccole dimensioni, saranno ideali per il nostro lavoro. Con più risorse a disposizione e poca pazienza, opteremo per piante di dimensioni maggiori ma con costi ben superiori.

Preservare la biodiversità e naturalizzare siepi rustiche o di campagna, può riuscire se impiegheremo piante diffuse in gran parte nella campagna italiana.

  • Alberi

Per gli alberi di dimensioni maggiori otterremo buoni risultati con la farnia (Quercusrobur), il ciliegio comune (Prunusavium), il frassino (Fraxinus). Per alberi di dimensioni minori andranno bene, il l’orniello (Fraxinusornus) o l’acero campestre (Acer campestre), carpino (Carpinus), pero e melo selvatici, nespolo (Mespilus germanica). Meglio preferire, se possibile, alberature di pochi anni ad esemplari più grandi. Avranno minori difficoltà nell’adattamento al nuovo sito e supereranno molto prima il trapianto.

  • Arbusti sempreverdi

Per gli arbusti sempreverdi di dimensioni maggiori possiamo pensare ad impiegare bosso in varietà (Buxus), alloro (Laurusnobilis), ligustro (Ligustrum), agrifoglio (Ilexaquifolium), tasso in varietà (Taxus).

  • Arbusti a foglia caduca

Per scandire l’alternarsi delle stagioni gli arbusti a foglia caduca, sono ideali. Tra questi ottimi risultati riusciranno con biancospino (Crataegus), rosa canina, rosa gallica, nocciolo (Corylus avellana), cornus in varietà, pyracantha, pallon di maggio (Viburnumopulus), evonimo in varietà (Euonymus), prugnolo (Prunus spinosa), sambuco (Sambucusnigra).

A tutte queste piante possiamo aggiungere anche  specie e varietà non proprio tipiche del territorio, a condizione che riusciamo ad individuarne di adatte, con caratteristiche ottimali per  il risultato da ottenere: l’olivello spinoso (Hippophaerhamnoides), il calicanto (Chimonanthuspraecox) e molti altri.

Piantumazione

siepi-rustiche-2Per la messa a dimora delle piante, meglio se si riesce ad effettuarla in autunno. Le piante avranno più tempo per adattarsi al nuovo ambiente. Dopo aver fatto quanto descritto sopra, è buona norma lavorare il terreno superficialmente, in modo da ammorbidirlo e incorporare il compost  distribuito nei mesi precedenti. A seconda delle dimensioni del lavoro, potrete fare buche singole a mano o tricee uniformi con escavatori o altri supporti meccanici.

Una volta piantumati tutti gli arbusti e i giovani alberi, innaffiare abbondantemente il tutto per far sì che il terreno aderisca bene alle radici delle nuove piante. Poi, se disponibile, pacciamare tutto l’impianto: si proteggono le radici dal freddo dell’inverno, si arricchisce il terreno con materia organica, si mantiene più fresco il terreno in estate. Al momento della piantagione, gli arbusti saranno potati secondo le necessità per facilitarne l’attecchimento.

Manutenzione della siepe

Se per realizzare questa siepe avrete seguito i consigli che abbiamo visto sopra, per i prossimi mesi, non dovrebbero esserci problemi di alcun tipo. Integrare la pacciamatura è buona norma per mantenere il terreno ricco di sostanza organica, almeno per i primi anni. Successivamente, la siepe si auto alimenterà con le sue foglie cadute. Per mantenere compatta la siepe, a meno che non sia in piena campagna, occorre procedere, in primavera o a fine inverno, con una potatura di contenimento. Gli alberi non dovranno essere toccati se non in caso di necessità, parti secche, rami rotti, in caso di condizioni climatiche avverse. Per le altre piante da siepe, sarà sufficiente ridurre la dimensione di alcuni rami per contenerne l’ingombro.

Se la siepe rustica si trova in un giardino di medie dimensioni, le potature saranno necessarie a contenerne gli ingombri. La manutenzione di una siepe del genere è molto limitata nel corso dell’anno, come abbiamo appena visto.

Se avrete studiato e fatto tutto con attenzione, non dovrebbero essere necessari trattamenti contro insetti o funghi patogeni. In alcune situazioni di ombra o di ristagno idrico, potranno presentarsi condizioni avverse che potrebbero richiedere interventi straordinari contro muffe o cocciniglie. In questo caso, si suggerisce di intervenire con prodotti naturali, evitando, se possibile, trattamenti chimici, con prodotti di sintesi, spesso dannosi alle falde acquifere e agli animali.

A questo punto siete pronti per provare a realizzare una siepe rustica a bassa manutenzione. Buon giardinaggio e in bocca al lupo.

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