Tutto questo parlare dell’eclissi solare del 20 marzo 2015 e del particolare allineamento astronomico di sole e luna di quel giorno, mi ha suggerito il tema delle fasi lunari e delle tradizioni che in campagna ne legano l’influenza a semine, potature e raccolti.

La secolare consuetudine contadina come la più recente agricoltura biodinamica assegnano da sempre un ruolo fondamentale alle fasi della luna nella pianificazione delle attività agricole e della coltivazione dell’orto, nonostante che non vi siano prove scientifiche a sostegno di queste tesi. Del resto l’indicazione della fase lunare per seminare è riportata sulle buste di molti semi in commercio e su diversi manuali di orticoltura e vita di campagna.

Teorie e credenze alla base della tradizione del calendario lunare

Chi segue con puntiglio il calendario lunare è convinto prima di tutto che la luce della luna possa influire positivamente sulla germinazione dei semi perché penetrerebbe agevolmente nel terreno, al contrario di quanto succede con la luce solare; si sostiene inoltre che le fasi lunari interferiscono coi ritmi biologici e – come succede con le maree – in particolare con la circolazione della linfa delle piante, la quale in tempo di luna crescente tenderebbe a salire verso l’alto, favorendo la spinta vegetativa, i raccolti, e la semina di piante da frutto o da fiore od ortaggi che crescono sopra il terreno, mentre in tempo di luna calante la linfa precipiterebbe verso le radici, favorendo attività quali i trapianti (per una migliore radicazione) e la semina di ortaggi e tuberi che crescono sotto terra (come patate, cipolle, carote e bulbi dei fiori) e delle verdure a cespo come la lattuga, per evitare che fruttifichino troppo presto rendendo meno tenere e compatte le foglie.

In realtà il solo effetto della luna sulle piante scientificamente riscontrato è quello di un leggerissimo fototropismo, che può indurre alcune piante a flettersi verso la sua tenue fonte luminosa come fanno i girasoli verso il sole.

fasi lunari e lavori nell'orto

Rudolf Steiner e l’agricoltura biodinamica

Nel 1924 in occasione di un corso per gli agricoltori Rudolf Steiner, il fondatore dell’agricoltura biodinamica, teorizzò che i cicli biologici delle piante fossero il risultato dell’azione dei fenomeni studiati dalla fisica e dalla chimica in sincronia le “forze formatrici cosmiche” influenzate dal comportamento di luna e pianeti. Negli anni ’50 la sua teoria fu messa addirittura in relazione con l’astrologia. Nel 1973, l’Università del Kazan (URSS) creò una cattedra apposita sulle influenze lunari.

Tornando a noi, per conoscere le attività agricole consigliate nei periodi delle diverse fasi della luna leggi il secondo post in arrivo o scopri come posso aiutarti nella gestione del tuo orto

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