Progettare una città come un ecosistema: la visione di Martha Schwartz
Una città non è solo un insieme di edifici, ma rappresenta un ecosistema dove convivono interessi sociali, economici e ambientali. L’architetto paesaggista, secondo Martha Schwartz, non può limitarsi alla semplice progettazione di parchi e spazi aperti, ma deve ampliare la propria visione di paesaggio all’intera città.
Nata nel 1950 a Philadelphia, si è laureata in Belle Arti nel 1973 presso l’Università del Michigan, per poi specializzarsi presso la Scuola di Design di Harvard, dove attualmente detiene una cattedra. Lavora in diversi studi di architettura, finché nel 1990 fonda la Martha Schwartz Partners, con la quale realizza diversi importanti progetti urbanistici in tutto il mondo, tra cui l’Exchange Square a Manchester e il Rio Shopping Center di Atlanta.
Fondatrice del Gruppo di lavoro per le città sostenibili presso la stessa università, ad oggi è uno degli architetti paesaggisti più importanti del mondo, estendendo la sua professionalità specifica non solo alla realizzazione di parchi e spazi aperti, ma a tutti gli aspetti che rendono una città vivibile, urbanistici, sociali ed ecologici.
“Il paesaggio è la tela su cui viviamo”
Secondo la visione di Martha Schwartz, l’architetto paesaggista non si deve limitare alla sola progettazione di giardini o tetti verdi degli edifici. Il paesaggio al quale si fa riferimento, deve essere visto in senso più ampio, e cioè tutta la città nella quale gli uomini vivono. E con questa visione, è necessario concentrarsi sull’ottenimento di un senso del luogo, di identità e di appartenenza, affinché la comunità interessata abbia a cuore il posto in cui vive. Ottenere quindi quella che lei chiama la Softer Side of Sustainability: la vera sostenibilità ambientale.
Secondo Martha “incoraggiare le persone a vivere fianco a fianco più da vicino aiuterà l’ecologia locale a fiorire” ed ecco che bisogna impegnarsi nella progettazione di misure volte a compattare il paesaggio urbano, rendendo i mezzi pubblici più efficienti, assicurando spazi aperti e giardini verdi, oltre ad edifici abitativi e lavorativi. La città diventa così veramente importante, ispira ed attira la gente, crea vitalità ed è amata dai suoi abitanti.
La progettazione di Exchange Square a Manchester, Regno Unito, è un buon esempio della sua visione: esso è un salotto all’aperto creato da uno spazio che era precedentemente un incrocio, ignorato e brutto, fatto esplodere in un attentato dall’IRA nel 1996. La piazza rinnovata è oggi di grande successo; uno spazio vibrante e ben utilizzato.
Questa sua visione l’ha portata ad eseguire lavori importanti in oltre 20 paesi in 4 diversi continenti, e a ricevere numerosi premi e riconoscimenti.