Come realizzare un giardino con poca acqua o dry garden, qualche consiglio
Fare un uso parsimonioso e attento dell’acqua in giardino è altrettanto importante che in casa. Un uso razionale e consapevole delle risorse idriche, sta diventando non più solo un virtuosismo ma anche una necessità. Quando fate un uso sconsiderato dell’acqua nell’annaffiare i vostri spazi verdi, vedete le vostre bollette lievitare come per magia. In molte regioni d’Italia e non solo, negli ultimi anni il razionamento dell’acqua sembra essere diventato un fenomeno ricorrente durante la stagione calda. Molti comuni cercano di combattere lo spreco, a suon di ordinanze con le quali vietano l’annaffiatura di giardini e terrazzi, con dimensioni superiori a quelle di una camera da letto.
Questo non vuol dire rinunciare ad avere un giardino o un terrazzo bello e rigoglioso. Si tratta di conoscere in modo più approfondito le piante, i loro comportamenti ed alcune tecniche utili a limitare il consumo di acqua come, la pacciamatura, la raccolta dell’acqua piovana, la scelta di materiale vegetale resistente alla siccità, tecniche di irrigazione antiche ma molto efficienti.
Impiegare un impianto di irrigazione per piccoli prati costruito mediante la sub-irrigazione, ottimizza l’aspersione dell’acqua, riduce al massimo gli sprechi, limitala la evotraspirazione durante il giorno, fornisce l’acqua alle piantine dove serve veramente. Lo sapevate che in media, si stima che il consumo per un metro quadro di tappeto erboso al giorno sia di almeno cinque litri, durante la stagione calda? Ovviamente in relazione alla zona geografica e all’esposizione.
Le cattive abitudini sono dure a morire, combattere gli sprechi risulta difficile. Forse, però, è meglio usare il buon senso e cercare di avere un giardino bello e sano senza dover assetare il vicinato o dover pagare bollette e multe molto salate.
Comprendere i consumi d’acqua
Per prima cosa, meglio riflettere bene su cosa vogliamo realizzare e come poterlo ottenere nel modo migliore possibile in termini di consumo d’acqua e di sostenibilità ambientale. Per progettare un giardino che resista alla siccità, in inglese dry garden, sarà utile seguire delle linee guida:
- Individuare quali sono le zone a maggior consumo idrico,
- Come riuscire ad utilizzare l’umidità presente naturalmente nel terreno,
- Come costruire dei frangivento naturali che difendano le piante dai venti dominanti,
- Come riuscire a raccogliere l’acqua piovana o a riciclare quella di eventuali scarichi,
- Scegliere le piante che naturalmente sono nate per risparmiare in termini di risorse idriche,
- Disporre le piante per gruppi omogenei secondo i relativi consumi,
- Ottimizzazione di modi e tempi di irrigazione,
- Se vogliamo coltivare le piante in vaso, scegliamo il modo migliore per farlo.
Strategie per recuperare l’acqua piovana o sporca.
Cercare di far fronte alla stagione secca con il solo recupero delle acque piovane è sicuramente un’utopia. Ma è certamente un buon inizio per risparmiare sui consumi e per acquisire un nuovo atteggiamento nei confronti del consumo di acqua.
Raccogliere l’acqua che scende dal cielo è semplice. Basta predisporre una cisterna di raccolta, interrata o meno, nella quale convogliare gli scarichi del tetto dell’abitazione. A questo punto dovrete avere una pompa con la quale prelevare l’acqua dal contenitore nel quale l’avete immagazzinata per usarla in giardino.
Anche le acque sporche provenienti da lavandini, lavatrici, lavastoviglie e cucine possono, in parte, avere una nuova vita e una nuova utilità in giardino. Anche in questo caso, un semplice meccanismo sarà utile a convogliare le acque reflue, immagazzinarle e renderle disponibili al momento opportuno. I saponi che impieghiamo in casa, per le piante sono generalmente innocui. E’ importante non usare detergenti acidi o molto aggressivi come la candeggina o soluzioni con forti percentuali di sale. Questi potrebbero essere dannosi, oltre che pericolosi per l’ambiente.
Piante per terreni aridi quali scegliere?
La scelta delle piante vi aiuterà a ridurre i consumi ma soprattutto a prevenire problemi o criticità future per la realizzazione di un dry garden. Pioppi e salici saranno da evitare, prosperano in prossimità di acqua abbondante. Se volete un orto, preferite piante con radici prominenti, come patate e cipolle, anziché fagioli e piselli. Il Verbascum potrebbe essere un vostro prezioso amico.
Riuscire a riparare le piante dai venti dominanti, aiuterà a ridurre l’evaporazione durante il giorno. In estate, i venti caldi asciugano molto il terreno e i vasi esposti.
Conoscere le diverse esigenze delle piante, aiuterà a raggrupparle secondo i rispettivi consumi. Eviterete di creare marciumi radicali o disseccamenti. Quelle che sopportano meglio l’arido, potrebbero essere posizionate in alto o a ridosso di muri. Quelle che richiedono più acqua, andranno in basso e se possibile in punti riparati dal sole.
Cercate sempre di creare gruppi di vegetazione con elementi di diverse altezze e forme. La diversità aiuterà a creare una piccola osai nel “deserto”. Evitate, se possibile, esemplari isolati, avranno più sete. La natura sarà la migliore maestra che possiate immaginare. Vi fornirà spunti ed idee inaspettate. La ginestra, l’oleandro, l’olivo, sono elementi immancabili in un giardino con poca acqua. Ma anche mirsine africana o eugenia, timo, cistus, corbezzolo, mirto potranno essere d’aiuto. Nell’orto, seguire il calendario delle stagioni e confidare in piante di poche pretese, come melanzane e peperoni, sarà utile.
Se avete curiosità in abbondanza e qualche conoscenza in più, potrete osare con la consociazione di piante tra verdure e piante ornamentali. Dalla loro vicinanza si svilupperanno facilmente sinergie associative con reciproci vantaggi: riduzione dei parassiti, miglioramento del terreno ottimizzazione dell’umidità relativa.
Se avete un terrazzo, cercate di raggruppare insieme, vasi di diverse dimensioni e con piante di altezze eterogenee. Sfruttare al massimo i vantaggi offerti dalla tecnologia per l’irrigazione, con centraline elettroniche e gocciolatoi puntuali.
Per la scelta delle piante o avete una gran pazienza e amore per il verde oppure affidatevi ad un giardiniere professionista o ancora ad un botanico appassionato. Non limitatevi alle solite lavanda, rosmarino, santolina ed erbe aromatiche, andate oltre, fatevi prendere dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare. Vi si aprirà davanti un mondo nuovo e i risultati saranno degni di nota.
Giardino secco mediterraneo: spunti
Le regioni che si affacciano sul mar Mediterraneo hanno un clima caldo e secco. Ormai da secoli, si è capito molto bene che in queste situazioni anche piccoli giardini offrono oasi di pace e sollievo dal caldo anche con poca acqua. Dove abbiamo problemi di approvvigionamento idrico, è importante che le piante siano ridotte all’essenziale. A queste andrà affiancato come elemento essenziale del progetto un elemento di acqua, come una fontana o un piccolo canale. La scelta dei colori e la scelta dei materiali lapidei sarà determinante per enfatizzare quello di cui disponiamo. Tutto questo permette di avere ambienti raccolti, che creano intimità ed effetto scenico. Una vasca con un piccolo getto d’acqua, alimentato da una pompa di ricircolo, creerà un’innegabile suggestione di suoni e riflessi di luce.
Le piante mediterranee presentano, in genere, foglie coriacee, lucide e pelose che limitano l’evaporazione dell’acqua, caratteristica ideale per le piante da giardino secco, con poca acqua o dry garden. Il colore delle foglie mette in risalto anche il colore dei relativi fiori.
Molte piante indicate per tollerare climi siccitosi, si trovano a loro agio in terreni poveri, rocciosi, con pochi nutrienti. Concimare il terreno e irrigarlo eccessivamente, può compromettere definitivamente le piante. Per questo motivo, nel realizzare un dry garden o giardino con poca acqua, è molto importante conoscere il terreno sul quale andremo ad intervenire ed agire di conseguenza. Un utile consiglio è di migliorare il suolo con abbondante compost. Il compost serve a rendere più fertili e umidi i terreni sabbiosi o a sciogliere i terreni argillosi, come possono essere quelli nelle colline vicino a Firenze. Ma procedete con cautela, altrimenti sarà stato inutile scegliere certe piante.
Procedere con abbondanti pacciamature(corteccia o aghi di pino, trucioli di legno non trattato) aiuta a mantenere sotto controllo le erbe infestanti, a mantenere l’umidità nel terreno e ad arricchirlo naturalmente e lentamente.
Avere superfici coperte da prato ridotte al minimo. Un prato è molto assetato in estate, salvo rare eccezioni. Rendere generose ed abbondanti aiuole con arbusti e graminacee parche nei consumi aiuterà nello scopo. La manutenzione sarà ridotta al minimo con piante perenni e alberi di medie dimensioni. Se proprio non riuscite a fare a mano del prato, scegliete delle macroterme, come la gramigna. Ridurrà i consumi, i tagli e le ore da dedicarle.
Ricordate bene anche di capire, quando piove molto, dove andrà a finire l’acqua in eccesso. Potrebbe essere un problema ma al tempo stesso, se ben gestita, una risorsa.
La tecnologia e la conoscenza hanno fatto e continua a fare passi da giganti nella gestione delle esigenze delle piante, dall’acqua, all’umidità, ai fertilizzanti, alla luce. Per avere piante sane e rigogliose in un giardino con poca acqua o dry garden, consiglio sempre di rivolgersi ad un giardiniere esperto che sappia prendersi cura delle vostre piante con attenzione, competenza e precisione puntuale.