Giardinaggio, giardini e benessere
Giorni fa scrivevo di ospedali e giardini , e della grande efficacia attribuita dai medici di tutto il mondo alla presenza di spazi verdi (detti healing gardens), per la cura, il benessere e la riabilitazione veloce dei pazienti ricoverati.
Da anni poi l’ortoterapia viene praticata un po’ ovunque nella cura di depressione, disturbi da stress post-traumatico (PTSD) e tossicodipendenze, ed è oggetto di studi scientifici soprattutto nel Nord Europa.
Del resto parlo con molti appassionati di giardinaggio e colleghi giardinieri che mi confermano di vivere ogni giorno il loro hobby o lavoro come un antidoto alle nevrosi del mondo moderno, al di là dei benefici derivanti dall’esercizio fisico e dalla sintesi della vitamina D per la luce solare; è questo un modo perfetto per ritrovare quegli aspetti salutari della natura che nella nostra vita, frenetica e anche un po’ asettica, rischiamo di dimenticare o di perdere.
Nella quotidianità siamo soggetti a stimoli artificiali continui, che eccedono la nostra soglia naturale di attenzione rendendoci stressati, irritabili e soggetti a errori; studiosi americani ritengono persino che la città, fonte di rumore, inquinamento e stress, danneggi il cervello umano causando deficit cognitivi.
Ma alcuni ricercatori sostengono che possiamo rimediare a questo stato di stress attenzionale impegnandoci in attività come quella del giardinaggio, che richiedono un’”attenzione involontaria” ripetitiva e priva di sforzo mentale, seguendo ritmi più naturali.
Come dice James Jiler, fondatore di Urban GreenWorks, una no-profit di Miami che progetta laboratori e iniziative di carattere sociale in giardini e parchi di quartieri urbani degradati, l’esperienza sensoriale del giardinaggio “permette alle persone di connettersi al loro stato primordiale“.
Scavo, semina, diserbo, raccolta sono eccellenti forme di esercizio a basso impatto: due studi separati durati decenni suggeriscono che l’attività fisica associata al giardinaggio può aiutare anche a ridurre il rischio del 36-47% di sviluppare la demenza.
I benefici del giardinaggio sulla salute fisica e mentale
Il frutto da raccogliere nei giardini o negli orti che curiamo non consiste solamente in prodotti della terra freschi e sani, ma è un frutto di carattere più spirituale, che attraverso l’esercizio fisico all’aria aperta può aiutare giovani e anziani a preservare l’agilità del corpo e contemporaneamente a migliorare la fisiologia e l’umore, con grandi benefici per la salute fisica e mentale.
Un recente studio olandese ha rilevato infatti come l’attività in giardino possa combattere lo stress molto più di altre occupazioni rilassanti riservate al tempo libero. Dopo aver eseguito un compito stressante, due gruppi di persone sono stati incaricati per 30 minuti l’uno di leggere, l’altro di passeggiare in un giardino. Al controllo finale, il gruppo nello spazio verde aveva riferito di essere di un umore migliore rispetto al gruppo di lettura, rivelando alle analisi livelli più bassi di cortisolo, l’ormone dello stress.
Nella terra un batterio che migliora i sintomi della depressione
In uno studio condotto in Norvegia, alcune persone con la diagnosi di depressione maggiore o di disturbo bipolare sono state inserite in un programma di coltivazione di fiori e ortaggi della durata di sei ore settimanali.
La metà dei pazienti dopo tre mesi aveva registrato un miglioramento misurabile dei sintomi della depressione, che si è protratto anche per il trimestre successivo alla fine del programma. Alcuni esperti danno di questo risultato una spiegazione molto più radicale e fisiologica rispetto a quella del semplice effetto dell’esperienza sensoriale: il dottor Christopher Lowry ad esempio, docente di fisiologia integrativa presso l’Università del Colorado, ha scoperto che iniettando nei topi il Mycobacterium vaccae, il rilascio e il metabolismo della serotonina (ormone del buon umore) aumentavano in alcune parti del cervello, con benefici effetti sull’umore e un risultato molto simile a quello dei farmaci antidepressivi. Il Mycobacterium vaccae è un innocuo batterio molto comune nel suolo, con cui è facile venire a contatto lavorando la terra. La mancanza del contatto con questo ed altri batteri “amici” nell’ambiente artificiale in cui viviamo, porterebbe secondo gli studiosi a disequilibri nel sistema immunitario e a infiammazioni, come cause probabili di tutta una serie di disturbi del sistema cardiocircolatorio, metabolico (diabete) e dell’umore (depressione). “Reintrodurre questi batteri nell’ambiente umano, può aiutare ad alleviare alcuni di questi problemi“, dice Lowry.
Bastano 30 minuti di cura di un giardino, un parco, un orto o anche un balcone popolato di vasi di fiori e piante per abbassare il cortisolo e migliorare l’umore in ognuno di noi.
Se avete bisogno dell’affiancamento di un esperto per realizzare e rendere rigoglioso il vostro spazio verde, non esitate a contattarmi.