Patrick Blanc, l’inventore dei giardini verticali
Patrick Blanc è un botanico, creativo paesaggista francese, ma soprattutto è celebrato come l’inventore del giardino verticale (Mur Végétal) o di quello che lui stesso chiama, con la sua tipica vena ludica e bizzarra di giardiniere creativo “un pezzo di natura invitata in città”.
È autore di oltre 200 opere viventi nel mondo, felicemente integrate nel paesaggio di cemento di metropoli come Parigi, Madrid, Londra, Nuova Delhi, New York e Sydney.
All’attività di progettazione di giardini verticali e realizzazione di pareti vegetali (per architetti di fama internazionale come Jean Nouvel e Andrée Putman), Blanc affianca da sempre quella di ricercatore presso il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) dell’Università Pierre e Marie Curie di Parigi, dove si è specializzato nelle piante tropicali sottobosco.
Le sue particolari competenze, acquisite in anni di studi e sopralluoghi (arricchiti da sempre nuove scoperte di specie botaniche) nelle giungle tropicali e nelle foreste pluviali di tutto il mondo, gli hanno permesso di brevettare nel 1988 un sistema che integra perfettamente felci, muschi, erbe e piccoli arbusti sui muri degli edifici urbani, disegnando nuovi scorci e texture in continuo divenire sulle pareti, senza che queste ne vengano minimamente intaccate.
Nascono così progetti ecologici che sono veri e propri sistemi di filtraggio e condizionamento dell’aria, creativi e benefici per la qualità dell’ambiente circostante, realizzazioni di giardini e spazi verdi capaci di rivoluzionare l’architettura moderna e del paesaggio decorando proprietà private, musei, gallerie commerciali, alberghi ed edifici pubblici.
I giardini verticali di Patrick Blanc abbinano ad una forte componente estetica diversi aspetti funzionali apprezzabili, in quanto le strutture su cui si sviluppano, addossate alla parete e una volta ricoperte di piante, agiscono da camera d’aria, con un discreto potere insonorizzante e prestazioni termiche elevate sia d’inverno che d’estate (non si surriscaldano come le pareti nude e impediscono la dispersione termica dall’interno dell’edificio).
Secondo una tecnica perfezionata dall’osservazione delle strategie di adattamento della vegetazione che prospera su alberi e rocce a sviluppo verticale (in assenza completa del terreno e in presenza di molta umidità), le piante selezionate dal famoso botanico-giardiniere in base alle caratteristiche climatiche del luogo e alla disponibilità di luce radicano su un supporto metallico, un telaio ancorato ai muri originari, completato da una base in PVC espanso con un sandwich di strati di materiale fibroso (poliammide di feltro 3 mm, ma anche fibra di cocco, lana di roccia, sfagno e marciume): i feltri sono impregnati per capillarità da una rete di irrigazione a ciclo chiuso, regolata da un solenoide, che distribuisce una soluzione nutritiva e bilanciata.
Se il primo incarico ufficiale di Patrick Blanc risale al 1986 con il muro vegetale per la Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi, la facciata del Musée du Quai Branly rappresenta il suo primo lavoro di fama mondiale, su architettura di Jean Nouvel.
Tra le numerose realizzazioni sparse in tutti i continenti si ricorda anche Il centro commerciale Siam Paragon, Bangkok, la facciata del centro culturale Caixa Forum di Madrid, un quadro vivente di più di 15.000 piante, Il tappeto verde della Hong Kong Polytechnic University, la foresta verticale del Pont Juvenal di Aix-en-Provence, l’hotel Athenaeum di Londra (12.000 piante di 260 specie che colonizzano 8 piani), ma l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Photocredits:
immagini dei progetti di Patrick Blanc tratte dal sito ufficiale verticalgardenpatrickblanc dell’autore.
Vorrei essere contattato dal Dr Blanc sono un architetto siciliano che ha progettato un edificio di particolare interesse architettonico connesso e integrato al verde
Mi dispiace per lei ma sono solo un giardiniere appassionato di giardini che ha scritto più articoli sul verde verticale e tra questi uno su Patrick Blanc. Non sono lui e non ho i suoi contatti. Per avere un contatto diretto da lui dovrebbe cercare contatti e riferimenti sui suoi siti o social. Se volesse parlare sul mio sito di uno dei suoi lavori connessi al verde, può contattarmi direttamente ai recapiti indicati nel mio sito.
Buon giardinaggio
Vorrei essere contattato per favore. Grazie
Per avere maggiori informazioni o un contatto diretto su piante o tecniche di coltivazione trova i miei contatti nella pagina contatti del sito.
Buon giardinaggio
Sono un capo scout e figlia di una madre che ha trascorso la sua giovinezza da contadina. Amo fortemente la natura e da insegnante di storia dell’ arte di liceo cerco di far innamorare i miei alunni del fantastico mondo della natura e della bellezza.
Quanto mi piacerebbe creare un giardino verticale con i miei alunni.
Complimenti
La ringrazio molto per i complimenti.
I giardini verticali sono strutture che esistono in natura da sempre. Negli ultimi decenni si è cercato, grazie a studiosi come Patrick Blanc e a giardinieri professionisti, di ricrearli sia in interno che in esterno in ambienti fortemente antropizzati.
Gli edifici di per sè, in molti casi, sono spogli contenitori che necessitano, specie in città, di essere migliorati esteticamente. Le piante sono lo strumento perfetto per realizzare questo scopo. Una parete verde per funzionare ha bisogno di essere progettata correttamente e di essere realizzata a regola d’arte. Tuttavia, anche una parete verde realizzata, con poche nozioni semplici, in un ambiente favorevole, riesca a funzionare.
Creare un muro di piante con i ragazzi può essere un bell’esercizio per avvicinare gli studenti al magico mondo delle piante, ai temi ambientali e al rispetto della natura.
Continui a seguire il mio blog, dove tra le altre cose può trovare anche spunti di progetti verdi da realizzare con i ragazzi a scuola.
Buon giardinaggio