Coltivazione e cura della Plumeria o Frangipane
Oggi parleremo di una pianta insolita per luoghi come la Toscana o Firenze ma comune in regioni dal clima mite e temperato. La Plumeria o Frangipane dona un tocco tropicale ai giardini o ai terrazzi nei quali viene coltivata con cura e passione. In alternativa, se vivete in un luogo con clima più freddo, potreste provare ad allevarne alcuni esemplari all’interno di un giardino d’inverno o in una serra riscaldata.
I fiori di questa splendida pianta tropicale sono incredibilmente profumati. Inoltre, si trovano in una vasta gamma di colori. I fiori, dalla bizzarra forma di girandola, simili a quelli di alcuni gelsomini ma più grandi, possono essere bianchi, gialli, rosa, o con variegature. Se siete degli attenti osservatori dei fiori nel mondo, riconoscerete i fiori delle Plumerie nelle ghirlande fiorite di cui si omaggiano i visitatori delle isole Hawaii.
Conosciute con il nome comune di Frangipane o Frangipani, le Plumerie crescono bene in pieno sole in climi miti, dove le temperature non scendono mai troppo. In queste condizioni possono essere facilmente coltivate anche all’esterno in piena terra, dove possono crescere fino a diventare piccoli alberi. Per chi vive in regioni dai climi più rigidi, meglio coltivare la Plumeria in vaso e ritirarla all’interno, in ambienti luminosi, durante i mesi freddi.
Un vantaggio innegabile di questa pianta è che, nelle condizioni ottimali, è molto facile da coltivare e anche da riprodurre per talea. Potreste ottenere un regalo singolare da donare ai vostri amici appassionati di giardinaggio e di piante insolite.
La Plumeria, cos’è
La Plumeria è una pianta ornamentale, originaria delle regioni caraibiche, del Messico, dell’America centrale, del Venezuela e della Colombia. E’ molto apprezzata per i fiori colorati e molto profumati. Oggi viene coltivata nelle aree con clima tropicale e subtropicale in tutto il mondo. Il genere Plumeria appartiene alla famiglia delle Apocynaceae. Comprende piante dal portamento di arbusti o di piccoli alberi, tutti o quasi a foglia caduca.
Tra le molteplici specie esistenti, la più conosciuta è la Plumeria acutifolia, tra le più resistenti alle basse temperature. Sono piante estremamente longeve. Se messe a dimora in un luogo con le caratteristiche corrette, riescono a resistere bene anche agli errori più comuni di giardinieri distratti, come troppa poca acqua o caldo eccessivo ma non riescono a tollerare il freddo intenso. Si adattano bene anche alla coltivazione in vaso, a condizione di usare contenitori delle dimensioni adeguate.
In alcuni casi, la Plumeria può essere confusa con l’oleandro, del quale ha in comune la forma e la dimensione del fiore, oltre alla tossicità delle foglie, che contengono un liquido dalla consistenza lattiginoso, irritante e tossico, se ingerito in grandi quantità.
Il profumo del Frangipane evoca immagini di luoghi tropicali ma, con qualche cura e attenzione in più, possono essere coltivate come piante da interno o da giardino ma solo in aree temperate. Se disponete di una ragionevole quantità di spazio, in una posizione luminosa e calda tutto l’anno, potrete ricreare un angolo di tropici a casa vostra.
Storia della Plumeria
Già in alcuni antichi manoscritti del popolo Maya, si trovano delle descrizioni riguardo le preziose proprietà terapeutiche del lattice della Plumeria.
A Charles Plumier si deve il nome scientifico della Plumeria: di origini francesi, appartenente all’ordine dei frati minimi, appassionato botanico e abile disegnatore. Nel 1689 a GuyCrescentFragon, medico di Luigi XIV di Borbone, allora sovrano di Francia, e direttore del Giardino botanico del re di Parigi, fu chiesto dal re di indicargli un botanico da inviare in missione di ricerca nelle Antille francesi. L’oggetto della spedizione era trovare la pianta da cui si ricavava il chinino, Cinchona officinalis. Per primo venne indicato un altro marsigliese, Joseph-Donat de Surian, molto preparato in farmacia, chimica ed erboristeria ma non altrettanto competente in botanica. Come supporto gli fu affiancato Charles Plumier, un botanico molto minuzioso e preparato.
I due arrivarono alla Martinica e per oltre un anno esplorarono l’isola e Haiti. Al loro ritorno a Parigi, il re rimase positivamente colpito dai sorprendenti risultati portati da Plumier, nonostante avesse smarrito il suo erbario in un naufragio e salvato solo alcuni disegni e appunti. Charles Plumier fu nominato Primo botanico del re. Tra il 1695 e il 1697 compì altri due viaggi di esplorazione nelle Antille francesi. Dopo aver scritto alcuni libri di botanica e descritto con dovizia di particolari oltre 4.000 disegni dedicati a numerose specie vegetali, morì nel 1704 a Cadice. E’ stato anche uno dei primi a disegnare le piante nel loro ambiente originario, dando vita per la prima volta alla pittura botanica paesaggistica.
Joseph Pitton de Tornefort, esperto botanico francese, coetaneo di Plumier, dedicò all’amico il nome del genere Plumeria, in onore della sua ampia e minuziosa preparazione in botanica. I due condivisero alcuni viaggi di studio e di ricerca di nuove specie vegetali.
Alla Plumeria è legato anche il nome di Muzio Frangipani, botanico italiano di origini aristocratiche. Nel corso di un viaggio intrapreso nelle Antille francesi nel 1493, associò un aroma dolce e delicato percepito nelle vicinanze dell’isola di Antigua all’arbusto della Plumeria alba. Ma le storie e le dicerie a proposito del nome si perdono nei secoli. Ma il primo a descrivere con attenzione la pianta della Plumeria è stato uno spagnolo,Francisco de Mendoza, un monaco che la tratteggiò con accuratezza di particolari nel 1522.
I primi esemplari comparvero nel ‘700 nel Regno Unito, grazie ai cacciatori di piante e ai collezionisti di piante rare. In Italia, si racconta che la Plumeria apparve per la prima volta nell’Orto Botanico di Palermo, dove ancora oggi ne sono conservati degli esemplari, portata da Don Gaetano Fiamingo, armatore e console italiano in Russia. Una delle storie legate a questa pianta racconta che la moglie di Gaetano Fiamingo, regalò alla Zarina di Russia, una Plumeria, durante una visita dello Zar Nicola I, alla città di Palermo.
In tempi più recenti, per gli appassionati di cinema, si vede un’appariscente ghirlanda fatta con fiori di Plumeria, durante una celebre scena del film “Gli ammutinati del Bounty”, dove Marlon Brando, nei panni del comandante Fletcher, abbraccia TaritaTeriipaia, attrice polinesiana che impersona la principessa dell’isola.
Informazioni generali sulla Plumeria o Frangipani
Le dimensioni della Plumeria con portamento ad albero sono contenute in altezza, raggiungono circa i cinque o sei metri, ma non altrettanto in larghezza. Il loro apparato radicale è sottile e non particolarmente robusto. Anche per questo motivo la pianta si presta bene per la coltivazione in vaso.
La siccità ed il caldo, come già detto, non sono un problema per queste piante. Sia gli alberi che gli arbusti di Frangipani perdono le foglie durante l’inverno. Hanno rami con numerosi nodi e foglie e fiori piuttosto lunghi. La corteccia che sembra simile a delle squame, di colore verde tendente al grigio, è un carattere distintivo della pianta. Le foglie hanno un colore verde scuro nella pagina superiore e leggermente più chiaro nella parte inferiore. Se provate a recidere un ramo o una foglia della Plumeria, dal taglio fuoriesce una sostanza simile al latte, la linfa, appiccicosa, tossica per uomini e animali.
I petali dei fiori hanno una consistenza simile a cera. Il centro dei fiori è di un colore diverso e più intenso di quello del resto dei petali: petali bianchi e centro giallo, petali rosa con centro quasi rosso o viola. La Plumeria, nelle condizioni ottimali, riesce a fiorire più di una volta all’anno. I fiori si presentano sulla pianta, in genere, in seguito ad un periodo di carenza di acqua. La forma ed il colore dei fiori, come per molte altre piante, variano in base alla specie e alla varietà. I fiori sono ermafroditi, ovvero hanno sia gli organi riproduttivi maschili che quelli femminili (stami e pistilli) su un unico fiore.
Quasi tutte le Plumerie sprigionano dolci note profumate, principalmente durante la notte, per attrarre gli insetti per l’impollinazione. Nei fiori non è contenuto nettare ma i loro colori intensi e i suadenti effluvi attraggono le farfalle notturne come una calamita. Il compito che le piante assegnano a questi postini, è quello di volare di fiore in fiore per trasportare il polline e consentirne la riproduzione.
Coltivazione della Plumeria
Il terreno preferito dalla Plumeria deve essere ricco di sostanza organica, con un buon drenaggio, con presenza di sabbia e altri materiali che facilitino lo smaltimento rapido dell’acqua in eccesso. Vivono bene, in natura, anche su terreni poveri, con rocce e pietre. Le aree migliori in cui coltivarle sono quelle dove si ha una netta alternanza delle stagioni, dove a periodi di piogge intense, seguono periodi con scarse o quasi nulle precipitazioni.
La pianta predilige posizioni ben soleggiate, le quali ne migliorano lo sviluppo e donano colori accesi alle fioriture. La coltivazione in posizioni di mezz’ombra rallenta la crescita e riduce le fioriture, riducendo anche la brillantezza dei colori dei fiori. La Plumeria dovrebbe avere, nel corso di una giornata, almeno sei ore di pieno irraggiamento solare.
Può sopportare anche il salmastro del mare, a patto che sia protetta dai venti dominanti, che potrebbero danneggiarla. Se esposte a periodi brevi di gelo leggero, le piante non soffrono particolarmente ma in presenza di basse temperature, per preservarle è necessario metterle al riparo in serre, giardini d’inverno o altri ambienti protetti, sufficientemente riscaldati.
Se vivete non in una zona tropicale e avete in casa un luogo con spazio adeguato, potrete permettervi di coltivare una Plumeria per tutto l’anno. In zone a clima temperato ma con minime che si avvicinano ai cinque/otto gradi, meglio coltivarla in vaso.
In giardino o in terrazzo, la posizione ideale è a ridosso di un muro esposto a sud, riparato dal vento, con una buona esposizione al sole. Durante l’autunno, per gli esemplari coltivati in vaso, si consiglia di ritirarli in un luogo protetto, anche con una luce inferiore rispetto a quella estiva ma con una buona ventilazione e priva di umidità, con temperature sempre superiori ai dieci/dodici gradi. Per le varietà che mantengono le foglie, meglio mantenere le temperature e la luce ad un livello superiore.
Irrigazione
Durante la stagione calda è necessario innaffiare con regolarità, via via che la stagione cambia e si avvicina l’autunno, meglio ridurre le innaffiature, fino a renderle quasi assenti in inverno per preservare la pianta da eventuali marciumi radicali o altri funghi. Questo non vuol dire abbandonare completamente la pianta a se stessa! Con l’avvicinarsi della primavera, meglio riabituare per gradi la pianta alle innaffiature, non appena inizia ad emettere le nuove gemme e a svegliarsi dal riposo invernale. In tutte le stagioni, abbiate l’attenzione di lasciar sempre che il terriccio si asciughi bene prima di procedere con una nuova bagnatura. La vostra Plumeria vi ringrazierà. Fate maggiore attenzione con le giovani piante di Frangipani, che sono più delicate e devono ancora trovare un equilibrio vegetativo.
Concimazione
Il Frangipane, come altre piante, richiede maggiori energie durante la stagione vegetativa e poche durante il riposo invernale. Sono da preferire fertilizzanti di origine naturale, se possibile, come preparati a base di alghe, neem o simili. In alternativa utilizzate concimi bilanciati con le corrette proporzioni di azoto, fosforo e potassio. Evitate in ogni caso gli eccessi. Durante la stagione vegetativa, meglio impiegare concimi solubili in acqua, da somministrare con le irrigazioni. Nel periodo di riposo vegetativo evitate le concimazioni, potreste solo causare danni alla pianta anche alterando la salinità del terreno. Durante l’estate si consiglia di pacciamare il terreno in modo da mantenere il substrato di coltivazione fresco e leggermente umido, oltre a ridurre la presenza di erbe infestanti nelle aiuole o nei vasi.
Potatura
La Plumeria non ha particolari problemi con le potature, anzi ne può trarre giovamento. A seconda della specie e varietà che avete e alle vostre esigenze, potrete scegliere che forma e dimensione dare al vostro Frangipane, a cespuglio compatto, a piccolo alberello, con più o meno rami. I fiori compaiono alle estremità dei rami dell’anno precedente. Come per molti arbusti da fiore, meglio procedere con la potatura solo dopo la fioritura, intervenendo sulla chioma della pianta per gradi in modo da mantenere costante la fioritura di anno in anno. Alle estremità dei rami recisi, la pianta emetterà nuovi getti che daranno vita ad altri rami giovani. Meglio procedere con la potatura della Plumeria alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera.
Rinvaso
I Frangipani possono essere coltivati in vaso con facilità. Non richiedono particolari cure ma tenete ben presente le dimensioni delle piante durante l’anno in funzione del luogo in cui dovrete ripararle in inverno. Scegliete un vaso di dimensioni adeguate, meglio con una buona capacità. Quando la pianta raggiunge la massima dimensione per il vaso in cui vive, potrete procedere con il rinvaso. Al momento del rinvaso, non abbiate paura di ridurre la lunghezza delle radici originali prima di metterle a dimora nel nuovo contenitore, con del nuovo terriccio, dove avrete inserito anche elementi, quali pomice o lapillo vulcanico, che facilitino il drenaggio. Il substrato migliore per la coltivazione del Frangipane in vaso ha una buona struttura, capace di trattenere l’umidità ma allo stesso tempo di drenare l’acqua in eccesso.
Riproduzione
Il Frangipane può essere riprodotto per talea o per seme. Se decidete di optare per la semina, il risultato non può essere prevedibile con certezza, data la variabilità dei caratteri genetici contenuti nel seme. La nuova pianta sarà simile ma non uguale ai genitori, come lo sono i vostri figli con voi. Per avere la fioritura della nuova pianta, sarà necessario avere pazienza, fino a tre o quattro anni.
Nel caso della propagazione per talea, la nuova pianta sarà necessariamente uguale a quella di origine e i tempi per la fioritura saranno molto più brevi, circa un anno. Per raggiungere un buon risultato con il taleaggio è necessario fare molta attenzione alla struttura del terriccio impiegato, che deve essere fine e ben sciolta, e alle temperature di coltivazione, con massime intorno ai 30° e minime non inferiori ai 20°.
Malattie e parassiti e rimedi
La Plumeria è una pianta con una buona resistenza ai parassiti e una buona rusticità nel suo ambiente naturale. In condizioni di coltivazione diverse dalle originali, il marciume radicale e quello apicale sono le patologie che possono presentarsi con maggiore frequenza. Queste possono essere causate da eccessive irrigazioni, in presenza di un substrato poco drenante e con temperature troppo basse. Sono patologie che possono determinare anche il deperimento completo della pianta colpita.
Come per quasi tutti i problemi del giardino, la migliore cura è la prevenzione. Adottare principi colturali corretti evita problemi futuri ed eventuali danni alle piante coltivate. Usare terricci ben drenanti impedisce il formarsi di funghi o muffe. Ambienti riscaldati e con un buon ricircolo d’aria, in ambiente interno, tengono lontani i problemi legati alle temperature. In casi estremi è consigliabile effettuare trattamenti con specifici prodotti fungicidi, se possibile di origine naturale e rispettosi dell’ambiente.
Se non vi siete accorti che la vostra pianta è stata colpita da marciume, rimuovete prontamente la parte danneggiata fino a trovare del tessuto sano e disinfettare con preparati a base rameica per eliminare eventuali spore presenti.
Tripidi, ragnetti rossi e cocciniglie sono alcuni degli insetti più comuni che possono interessare una Plumeria. Questi prosperano maggiormente su piante non in buone condizioni, in luoghi caldi, con scarsa ventilazione e ricchi di umidità. Il segno più evidente della presenza del ragnetto rosso è la presenza sulla foglia di tanti piccoli puntini gialli e di una sottile e impercettibile ragnatela nella parte inferiore della foglia. Dopo un attacco massiccio di ragnetto rosso(Tetranychus urticae), le foglie ingialliscono completamente, fino a cadere.
Per combatterlo potete impiegare dei prodotti specifici (acaricidi), meglio se di origine naturale oppure degli antagonisti naturali, come il Phytoseielus persimilis.
Specie e varietà di Frangipane
In natura esistono circa 8 specie diverse di Plumeria, ognuna con elementi distintivi ben precisi. La Plumeria ha una linfa lattiginosa simile a quella di altri arbusti, come l’Oleandro e l’Euphorbia. Le foglie, il portamento e la vigoria vegetativa sono i principali caratteri distintivi delle diverse specie.
- LaPlumeriaobtusa, si contraddistingue per le foglie coriacee, di dimensioni maggiori rispetto alle altre, proviene originariamente dalla Colombia. E’ una pianta sempreverde, anche se può perdere le foglie in presenza di una stagione secca eccessivamente prolungata. Ha fiori bianchi e molto profumati, con una vigoria di crescita limitata.
- La Plumeriastenophylla ha le foglie più piccole, i fiori bianchi dai petali stretti, che non emettono profumo.
- La Plumeria pudica ha foglie sottili, che vengono mantenute dalla pianta anche durante l’inverno. Ha un portamento eretto, fiori bianchi che non profumano durante il giorno.
- La Plumeriastenopetala ha rami sottili, con foglie lunghe e anch’esse sottili, produce fiori bianchi che sprigionano dolci e intense note di gelsomino.
- LaPlumeria rubra è il Frangipane più diffuso. Ne esistono molte varietà anche da giardino, grazie alla sua facilità di ibridazione. Proviene dal Messico e regioni limitrofe, ha il portamento di un arbusto di modeste dimensioni. Produce fiori molto profumati, di colore che va dal giallo, al rosa, al bianco, al rosso, al viola. È facile da coltivare.
- La Plumeria alba, ha foglie strette, con nervature in rilievo.
Vorrei comprare tre Plumerie e volevo sapere se è possibile acquistarle in questo periodo. Mi piacerebbe molto la Plumeria obtusia ma deve essere bella anche la Plumeria rubra.
Per maggiori informazioni sulla disponibilità e relativi prezzi di Plumerie in varietà, La prego cortesemente di contattarmi in privato alla seguente email : info@codiferro.it cosi da poterle dare tutti gli approfondimenti da Lei richiesti.
Salve!! Avrei bisogno di un consiglio, ho diverse plumerie che durante l’inverno ho tenuto sul terrazzo proteggendole con del tessuto agricolo agli amici e sistemandole dentro un gazebo con le pareti in cellophane ma non è bastato, hanno tutti gli apici neri secchi o molli cosa devo fare? Tagliarli? Un aiuto grazie!!!
Prima di tagliare le parti che apparentemente sono secche le consiglio di aspettare qualche altro giorno. In poco tempo le temperature esterne dovrebbero alzarsi e le piante dovrebbero risvegliarsi dal riposo vegetativo. Nelle prossime settimane vedrà come stanno le sue Plumerie, se emettono nuova vegetazione, anche da germogli in basso, saranno salve e potrà rimuovere le parti secche. Altrimenti, le piante avranno sofferto troppo per riprendersi. In questo caso sarà inutile ogni altro intervento. Se fosse interessato a dei nuovi esemplari mi contatti pure in privato.
Aspetto suoi aggiornamenti sulla salute delle sue Plumerie.
Buon giardinaggio
Buongiorno
Mi hanno regalato una Plumeria Rubra con un vasetto di plastica di quelli un po’ miseri, ma la pianta e in ottime condizioni
Potrei cambiarle il vaso magari con qualche accortezza dato il periodo o dovrei lasciarla dov’è? Grazie mille per l’aiuto
Data le alte temperature e le condizioni climatiche estreme del periodo, le consiglio di lasciare la sua Plumeria dove si trova. Non è mai una buona idea effettuare rinvasi o operazioni invadenti sulle piante nei periodi di caldo e freddo estremi. Meglio attendere condizioni più favorevoli per la successiva vegetazione della pianta, limitando i rischi.
Buon giardinaggio
Buongiorno, ho ricevuto una bella plumeria in vaso, vissuta in terrazzo a Taormina, e penso che abbia circa 15 anni.
Vorrei trapiantarla in un’ aiuola di circa 2,5 mt x 65 cm x 60 di profondità, ma a Tremestieri Etneo un paesino in provincia di Catania, tra mare e montagna, e farla diventare un albero, ma ho paura che possa morire.
Qui abbiamo temperature molto alte in estate e freddine in inverno e, negli ultimi anni, temporali: potrebbero causare marciume, visto che si tratta di un’aiuola? Può risolvere il tessuto non tessuto? Come posso fare? Grazie.
Se la sua Plumeria ha vissuto dignitosamente e senza problemi per 15 anni in vaso, penso sarebbe meglio evitare di metterla a dimora a terra, in un’aiuola, anche poco drenata, in un ambiente con un clima diverso dal precedente. La Plumeria potrebbe si crescere ma anche sentire le conseguenze del freddo dell’inverno. La soluzione potrebbe essere quella di mantenere la pianta in un vaso più grande, da ritirare in luogo protetto durante l’inverno. Il tessuto non tessuto non è una panacea per le piante in inverno ma solo una protezione dal ghiaccio sulle foglie.
Buon giardinaggio
Buongiorno..io tengo la mia Plumeria in sala vicino alla finestra. Adesso inverno devo metterla
in un luogo più scuro e un po più freddo? ho il riscaldamento a serpentine.
Tutte le piante da appartamento, di origine tropicale o provenienti da paesi a clima caldo, preferiscono posizioni luminose, senza luce diretta sulle foglie, con una buona percentuale di umidità, con poca o nessuna corrente d’aria fredda. Non ritengo necessario dover ridurre l’esposizione a fonti luminose, con una temperatura inferiore se desidera avere una pianta sana e rigogliosa.
Buon giardinaggio
buongiorno a voi. mi sono permessa di tagliare la pomelia a metà ramo, perché molto alto e tra l’altro non da mai fiori ma solo foglie. vorrei rinvasare il ramo. devo farlo da dove è stato tranciato? cioè dalla parte fresca? grazie mille aspetto vostra risposta 😊
Per prima cosa, non era certo questo il periodo migliore per potare una Plumeria. Doveva aspettare la primavera per preservare la pianta dal gelo. Inoltre, la riproduzione mediante talea di queste piante si effettua in primavera in ambiente protetto, con temperature ed umidità controllata, entrambe piuttosto elevate, per stimolare la crescita di nuove radici e nuova vegetazione.
La prossima volta abbia un pò più di attenzione e di pazienza nel cercare di riprodurre la sua Plumeria.
Buon giardinaggio
Buongiorno, siamo innamorati di questa splendida pianta , con noi in vaso ormai quasi 10 anni. vorremmo provare a tenerla bassa intorno al 1;5/1,70 mt , e farla “allargare” . La teniamo esposta a sud, ambiente asciutto e all’interno durante l’inverno. Come possiamo procedere e quando sarebbe il periodo migliore per farlo? Grazie mille per la risposta
La potatura è una tecnica che in natura le piante svolgono naturalmente da sole per eliminare le parti danneggiate o non utili della chioma e delle radici.
Quella che più comunemente viene fatta dai giardinieri, dai vivaisti o dagli appassionati di giardinaggio può essere fatta con diversi scopi: formazione, allevamento, contenimento, ecc. In ognuno di questi casi si devono seguire delle regole per non danneggiare le piante interessate e portare loro dei benefici e non dei danni.
Su una pianta di Plumeria che non è stata potata dai 10 anni, consiglio di procedere per gradi e con molta attenzione. La chioma dovrebbe essere modificata progressivamente nel corso di diversi anni e non in una volta sola, altrimenti potreste danneggiare la vostra Plumeria.
In base alla regione nella quale si trova la pianta, ella sua esposizione, alla sua salute e vigoria, dovreste procedere al momento del risveglio vegetativo o dopo la fioritura ma sempre con prudenza.
Buon giardinaggio
Salve, coltivo plumerie da almeno dieci anni. Premesso che a me ormai l’unica che mi fioriva a oggi con tutto il concime mi fa i dispetti, e sono tre anni che la mia “reginetta” mi fa solo foglie a causa appunto di una potatura azzardata (era troppo grossa).
Comunque, di quelle piantate seme (ne ho altre 3), vorrei fare una prova e metterne una in terra per vedere se si ambienta con il clima di Roma. Rimarrebbe vicino ad una siepe quindi un poco più riparata…
Mi chiedevo se qualcuno qui aveva provato questa cosa, visto che fino a Napoli regge col clima, e ora, le temperature sono meno rigide da anni qui a Roma… so’ che al sud gli apici vengono protetti con i gusci di uovo… ma come? O comunque come?
Grazie se può rispondermi e condividere,
Laura
La Plumeria, come ha ormai imparato dalla sua esperienza decennale, ha problemi con le basse temperature. Cresce ben in condizioni ambientali e di suolo ottimali, tanto da aver bisogno anche di essere potata per contenerne le dimensioni. Ad esempio in Toscana, in particolare a Firenze, non riesce a mantenere le foglie se in inverno la si ritira in una serra fredda. Al termine dell’inverno ne emette di nuove ed emette una nuova vegetazione.
I fiori spuntano sulla vegetazione degli anni precedenti, per questo quella che ha potato drasticamente non fiorisce.
Metterne una a dimora in piana terra a Roma, dipende non solo dalla posizione, che dovrebbe essere ben protetta da un muro o simili esposto a sud, ma anche dalla presenza o meno di venti dominanti e dal tipo di terreno.
Potrebbe provare con una pianta in vaso da lasciare all’aperto questo inverno nella posizione desiderata. Se le temperature dovessero scendere troppo, potrebbe ripararla in interno.
Buon giardinaggio
Ho acquistato una plumeria rubra.
Ha un vaso piccolissimo. La pianta è molto alta e ha ramificato da poco. Ha tre apici e 7 foglie non molto grandi.Abito ai Castelli Romani a Frascati. L’ho messa dentro in casa. il vaso è instabile.
Volevo sostituire il vaso con uno più grande, tagliando il vecchio e senza rompere la zolla. Che ne pensa? Per il terriccio da aggiungere qual’e’ adatto?
Capisco, da come mi sta accennando dovrei cmq curarle di inverno in interno e non in serra fredda (non lo faccio cmq) perché potrebbero rifare vegetazione?..
Invece per la plumeria che ho moncato anni fa, mi dice che L non fiorirà mai più perché ho potato L apice buono? 🥹
La Plumeria che è stata potata drasticamente potrebbe richiedere del tempo per fiorire di nuovo. Dovrebbe verificare che la pianta sia in salute e che non abbia sofferto per l’intervento eccessivo.
Buon giardinaggio