Una delle operazioni più difficili per chi si occupa del proprio giardino è farci crescere da zero e preservare nel tempo un bel tappeto erboso fai da te, un prato verde dall’aspetto compatto e omogeneo: a questo proposito vi dico subito che il primo segreto per avere successo è la preparazione del terreno che spesso qui da noi è troppo argilloso, quindi veramente poco adatto.

L’erba infatti predilige un suolo leggero e poroso, ben drenato, leggermente acido (pH 6-6,5) e soprattutto fertile, ricco di molta sostanza organica. Per questo prima di piantare sarebbe consigliabile fare sempre analizzare il terreno a un esperto di giardinaggio.

Per preparare il prato adeguatamente, specialmente in presenza di tanta argilla nel suolo, è quindi necessario:

  • frantumare e rovesciare le zolle con la motozappa o con la fresa meccanica, fino a una profondità di 20 cm, in modo da arieggiare e ottenere un buon substrato dal punto di vista del drenaggio e della penetrazione in profondità delle radici delle graminacee, in cerca di nutrimento e acqua,
  • eliminare vecchi detriti come sassi e radici delle infestanti (alcuni effettuano anche il diserbo preventivo),
  • livellare il terreno e poi fresare tutta la superficie, con la fresatrice meccanica o con vanga e rastrello se lo spazio da trattare è poco,
  • miscelare se necessario alla troppa argilla della sabbia silicea, che non modifica il pH,
  • stendere della torba in proporzione di circa 1000 lt e del concime organico nella misura di circa 50 kg per ogni 100 mq di superficie, oppure utilizzare del terriccio pronto per tappeti erbosi di buona qualità, per uno strato di almeno 5 cm.,
  • fresare nuovamente la superficie del campo per far penetrare il tutto nel terreno,
  • darle un minimo di pendenza, dal centro del prato verso il perimetro esterno, per evitare ristagni,
  • procedere quindi con la semina a passi incrociati,
  • rastrellare per interrare i semi sempre in modo incrociato, quindi rullare,
  • innaffiare regolarmente per mantenere la superficie del prato costantemente umida per i primi 15/20 giorni in modo da fare attecchire e germinare le piantine,
  • fertilizzare il prato passati i primi 30 giorni, per rabboccare le sostanze nutritive che possono essere state dilavate dalla massiccia irrigazione.

Detto questo, sappiate che per la buona riuscita del vostro tappeto erboso gli altri elementi indispensabili da tenere in considerazione sono la zona climatica, l’esposizione ai raggi solari e – non ultimi – il tipo di utilizzo e il tempo che volete dedicare alla sua manutenzione.

Potrebbe essere infatti molto frustrante puntare su un’impeccabile e delicato prato all’inglese di comune Loietto perenne quando si vive in una zona torrida o lo si vuole ad esempio come campo di gioco! Se si ha poco tempo per la regolare manutenzione, in presenza di poca acqua o con l’esigenza di fare giocare sul prato bambini e cani, è meglio scegliere per il proprio tappeto erboso un mix per prato rustico, della resistente Festuca arundinacea (adatto a molti tipi di suolo), o comunque una semina di macroterme (come il Cynodon dactylon o la Zoysia) tra quelle più resistenti anche al calpestamento di sport e giochi.

Attenti anche all’esposizione: a meno che non vi orientiate su particolari varietà che crescono bene anche all’ombra parziale come la Festuca rubra o lo Stenotaphrum secundatum (e comunque parliamo di un minimo di 3-4 ore di sole), al 99% il vostro prato richiederà una totale esposizione solare, fattore questo di cui non potrete non tenere conto.

Per conoscere altri segreti sul tappeto erboso fai da te vi rimando alla seconda parte, o per un intervento da specialista contattatemi direttamente.

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