Il genere Fatsia comprende piante arbustive sempreverdi, con foglie ampie, dalla forma simile a quella di una grande mano aperta, dalla consistenza piuttosto coriacea, di colore verde scuro sulla pagina superiore e più chiare nella parte inferiore. I fiori sono molto decorativi. Sono di colore bianco crema, di forma tondeggiante, simili a piumini, portati su sottili steli bianchi. La fioritura della Fatsia japonica ‘Moseri’ inizia in ottobre e perdura fino quasi a gennaio. Difficilmente la pianta coltivata in interno riesce a produrre fiori. Ai fiori seguono delle bacche di colore nero, molto gradite agli uccelli.
La Fatsia japonica ‘Moseri’, appartiene alla famiglia delle Araliaceae. E’ originaria del Giappone. La varietà ‘Moseri’ ha una chioma più fitta, una crescita più compatta e una migliore resistenza al freddo.
Sebbene sia un arbusto sempreverde, la Fatsia japonica ‘Moseri’è indicata principalmente per le zone in ombra del giardino. La tessitura delle sue foglie, grazie al colore e alla forma originale, si fonde in modo eccellente con le altre parti verdi del giardino e può essere bilanciata con altre con fogliame più sottile o più grossolano per dar vita ad una composizione efficace. Una pianta apparentemente singolare per un’insolita fioritura autunnale.
La cura dell’Aralia giapponese è facile se messa a dimora in una buona posizione. Ama i luoghi con moderata o nessuna esposizione alla luce diretta del sole. Predilige un terreno leggermente acido e ricco di compost, nonostante si adatti anche a terreni più poveri. Cresce bene anche in grandi vasi o fioriere a patto che siano al riparo dalla luce, in zone ombreggiate o interne del giardino. L’eccessiva luce solare e il forte vento possono danneggiare facilmente le foglie.
È una pianta di origine tropicale, in quanto proviene dalle isole del Sud del Giappone. Per svilupparsi sana e rigogliosa ha bisogno di temperature miti. Per questo è ampiamente usata anche come pianta d’appartamento. Le innaffiature dovrebbero essere abbastanza frequenti, così da mantenere il terreno sempre umido ma mai bagnato. Assicuratevi che il terriccio dei vasi e quello intorno alle piante coltivate in piena terra sia sempre ben drenato e privo di ristagni idrici. Per le piante che avete in vaso, meglio controllarle più spesso per prevenire brutte sorprese o imprevisti.
Per le piante coltivate in piena terra, somministrate del fertilizzante alla ripresa vegetativa in primavera, una volta passato il pericolo delle gelate tardive. Prediligete concimi bilanciati con una percentuale maggiore di azoto. Per le piante in vaso meglio scegliere un concime liquido da sciogliere nell’acqua dell’irrigazione almeno una volta al mese, durante la stagione vegetativa. Rispettate sempre le dosi riportate sulla confezione del prodotto. In autunno ed in inverno meglio ridurre prima e sospendere poi le concimazioni.
La Fatsia japonica non ha bisogno di grandi potature annuali. Questa Fatsia richiede una bassa manutenzione. Necessita solo che sia mantenuta la forma e le dimensioni desiderate e le foglie sane e lucide. La potatura effettuata per rinnovare la vegetazione è quella migliore che potete praticare. Il mio consiglio è sempre quello di non rimuovere mai più di un terzo della vecchia vegetazione ogni anno per evitare inutili sofferenze alla pianta.
Dopo la messa a dimora delle nuove piantine è consigliato annaffiare e pacciamare regolarmente per facilitarne l’attecchimento.
La Fatsia japonica ‘Moseri’ non ha particolari problemi con i parassiti. In base al luogo e alla posizione in cui viene messa a dimora, potrebbe subire l’attacco di afidi, ragnetti rossi o cocciniglie, che all’occorrenza possono essere facilmente debellati con idonei trattamenti, possibilmente naturali, ad esempio con olio di neem.
Se coltivata all’esterno, in regioni con temperature più rigide meglio ripararla in un luogo protetto in interno, durante l’inverno. Se questo non è possibile, meglio scegliere per piantarla una posizione al riparo dalla luce diretta e ben protetta dai venti freddi dominanti che potrebbero danneggiarla. L’Aralia giapponese può essere l’arbusto ideale da piantare in esterno sotto la chioma di grandi alberi o in interno, in un giardino d’inverno, impiegando terriccio leggero e ben drenato. Le innaffiature devono essere regolari e mai eccessive da determinare ristagni. Almeno una volta al mese, dovrebbe essere somministrato del concime senza mai eccedere nelle quantità. In inverno meglio ridurre innaffiature e concimazioni.
Può essere riprodotta per talea semi-legnosa oppure mediante la semina delle bacche prodotte dalla pianta. Nel caso decidiate di procedere con la semina, è necessario dotarsi di maggiore pazienza. Inoltre, la pianta che otterrete da questo tipo di riproduzione non sarà necessariamente uguale in tutto e per tutto alla pianta madre, data la variabilità dei geni contenuti nei semi.
L’Aralia japonica si impiega con successo nei giardini informali o nelle corti molto in ombra dei palazzi di città. Nei giardini in campagna la si pianta spesso in piena terra per dare luce, struttura e colore a parti anche nascoste del giardino. In terrazzo o sul balcone può essere coltivata in vaso, con contenitori di dimensioni adeguate alla grandezza della pianta che si possiede. In genere, è usata come arbusto sempreverde per giardini o terrazzi di dimensioni ridotte, data la sua crescita lenta e il portamento compatto. Può essere associato con successo ad altri sempreverdi dalla crescita lenta e dal portamento contenuto, come cotoneaster procumbens, liriope, ecc..
In Toscana, in città come Lucca, Siena o Firenze è una nota immancabile nei giardini o sui terrazzi di città o nelle case di campagna, nei giardini informali.
Per la messa a dimora delle nuove piante, il mio consiglio è quello di acquistare giovani esemplari, dal costo contenuto, che si adattano molto bene ai nuovi ambienti. Il prezzo da pagare per questo singolare arbusto è davvero risibile, rispetto alle soddisfazioni che può regalare e alla sua lunga aspettativa di vita.
Non vi resta che trovare un posto dove metterla a dimora nel vostro giardino o terrazzo!