Anche questa seconda parte del post è dedicata agli estimatori dell’ortensia: questa volta parliamo più approfonditamente della cura e della manutenzione di questa meravigliosa pianta. E per chi se lo fosse perso, ecco anche il link al primo post e a quest’altro sulle ortensie più approfondito.

Piantare un’ortensia

L’hydrangea va piantata in terra o in vaso all’inizio dell’estate o in autunno. Il trapianto degli esemplari cresciuti è invece indicato nel periodo autunnale o invernale. L’ortensia richiede un terreno per acidofile umido ma ben drenato e cresce particolarmente bene in un luogo protetto dal vento, che sia raggiunto nelle ore del mattino dai raggi del sole e ombreggiato nelle ore pomeridiane. Per la pianta in vaso potete anche utilizzate un substrato compostoda terra da giardino, terriccio e torba. È consigliabile scegliere comunque una posizione che le permetta di completare la crescita senza potatura.

Come riprodurre un’ortensia: moltiplicazione per talea

La moltiplicazione si fa più frequentemente per talea, seguendo accorgimenti differenti, a seconda che si tratti di ortensie rampicanti o di ortensie a portamento arbustivo, con unico fusto o a più fusti.

  1. Ortensie rampicanti: le talee di circa 7 cm vanno prelevate in estate dai germogli laterali.
  2. Ortensie arbustive con un solo fusto: in settembre si prelevano talee apicali di circa 10 cm.
  3. Ortensie arbustive con più fusti: a fine estate vanno prelevate talee dai rami non fioriferi, lunghe circa 10-15 cm.

È possibile utilizzare talee provenienti da rami da legno verde, duro o semiduro. In tutti i casi, consiglio di selezionare un ramo che non ha prodotto fiori nella stagione in corso. Alle talee occorre togliere le foglie nella parte più bassa, ai primi due nodi del fusto. A questo punto mettetele a radicare in contenitori appositi con terriccio sciolto, leggero, ben drenato, arricchito di torba e sabbia, con Ph acido in serra fredda o in cassoni. Per migliorare il substrato per la coltivazione delle nuove talee potreste usare anche dell’argilla espansa e dello stallatico ben maturo. Evitate di eccedere con l’apporto di sostanza organica!

Per le ortensie arbustive si consiglia poi di cimare alla comparsa delle prime tre foglie le piantine appena spuntate, per incoraggiarne la crescita.

Come riprodurre un’ortensia: propagazione

La moltiplicazione dell’ortensia può avvenire anche per propagazione, in piante dai rami lunghi e flessibili, formati a seguito di una drastica potatura invernale.

Si sceglie un ramo vicino al suolo. Si eliminano le foglie per circa 5-6 centimetri nel punto in cui il ramo flettendosi tocca con più facilità il terreno. Lo si incide, raschiandone leggermente la corteccia sul lato inferiore, possibilmente in coincidenza con un nodo fogliare.Da qui le radici spunteranno con maggiore facilità. Il ramo interrato va fatto aderire al suolo con un mattone, un sasso o un tutore e infine annaffiato con cura.

ortensia-4-hydrangea-macrophillaPotatura dell’ortensia

In genere è buona norma eliminare con regolarità rami e fiori secchi dalla pianta, in qualsiasi momento dell’anno.

Per quel che riguarda la potatura di ortensie di più di 5 anni, vi consigliamo di eliminare annualmente circa un terzo dei fusti, nel periodo estivo e tagliandoli direttamente a livello del suolo. Ciò contribuirà a rivitalizzare la pianta.

Soprattutto se si tratta di varietà di Hydrangea macrophilla o Hydrangea quercifolia, bisogna stare attenti che la potatura non elimini le gemme che emettono a fine estate, pronte per la fioritura dell’anno seguente.

Se invece possedete ortensie Hydrangea arborescens e Hydrangea paniculata il problema non sussiste, perché gemme e fioriture vengono prodotte di anno in anno: basta avere l’accortezza di non potarle in estate mentre si stanno preparando a fiorire. Molti evitano di potarle tutti gli anni, altri tagliano a zero le ortensie in vaso: tuttavia una potatura drastica può impedire la crescita adeguata dei nuovi steli, rendendoli inadatti a reggere il peso delle grandi fioriture.

ortensia-4-hydrangea-macrophillaPerchè i fiori delle ortensie cambiano colore

Il fascino di alcune specie d’ortensia (soprattutto Hydrangea macrophilla) è dovuto anche al fatto che il colore dei loro fiori può cambiare totalmente e su diverse nuance, in base alla colorazione genetica di partenza e alla composizione del pH del terrenod’impianto. Ovviamente è possibile controllarne la tinta quando esse crescono in contenitori, aggiungendo con irrigazioni regolari fertilizzanti e altre sostanze che altrimenti andrebbero disperse nel suolo.

È molto più facile far virare le infiorescenze dal rosa al blu che non viceversa. Si può ottenere un buon risultato semplicemente con l’aggiunta di zolfo o solfato di alluminio al suolo per renderlo più acido (pH compreso fra 4,5 e 5,5) e per mantenerlo, e di fertilizzanti a elevato contenuto di potassio.

Le piante con fiori di colore bianco non cambiano colore. Al contrario, quelle con infiorescenze di colore blu/azzurro possono virare al rosa o al magenta in presenza di terreno con pH sopra 6,5.  Grazie all’aggiunta della giusta dose di calce spenta o di dolomite, da somministrare in primavera, assieme ad un fertilizzante ad alto contenuto di azoto si possono far cambiare i colori dei fiori.

Per le piante in terra consiglio, invece, di scegliere l’esemplare del colore abbinato alla naturale composizione del terreno. In questo modo è possibile ottenere una colorazione intensa, senza usare additivi. Scegliete, quindi, ortensie rosa per terreni calcarei e alcalini e ortensie blu azzurre per terreni acidi.

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