Ognuno di noi ha degli “eroi” che popolano il proprio immaginario. Nel nostro caso, non c’è da stupirsi che in un modo o nell’altro appartengano al variegato mondo delle piante. Tra questi troviamo giardinieri, paesaggisti, vivaisti, botanici, scrittori, ecologisti, ambientalisti, artisti, architetti del paesaggio, scienziati delle piante, fotografi di giardini, illustratori, agricoltori biologici e biodinamici, orto terapisti, storici del giardino, flower designers, cacciatori di piante, educatori, ecc.. Non deve sorprendere che molti di essi siano donne, vissute anche in tempi in cui alla donna non era permesso intraprendere un’attività propria.

In questo post ho pensato di ricordare un esiguo numero di queste coraggiose pioniere, che hanno fatto valere le proprie idee, nonostante le difficoltà del tempo in cui hanno vissuto, in un mondo fatto dagli uomini e per gli uomini. Sono donne che hanno contribuito ad accrescere la nostra conoscenza delle piante, che ci hanno insegnato a sceglierle, a prendercene cura e a combinarle per creare fantastici giardini ricchi delle forme e dei colori che la natura ci offre. Altre hanno aiutato a creare nuove idee del giardino, ad apprezzare gli spazi verdi, a comprendere meglio l’importanza del verde nella vita di ognuno, quale fonte di benessere individuale e collettivo.

Conosciamo meglio insieme solo alcune tra le principali scienziate ed illustratrici di piante, giardiniere della storia recente.

In botanica il segreto è il nome: una donna dietro ad una pianta

Per centinaia di anni, le donne hanno fornito un prezioso supporto al campo della botanica, con lo studio approfondito delle piante e dei loro segreti più nascosti. Purtroppo, come in molti altri settori, gli importanti risultati che hanno ottenuto non sono stati resi di dominio pubblico. Tuttavia, grazie ai nomi attribuiti alle piante, questa importante tradizione mantiene vivo il proprio ricordo nei registri: “verba volant, scripta manent”!

Quando si cita il nome di una pianta in un erbario, viene ricordato anche il nome del collezionista che la ha registrata per primo. Quando la persona che attribuisce il nome ad una pianta, tassonomista delle piante, descrive per la prima volta una nuova specie, il suo nome è associato a quello della pianta, come accade per un libro ed il suo autore.

Storia del nome delle piante

Dal 1753, l’anno in cui è stato creato il sistema moderno di dare un nome proprio alle piante, abbiamo a nostra disposizione una puntuale documentazione che si riferisce agli autori dei nomi delle piante.  Questo ci consente di conoscere le donne che per prime hanno influenzato le nostre conoscenze sulle piante.

Prima del 1735, la duchessa Maria di Beaufort fornì numerosi esemplari di piante ad un certo Sir Hans Sloane. In quegli anni veniva costituito l’erbario del Museo di storia naturale di Londra, proprio sulla base della collezione di Hans Sloane, famoso medico e naturalista britannico, anche Presidente della Royal Society.

Nel 1753 Carl Nilsson Linnaeus, divenuto Carl von Linné, a noi meglio conosciuto come Linneo, pubblica per la prima volta la sua opera Specie Plantarum, con la quale stabilisce il nuovo sistema per classificare le piante, una moderna nomenclatura. Solo quattro anni più tardi Elizabeth Blackwell, è stata la prima donna a dare formalmente il nome ad una specie.

Nel 1799 Mary Lawrence, descrisse compiutamente, grazie a delle dettagliate illustrazioni, tre specie di rose. Nel 1817 con Helena Perpenti, abbiamo un  esempio di una donna molto simile a quelle odierne, una carriera come ricercatrice di medicina, una famiglia numerosa da accudire,  una passione per le piante coronata con la pubblicazione della specie vegetale di Campanula rainerii.

Alla fine del 1800 Marianne North, una incredibile illustratrice botanica, percorse molti paesi in ogni parte del mondo da sola, per dipingere un’ampia collezione di illustrazioni di piante. Se avete occasione di recarvi a Londra, potrete ammirare le oltre 800 tavole, in bella mostra sulle pareti della galleria Marianne North di Kew, ordinate per collocazione geografica.

Nel 1913, in un clima pre-bellico, Harriet Margaret Louise Bolus ha iniziato a pubblicare i circa 1500 nomi di piante della sua lunga carriera, conclusasi nel 1969, all’età di 93 anni.

Donne naturaliste, botaniche e orticoltori che hanno fatto la storia

Diamo, per poche righe, spazio ad alcune incredibili “pazze signore” della storia, amanti delle piante, che hanno influenzato il modo in cui le percepiamo oggi. Molte di loro saranno sconosciute ai più ma hanno dato un forte contributo al modo di pensare alla natura e alla botanica. Queste donne hanno lottato per anni per mantenere la loro salute mentale, per seguire la luce che le guidava, l’amore per le piante. Negli anni in cui hanno vissuto sono state etichettate come pazze.

Nei secoli, l’apprezzare la natura non era riservato esclusivamente agli uomini, pertanto, era ammissibile per le donne raccogliere piante, registrarne delle informazioni e disegnarne dei particolari. L’orticoltura e la botanica, fino a pochi anni fa, erano considerate un hobby adatto anche alle donne. Questo è stato un modo per loro di far parte della scienza e della ricerca in un periodo in cui ne era loro interdetto l’accesso.

Maria Sibylla Merian (1647-1717)

maria sybilla merianUn’abile illustratrice di piante che ha pubblicato tre volumi di sorprendenti illustrazioni botaniche, Neues Blumenbuch, tradotto Il nuovo libro dei fiori. In queste tavole, Maria Sibylla Merian descrive con minuzia di particolari fiori e insetti. Ma alle sue pubblicazioni manca il riconoscimento scientifico dovuto, in quanto sono consigliate a chi voglia realizzare quadri, ricami o simili.

Merian ha concentrato il suo lavoro sull’entomologia, lo studio degli insetti, che la affascinava, in un periodo in cui non veniva minimamente considerata. Durante la sua vita ha raccolto e osservato il ciclo di vita di 186 specie di insetti diversi. Nel 1679 ha pubblicato uno studio accurato sul ciclo di vita delle farfalle, osservando con attenzione come si nutrivano i bruchi e quali erano le piante che questi preferivano.

Pensate che nel 1699, Merian partecipò ad una spedizione di studio, finanziata di tasca propria, in Suriname, per studiare ed osservare specie di piante ed insetti sconosciuti fino ad allora. La sua passione ha influenzato anche gli studi di personaggi più famosi di lei come Carl Linneo e Charles Darwin.

Anna Atkins (1799-1871)

Anna Atkins è stata una delle prime donne fotografo, stimata poi da molti per diversi motivi tra cui l’uso della tecnica della fotografia cianotipica per scattare immagini di piante. Nel 1841 iniziò ad utilizzare tale tecnica, a soli pochi anni dalla sua scoperta e nel 1843 pubblicò il libro Photograph of British Algae: Cyanotypeimpressions, considerato come il primo libro di fotografia pubblicato. Appassionata di alghe, creò questo erbario moderno, raccogliendo, asciugando e posizionando i singoli esemplari su fogli di carta preparati con la soluzione di Herschel, per poi scattare le prime foto.

Con il passare degli anni, divenne un’esperta osservatrice delle piante e del mondo naturale, testimoniando la sua bellezza con illustrazioni scientifiche mai viste prima. Dalla sua raccolta di esemplari botanici realizzò dei “disegni fotogenici”, ovvero immagini fotografiche create su carta sensibile all’esposizione alla luce.

Emily Dickinson (1830-1886)

Alcuni conosceranno Emily Dickinson come poeta ma forse pochi sapranno che era anche un’appassionata naturalista. Nutriva un interesse fervido per il giardinaggio e per il giardino d’inverno popolato di felci, realizzato da suo padre nella casa di famiglia. Studiò botanica alla Amherst Academy. Nel corso della sua vita raccolse più di 400 esemplari di piante, per creare il suo erbario personale.

Maxi’diwiac (1839-1932)

Maxi’diwiac, conosciuta anche con il nome di Buffalo Bird Woman, era una donna dei nativi d’America, della tribù Hidatsa, appartenente al popolo Siouan, vissuta nel Nord Dakota. Le sue ampie conoscenze in materia di giardinaggio sono state testimoniate dall’antropologo Gilbert L. Wilson nel libro Buffalo Bird Woman’s Garden, del 1917: una puntuale descrizione di un anno di attività di giardinaggio e coltivazione da parte di Maxi’sdiwac.

Il libro descrive come gli Indiani d’America piantavano, raccoglievano, curavano le piante e come conservavano i frutti della terra. In tempi ancora non sospetti, si descriveva l’importanza che avevano per le coltivazioni le cerimonie, la musica e la tradizione orale per nutrire il giardino non solo di fatica. Questo libro ha consentito di tramandare alle generazioni che hanno seguito la grande conoscenza delle tecniche di coltivazione e giardinaggio degli Hidatsa, tra cui la consociazione di piante, riscoperta da non molti anni da molti giardinieri moderni.

Elizabeth Gertrude Knight Britton (1858-1934)

Nata e cresciuta a New York, laureata ed insegnate al Hunter College, nel 1885 sposò il botanico Nathaniel Lord Britton. Un elemento comune dei due era lo studio e la conservazione delle piante, ai quali dedicarono la loro vita. Dopo un viaggio compiuto in Inghilterra, dove trassero la loro ispirazione dai Royal Botanic Gardens di Kew, vicino a Londra, i due ebbero l’idea di creare il New York Botanical Garden, fondato ufficialmente nel 1891.I coniugi Britton pensavano che New York dovesse avere, come Londra, un grande giardino botanico per far progredire la conoscenza delle piante, un luogo dotato di esemplari rari e preziosi, dove condurre nuove ricerche di botanica.

Elizabeth Britton era molto attratta dalla briologia, che si occupa dello studio scientifico delle briofite, i muschi, ai quali ha dedicato gran parte della sua vita. A ricordarne la grande passione la Briobrittonia, una varietà di muschio che prende il suo nome.

Donne giardiniere

I progetti dei giardini che realizziamo oggi o alcuni progetti di orti comunitari o di iniziative legate al giardinaggio, sono spesso legati al nome di una donna e alla sua passione per il giardinaggio. Se visitate alcuni dei giardini più famosi al mondo e andate a fondo nello studio delle loro origini, troverete il tocco artistico e l’entusiasmo, non sempre pubblicizzato, di donne che amavano sporcarsi le mani. Di seguito una breve descrizione solo di alcune celebri giardiniere. La passione per le piante le accomuna tutte, ognuna di loro la ha poi declinata nel modo che ha preferito, dagli orti domestici, all’agricoltura commerciale, alla progettazione e realizzazione dei giardini.

Questi sono solo alcuni esempi, se ne avete voglia e tempo, aggiungete pure i nomi e le storie di donne che hanno influenzato la vostra vita in giardino tra i commenti alla fine di questo post.

Gertrude Jekyll (1843-1932)

Molti di voi sentiranno come familiare il nome Jekyll ma per quale motivo? Lo sapevate che Gertrude Jekyll era la sorella di Walter Jekyll, amico di Robert Louis Stevenson, l’autore del famoso libro Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

Gertrude Jackyllè una delle più famose paesaggiste e creatrice di giardini della storia. Molto conosciuta per l’uso nei suoi lavori di bordure fiorite. Nella sua vita ha progettato oltre 350 giardini, tra i quali il più famoso è Munstead Wood, il suo giardino personale. Notevoli sono state le influenze che le sue opere hanno avuto sia in Inghilterra che negli Stati Uniti.

Una sua celebre frase, ci dà l’idea di quale fosse il suo concetto di giardino: “Un giardino è un grande insegnante. Insegna pazienza e attenta vigilanza; insegna industria e parsimonia; soprattutto insegna tutta la fiducia “. Per Gertrude Jackyll il giardino è come una tela bianca per un pittore o un blocco di marmo per uno scultore, deve essere plasmato dalla mano dell’artista. Era anche una pittrice, ammiratrice del genere degli Impressionisti, che ispirarono anche le sue realizzazioni.

Collaborò per oltre venticinque anni con l’architetto Edwin Lutyens. Questa unione professionale ha creato oltre cento giardini.

Lady Dorothy Nevill (1826-1913)

La passione di Dorothy Nevill era coltivare piante tropicali in Inghilterra, in serre o giardini d’inverno, dato il clima del luogo. E’ stata colei che ha creato la moda e l’abitudine di coltivare piante tropicali in ambienti chiusi, le moderne piante da interno. Ha anticipato lo stile giungla tropicale in casa o in ufficio con le piante da appartamento, di cui tante volte abbiamo parlato.

Nella sua tenuta di Petersfield, nel 1851 realizzò un giardino, divenuto poi famoso per la ricchezza di specie botaniche e per la ben nutrita collezione di piante insolite. Era una grande appassionata di orchidee e di piante esotiche in genere, che riuscì a coltivare grazie ai ben diciassette giardini d’inverno che aveva fatto costruire all’interno della sua proprietà.

Di questa grande varietà botanica si servirono, anche come ispirazione, molti studiosi di botanica per approfondire i loro studi, tra cui Charles Darwin o progettisti di giardini.

Laura McLaren, Lady Aberconwy (1854-1933)

Laura McLaren, conosciuta poi come Lady Aberconwy, ereditò la casa di Bodnant e il giardino da suo padre, Henry Ponchin, nel 1895. Oltre ad essere un’attivista liberale di primo piano del  National Union of Women’sSuffrage Societies, era anche un’appassionata estimatrice dell’orticoltura.

Insieme al figlio primogenito Henry, Laura McLaren ha mantenuto, sviluppato e ampliato il giardino di famiglia, Bodnant Garden, realizzando anche progetti ambiziosi. A testimonianza della sua grande passione per l’orticoltura le è stato assegnato anche il prestigioso riconoscimento RHS Victoria Medal of Honour.

Kate Sessions (1857-1940)

Gli appassionati di giardinaggio che si sono recati nella città di San Diego, in California, avranno almeno sentito parlare del Balboa Park. Nel 1892 i primi passi per la creazione e il decoro di questo grande parco cittadino sono dovuti al contributo di Kate Sessions. Alcune specie popolari nel parco, tra cui le Strelitzie, la Syagrus romanoffiana, o palma regina o palma da cocco, e la Poinsettia sono state introdotte nel parco grazie agli sforzi di Kate Sessions. A testimonianza di questa grande passione, molti degli alberi originali, voluti e piantati da lei sono oggi vivi e visibili. Non sorprende che Kate Sessions abbia ottenuto il titolo di “The Mother of Balboa Park” all’Esposizione internazionale del Pacifico della California del 1935.

Adorava fare attività di giardinaggio e lì creò il suo vivaio ed il suo negozio di fiori. Per far questo, stipulò un accordo con il Parco, il quale le concedeva una parte della sua superficie per farle coltivare le sue piante. Lei, in cambio, avrebbe piantato, ogni anno, circa 100 alberi nel parco e oltre 300 alberi in città per migliorare l’aspetto di San Diego.

Nel 1907, Kate Sessions ha contribuito alla fondazione della San Diego Floral Association, il più antico club di giardinaggio nel sud della California.

Vita Sackville-West (1892-1962)

Molti elementi decorativi che vengono usati oggi per creare un giardino contemporaneo, probabilmente sono stati introdotti per la prima volta da Vita Sackville-West, come ad esempio i giardini a tema, le piante che si riseminano da sole, o la creazione di aiuole e siepi monocromatiche.

Victoria Mary Sackville-West, il suo nome per esteso,era un’appassionata giardiniere, oltre ad essere una poetessa, una scrittrice e una botanica. Tra le altre cose che ha fatto durante la sua carriera con il verde, ha curato una rubrica settimanale su una rivista di giardinaggio, Observer. Nota anche per le sue relazioni extraconiugali con Violet Trefusis e quella tumultuosa con Virginia Woolf.

Nel 1913 sposò Harold Nicolson, diplomatico e membro del Parlamento e si trasferì nel castello di Sissinghurst, dove ne progettò il giardino insieme al marito.

Il Sissinghurst Castle Garden, oggi uno dei giardini più visitanti del Regno Unito, è suddiviso in diverse “stanze”, ognuna con un proprio tema specifico. Tra gli elementi essenziali che caratterizzano il giardino, troviamo l’uso di fioriture monocromatiche e il rispetto della capacità della natura di prendersi cura di sè stessa, impiegando piante capaci di riseminarsi da sole. Questo nuova visione del giardino ha contribuito a diffondere un approccio più naturale e con una manutenzione ridotta rispetto al passato.

Beth Chatto (1923–2018)

beth chattoBeth Chatto, alla sua morte, è stata considerata da The Guardian come uno degli orticoltori di maggiore successo degli ultimi cinquanta anni. Nel 1967 fondava il vivaio Beth Chatto Ltd, nell’Essex, con il quale ha costruito la sua reputazione in materia. I Beth Chatto Gardens sono ancor’oggi visitabili. Tra le pioniere dell’approccio naturalista del giardino, con i suoi libri sosteneva l’importanza fondamentale di scegliere le piante giuste per ogni luogo.

I suoi testi, The Damp Garden, The Dry Garden e The Gravel Garden, fanno tesoro degli anni di esperienza dell’autore e contengono utili suggerimenti su come creare e mantenere i giardini. In ognuno di questi si ripete più volte l’importanza delle singole peculiarità delle piante utili per la loro selezione, la necessità di incoraggiare l’uso sostenibile delle piante, creando le basi per giardini ecologicamente corretti, pur mantenendo un effetto estetico gradevole.

Beth Chatto ha vinto, negli anni, dieci medaglie al Chelsea Flower Show, introducendo idee ecologiche per la progettazione dei giardini e fornendo una guida per tecniche di giardinaggio migliori e più rispettose dell’ambiente. Per lei era importante osservare tutta la pianta: le foglie, i fiori, il portamento e il suo comportamento durante l’evolvere delle stagioni. Un aiuto prezioso per tutti i giardinieri!

Wangari Maathai (1940-2011)

Tra le prime attiviste eco-femministe a difendere i diritti delle donne per mezzo della creazione di spazi verdi. Una delle prime sostenitrici della necessità di realizzare gli orti comunitari e movimenti per la messa a dimora delle piante, per migliorare la vita delle persone ai margini della società, in tutto il mondo.

WangariMaathai è stata la fondatrice del Green Belt Movement nel 1977, un’organizzazione che ha come missione quella di educare e rendere responsabili le donne del Kenya attraverso l’attività di piantare alberi. Questo è uno strumento utile per la bonifica dell’ambiente, il ripristino delle sue condizioni primordiali e per la creazione di comunità. L’accesso all’istruzione per queste donne è un mezzo indispensabile per valorizzare la terra e le risorse comuni.

Nel 2004 Wangari Maathai è stata premiata con il Premio Nobel per la pace, prima donna in Africa.

Nel 2012, i Wangari Gardens sono stati aperti a Washington, negli Stati Uniti, per rendere memoria ai contributi resi da Maathai. Il Wangari Gardens comprende un orto comunitario, un orto pubblico e un frutteto pubblico. Il giardino ospita anche un giardino per i giovani e un’aula all’aperto, dove ai giovani viene insegnata l’importanza di coltivare la terra.

Vandana Shiva (1952-)

Vandana Shiva è una delle sostenitrici attive del movimento ambientalista femminile in India, una vera e propria eco-femminista. La difesa dell’ambiente è uno dei suoi mantra. Navdanya, in italiano “Nuovi semi” è un’organizzazione fondata da lei nel 1991, per l’educazione degli agricoltori alla difesa dell’idea di coltivare piante di diverse specie nelle loro fattorie anziché monocolture, come vorrebbe l’agricoltura commerciale moderna. Per tutelare ulteriormente la diversità colturale per le aziende agricole in India, l’associazione ha istituito ben quaranta banche del seme, per dare la possibilità agli agricoltori di reperire con facilità diverse sementi. Una donna rivolta alle donne ma non solo!

Questo è solo una parte della storia

Questo post è dedicato alle donne, più o meno conosciute, che hanno dato parte o tutta la loro vita per lo studio delle piante. Come già detto, non è un elenco esaustivo, lascia fuori molti nomi di donne giardiniere, botaniche, illustratrici o altro, non solo per motivi di tempo e di spazio. Una lista completa dovrebbe comprendere centinaia di nomi e un testo ben più lungo.

Quali donne vorreste aggiungere alla nostra lista? Si prega di lasciare il loro nome e la loro storia nella sezione commenti, ci sono molte donne meravigliose che aspettano solo di essere ricordate!

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