Highgrove Gardens

Qualunque opinione abbiate sulla monarchia inglese, re Carlo III è stato per molti anni un attivista che ha dato gran voce ai suoi pensieri coerenti sulla natura. Molti anni prima che diventassero di “moda” e di attualità i termini “cambiamento climatico” e “sostenibilità“, il nuovo re chiedeva maggiore attenzione per l’ambiente e un approccio più rispettoso della natura.

All’età di ventidue anni, il Principe di Galles con aria quasi ingenua rivolse la sua attenzione alla campagna, nel corso di una conferenza del 1970 per parlare di ciò che oggi verrebbe definita attenzione all’ambiente. Spesso, i suoi interventi venivano considerati come eccentriche espressioni di un nobile annoiato, che parlava con le sue piante. Con il passare dei decenni queste questioni hanno avuto sempre maggiore attenzione.

L’impegno di re Carlo III in difesa dell’ambiente

Numerosi studi e ricerche scientifiche hanno più volte posto l’attenzioni ai cambiamenti che l’ambiente sta subendo a causa dei comportamenti scellerati dell’uomo. Così, il nuovo monarca appena incoronato in Gran Bretagna non è più apparso come un visionario ma è sembrato profetico.

Fino a quando è stato erede al trono, ha potuto promuovere numerose campagne instancabili su questi problemi. Tuttavia, come monarca è obbligato dalla costituzione inglese ad essere imparziale.

Questo, probabilmente non gli impedirà di esercitare ancora quello che gli inglesi chiamano soft power, semplicemente fornendo un regale esempio. Attività che peraltro ha mostrato per diversi decenni nelle proprietà reali e attraverso la promozione di programmi nazionali di attenzione all’ambiente. Proteggere la natura è, secondo re Carlo III, un dovere morale, che va ben oltre alle mere dispute politiche.

Giardinaggio sostenibile

Highgrove House, l’amata casa di campagna del re, situata a Doughton, nel Gloucestershire, è stata un eccellente terreno di prova per sperimentare tecniche di giardinaggio sostenibile. Quando egli ha acquistato la tenuta nel 1980, ha intrapreso un percorso volto a mettere in atto tutte le sue idee sulla natura e sul giardinaggio.

Dame Miriam Rothschild è stata una famosa scienziata britannica, appassionata di entomologia, botanica, zoologia e conservazione della fauna selvatica. È stata la prima donna a far parte del Committee for Conservation of the National Trust e la prima donna a diventare direttore del British Museum of Natural History. Nel 1985 è stata nominata Fellow della Royal Society. Nel 2000 è stata nominata Dame of the British Empire per i servizi resi per la conservazione della natura e la ricerca biochimica.

Re Carlo III le ha dato l’incarico di realizzare prati di fiori selvatici, tra cui la famosa fascia di splendide Camassie di colore blu che creano un impareggiabile bordura della superficie coperta da tappeti erbosi fino alla casa.

Questa innata passione il re l’ha portata anche nei parchi reali, dove sono presenti aree dedicate alla semina di prati e erbe spontanee che possono crescere meglio e più a lungo per contribuire a mantenere viva la biodiversità.

In breve tempo si è capito quali e quanti sono i numerosi e molto efficaci benefici sociali e terapeutici che le piante e questo approccio sostenibile possono avere su chiunque abbia accesso ad uno spazio esterno.

In tempi non sospetti, si sono condotti studi e progetti per creare una cintura verde che attraversi il centro di Londra, fino ad unirsi a Green Park, gli oltre 15 ettari di giardino presenti intorno a Buckingham Palace, fino ad Hyde Park, così da realizzare un corridoio verde naturale.

Re Carlo III e la passione per gli alberi

Il parco del palazzo reale è una delle superfici verdi più ricche di biodiversità di Londra, ospita anche la collezione nazionale degli alberi di gelso.

Gli alberi sono un’altra delle passioni del re. Dal suo spiccato apprezzamento per questo elemento portante di molti parchi e giardini si è ispirato per dar vita a numerosi programmi a livello nazionale di piantumazione di nuovi esemplari.

Come abbiamo visto in un post dedicato alla regina Elisabetta, in occasione del giubileo di diamante della regina tenutosi nel 2012, sono stati messi a dimora oltre cinque milioni di alberi, per celebrare i suoi 60 anni sul trono. Per il giubileo di platino, nel 2022, è stato rinnovato un impegno simile al precedente: è stato avviato il Queen’s Green Canopy, un’iniziativa promossa in favore della messa a dimora di un milione di alberi in tutta la Gran Bretagna, in spazi verdi di ogni tipo, dai giardini privati ai parchi pubblici e agli spazi comunitari.

Non è un segreto che in più occasioni re Carlo III abbia lavorato con numerosi paesaggisti per dar vita a singolari progetti verdi, tra cui Julian e Isabel Bannerman, i quali hanno creato uno stumpery a Highgrove.

In uno stumpery garden si riciclano e si trasformano i ceppi e le radici di alberi abbattuti e destinati alla discarica in qualcosa di bello, rilassante, utile ad ospitare la fauna selvatica. Questa tendenza è stata ripresa da una pratica comune durante l’epoca vittoriana, quando i giardinieri desideravano avere uno spazio in giardino o nel parco, nel quale mettere in mostra le loro preziose e rare collezioni di felci.

I due artisti del giardino hanno continuato a sviluppare i giardini del castello di Trematon, in Cornovaglia. Il loro desiderio maggiore è quello di realizzare giardini in cui le persone possano vivere.

Re Carlo III e i fiori recisi sostenibili

Tra le altre iniziative promosse da re Carlo III non deve essere dimenticato il suo sforzo profuso per cercare di rendere il giardinaggio e l’uso dei fiori recisi più sostenibile. Un esempio di ciò si è avuto al matrimonio del principe William e Kate Middleton. Sotto la supervisione di Shane Connolly, un “alchimista floreale”, l’abbazia di Westminster è stata decorata con alberi di acero e carpino vivi, i quali sono stati poi piantati in una proprietà della famiglia reale in Galles, a Llwynywermod.

Questo approccio è stato ripetuto in occasione del funerale della regina Elisabetta II, dove i bellissimi fiori usati, provenivano dalle proprietà reali e successivamente sono stati interamente compostati e riutilizzati nei giardini reali. Inoltre, tutti i fiori deposti dal pubblico intorno a Windsor e nelle altre tenute reali, in quell’occasione sono stati raccolti e compostati.

Re Carlo III e il giardinaggio biologico

Nel 1985, quando era Principe di Galles, re Carlo III ha convertito i suoi terreni agricoli nella tenuta di Duchy Home Farm in terreni coltivati secondo tecniche di agricoltura e giardinaggio biologici. In questa proprietà ha creato il proprio marchio Duchy Organic, in seguito commercializzato dalla catena di supermercati Waitrose.

Attraverso workshop e altre iniziative di sensibilizzazione l’azienda Duchy Organic promuove la coltivazione biologica e l’agricoltura sostenibile.

Ma la passione per l’ambiente e il giardinaggio di re Carlo III non si ferma e recentemente ha portato il suo approccio naturale ai giardini e ai terreni agricoli della tenuta di Sandringham, nel Norfolk.

Inoltre, già dal 1990 anche i fornitori della famiglia del Principe di Galles devono dimostrare che adottano un approccio responsabile nei confronti dell’ambiente e delle questioni sociali.

Il re promuove attivamente le idee verdi e le abilità naturali. A Dumfries House, in Scozia, che ora fa parte del suo ente di beneficenza, The Prince’s Trust, sta costruendo un centro di formazione per le competenze rurali che aprirà nei prossimi mesi e avrà lo scopo di istruire neolaureati e non solo nelle conoscenze e nelle abilità relative alla manutenzione del patrimonio naturale. Tra le attività promosse e valorizzate troviamo la messa a dimora di siepi, la realizzazione di muretti a secco, la lavorazione del legno, la creazione di recinzioni, preservando e trasmettendo alle generazioni future queste preziose conoscenze artigiane.

Tesori nascosti di Highgrove Gardens

Re Carlo III è un uomo riservato che, come molte persone comuni, privilegia la privacy. Se doveste immaginare un luogo in cui trovare il re nei momenti non istituzionali, lontano dagli impegni pubblici, quasi sicuramente potreste incontrarlo nei suoi giardini di Highgrove House, nel Gloucestershire, nel Regno Unito, a prendersi cura delle piante potate in forme di arte topiaria o a mettere a dimora nuove aiuole fiorite.

Da quando, nel 1980, ha acquistato i terreni confinanti con la storica casa di campagna risalente al XVIII secolo, re Carlo III, allora Principe di Galles ha trasformato gli anonimi oltre 300 ettari di prateria in un vero e proprio paradiso per gli appassionati di giardinaggio.

Oggi ogni anno oltre 30.000 visitatori varcano i cancelli della proprietà per ammirarne le meraviglie. Questa proprietà mostra aspetti insoliti che offrono uno spaccato della vita privata di re Carlo.

La casa sull’albero

Il re ha fatto realizzare una casa sull’albero per i piccoli di famiglia. Non c’è attrazione migliore e più magica per un bambino di una casa sull’albero. Un luogo segreto lontano da sguardi indiscreti.

Holyrood House è stata costruita per la prima volta nel 1988 per i principi William e Harry. Successivamente è stata ristrutturata per la nuova generazione di giovani reali, i nipoti del re.

La casetta rustica, realizzata con un tetto di paglia e un recinto di pali di quercia, è immersa in un’area boschiva nota come Stumpery. E’ circondata da felci e persino da un arbusto potato a forma di lumaca secondo l’arte topiaria.

Il prato fiorito di Meadow Gatefold

C’è un prato di piante spontanee e autoctone fiorite, i cui semi sono conservati in un caveau per preservarli dall’estinzione.

Nonostante re Carlo sia un reggente conservatore, non tutti i giardini delle sue residenze sono formali e perfettamente curati. Egli descrive la creazione di un giardino come realizzare un dipinto con la tecnica dell’acquerello. Tradotto per gli acerbi del giardinaggio, significa, secondo il re concedere spazio ad alcune erbacce di svilupparsi in tutta la loro grandezza e ad alcuni fiori di mostrarsi anche fuori posto.

Forse il luogo in cui questo trascendere della natura alle regole imposte dall’uomo ad Highgrove è il prato di fiori selvatici, molto apprezzato dalle api e dagli insetti utili, chiamato Meadow Gatefold, che ospita un gran numero di insetti e uccelli e circa centoventi diverse specie di piante.

Realizzato per la prima volta oltre venti anni fa, il prato di profumati fiori selvatici, contiene una varietà di piante autoctone in via di estinzione. Tra questi i semi di 27 specie di piante autoctone di questo prato sono stati indicati come così importanti da essere depositati per la conservazione a lungo termine presso lo Svalbard Global Seed Vault in Norvegia, la banca dei semi, nota come “deposito del giorno del giudizio”.

Il cottage privato del re

Non solo i bambini dovrebbero avere un luogo in cui divertirsi. Anche re Carlo III ha il suo rifugio segreto. Questa casa da sogno, chiamata il Santuario, è nascosta tra gli alberi nell’arboreto della proprietà. È stata progettata dall’architetto Charles Morris e realizzata dal professor Keith Critchlow della Prince’s School of Traditional Arts and Crafts.

E’ stata costruita nel 1999 per celebrare l’arrivo del nuovo Millennio. Ha un tetto a punta, grandi pilastri e un camino rotondo che suggerisce la presenza di un accogliente focolare all’interno. È realizzata interamente in modo naturale con una miscela di argilla del luogo e paglia, così da creare un colore tenue che si fonde con la pietra circostante.

Il giardino dei tappeti

Nelle vicinanze è stato realizzato un intero giardino che riprende i disegni riprodotti sui tappeti turchi di proprietà di re Carlo III.

Nel 2000, per la prima volta re Carlo III ha avuto l’idea di creare un giardino che fosse ispirato ad alcuni tappeti turchi di sua proprietà. Questo è stato l’inizio del Carpet Garden. La sfida da affrontare in questa stravagante operazione era quella di cercare di riuscire quasi a creare l’effetto di essere all’interno del tappeto mentre si cammina per il giardino.

Gli iraniani furono tessitori di tappeti pionieri delle antiche civiltà, fin dai tempi del fondatore della Persia Ciro il Grande circa 2.500 anni fa. I primi tappeti sono stati concepiti come mini-giardini, con intricati disegni floreali, intrecciati in un materiale spesso in grado di resistere agli elementi esterni.

Progettato inizialmente per il Chelsea Flower Show del 2001, il giardino di tappeti islamici di re Carlo III è stato successivamente ricostruito a Highgrove.

Quando il visitatore entra al suo interno incontra un cancello che il re ha riportato dall’India, dandogli il nome di Shand Gate, in onore del fratello della regina consorte, Mark Shand, morto improvvisamente nel 2014.

Al centro del giardino si trova una splendida fontana decorata a mosaico, secondo una classica disposizione dei giardini indianicharbagh, con una fontana rialzata al centro. È circondato da gradini decorati con mattonelle realizzate a mano, le zellige marocchine.

Oltre la fontana c’è un cortile in stile mediterraneo, completato da vasi di terracotta pieni di rose rosa e rosse che si distendono leggere lungo i sentieri di piastrelle di terracotta color pesca.

Per finire, il re ha aggiunto tocchi personali di piante prendendo spunto dai suoi viaggi compiuti negli ultimi due decenni, inserendo oltre a 50.000 nuove fioriture ogni anno.

La ciliegina sulla torta è costituita da un elefante realizzato con piante potate secondo l’arte topiaria, in onore dell’ente di beneficenza Elephant Family del suo defunto fratello.

Kitchen garden

Il Kitchen Garden è cosparso di rose dal dolce profumo di mele, che rivestono i suoi muri. In primavera, questo giardino è decorato da primule di color giallo crema ed ellebori, un vero prodigio di forme e colori dopo i mesi grigi e tetri dell’inverno appena trascorso.

Cottage Garden

Il Cottage Garden appare magico all’inizio dell’autunno. Le fioriture che si susseguono proiettano un effetto acquerello di colore sul paesaggio circostante. La nuova casa estiva è un luogo in cui re Carlo III può scrivere, in ogni stagione e con ogni tempo.

Un vero e proprio paese delle meraviglie, composto da alberi. Al suo interno si trova un tentacolare albero dalle foglie verde chiaro, l’albero di fagioli indiano o Catalpa bignonioides ‘Aurea’. Questo è stato regalato al principe Carlo per il suo 50° compleanno da Elton John.

Un albero dalla crescita rapida, con foglie dalla singolare forma di cuore che, spesso, in autunno porta baccelli che possono crescere allungati e in estate si decora con grandi grappoli di fiori bianchi.

Questa pianta in realtà è stata catalogata per la prima volta in America e il botanico che l’ha scoperta l’ha vista per la prima volta crescere nei pressi di una tribù di nativi americani, da cui ha preso il nome.

Delphinium del Sundial Garden

I Delphinium dello stagno nel Sundial Garden hanno mostrato una fioritura di poco inferiore a quella del suo cugino più famoso detentore del titolo di Delphinium più alto al mondo. La loro fioritura spettacolare ed alta fa parte di una dei tanti amati Delphinium di re Carlo III.

Per la prima volta progettato da Lady Salisbury come un roseto, la disposizione del Sundial Garden rimane in gran parte rispettosa del progetto originale, anche se alcune specie botaniche selezionate mancano di spine.

La meridiana che si trova al centro del giardino è stata un dono del decimo duca di Beaufort della tenuta di Badminton. Su di essa si trova un’incisione che riporta le parole: “Un’ombra intorno al mio viso, le ore di sole del giorno tracceranno”. Dietro la meridiana si trova una serie di cancelli in ferro battuto restaurati, provenienti da un altro cantiere.

I giardini e la gestione sostenibile del paesaggio.

L’impegno del re per la protezione dell’ambiente non è un aspetto nuovo. Tuttavia, può sembrare nuovo il modo in cui ha investito in operazioni mirate alla sostenibilità nei suoi giardini.

In molti giardini sono installati pannelli solari per l’auto produzione dell’energia elettrica necessaria e dispongono di lampadine a risparmio energetico e luci solari.

Nel giardino di Highgrove è stato realizzato un sistema di compostaggio attraverso il quale vengono processati tutti i rifiuti della cucina. E’ un sistema ideato per trattare i rifiuti di tutti i visitatori del giardino, dotato di una pompa di calore ad aria e persino di un sistema di riscaldamento geotermico che raccoglie l’acqua dai bassi livelli del terreno per farla circolare nel tubi dell’acqua calda delle serre.

“Mi sono ritrovato a crescere in un momento in cui così tanto di ciò che era stato sviluppato, allevato, nutrito e migliorato con cura e amore in migliaia di anni di prove ed errori veniva scartato con insensibilità e avventatezza”, scrive re Carlo III. “Il giardino di Highgrove rappresenta un piccolissimo tentativo di sanare il danno spaventosamente miope arrecato al suolo, al paesaggio e alle nostre stesse anime”.

Il re ha anche fatto costruire un Home Farm nel 1985 interamente biologica. Egli predilige le verdure biologiche e la carne di questa fattoria, tanto che non mangia prodotti provenienti da nessun’altra parte.

I giardini e i molti doni del re

Il re riceve regali da tutto il mondo, di ogni forma e dimensione: busti e statue sono solo un esempio. Questo giardino è il luogo in cui disporre molti di questi doni.

Riceve vasi di piante e anche alberi, molti dei quali adatti forse al clima amazzonico ma meno indicati per la campagna inglese.

Ne sono un esempio le 60 felci arboree donate dalla Monarchist Society of Australia, che però non sono sopravvissute, un alberello di quercia del Primo Ministro del Galles, un raro frassino della Manciuria, Fraxinus mandshurica, dono del Dalai Lama.

Il re ha il suo bel da fare in giardino come molti di noi!

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