New York e il progetto futuristico del parco sotterraneo
Molti web magazine e blog anche non appartenenti al settore verde in questo periodo stanno rilanciando la notizia di un nuovo progetto di riqualificazione urbana, ad opera dello Raad Studio dell’architetto newyorkese James Ramsey, reso possibile da una sottoscrizione web di ben 220mila dollari che nel 2012 ne ha finanziato lo studio di fattibilità e il laboratorio di sviluppo Lawline Lab, partita con successo su Kickstarter.
Se l’amministrazione di New York non è nuova alla realizzazione di progetti verdi futuristici a beneficio della comunità urbana (vedi NY Line), basati sul tema della stratificazione architettonica abbinata al recupero degli spazi e dotati sempre di una visibilità planetaria, questa volta devo dire che sta superando se stessa con la riconversione in parco sotterraneo di una stazione metropolitana (in disuso dal 1948) del Lower East Side di Manhattan, in un progetto che ci ricorda molto da vicino quello dell’orto sotterraneo Growing Underground nella “Tube” di Londra, di cui scrivemmo a suo tempo per un noto blog.
Differentemente dal progetto di Londra però, la scommessa di quest’opera visionaria, in realizzazione se tutto va bene a partire dal 2018, è quella di sconfiggere il buio e di riuscire a creare uno spazio veramente confortevole per vegetali e uomini, convogliando attraverso un sistema di collettori all’elio vera luce solare nel sottosuolo, in modo eco-sostenibile, per illuminare e permettere la regolare fotosintesi clorofilliana delle piante del parco sotterraneo.
Dell’aspetto tecnico si occupa proprio il Lawline Lab recentemente costituito, che promette di installare sugli edifici che si affacciano intorno all’ex stazione della metro questo sistema di specchi – riflettori parabolici, in grado di incanalare nei “solar tube” i raggi solari, per poi diffonderli all’interno del parco attraverso una rete di fibre ottiche, pannelli solari e cupole incassate che riflettono ed emanano la luce: il sistema chiamato “remote skylight” tenta di riprodurre la luce naturale nel sottosuolo con le lunghezze d’onda necessarie alla crescita delle piante, ispirandosi in chiave moderna alle tecniche d’illuminazione naturale adottate dai faraoni nelle antiche tombe egizie.
Il giardino sotterraneo – chiamato appunto The Lowline – prevede l’impianto di prati, alberature, piante commestibili e del sottobosco (come funghi, edere, fragoline), ma anche l’allestimento di sentieri, panchine, punti di ritrovo, mostre d’arte, servizi e chioschetti, su una superficie di 4000 m2 dove trascorrere momenti di relax immersi nel verde.
Quello che ambisce a diventare il più grande parco sotterraneo del mondo in una delle aree meno verdi della metropoli, sarà sviluppato per tre isolati a una profondità di 4,5 mt, al di sotto di Delancey Street, vicino all’ingresso di Williamsburg Bridge per Brooklyn.
Entro il 2017 The Lowline intende lanciare un’ultima campagna di crowdfunding da 60 milioni di dollari per finanziare la fase di realizzazione e ultimazione del parco sotterraneo.