Charles Jencks: le opere del teorico del paesaggio
Charles Jenkcks è un architetto del paesaggio statunitense, principale teorico del modernismo e postmodernismo dell’Architettura paesaggista.
Di origini scozzesi, l’architetto Charles Jencks ha conseguito prima una laurea in letteratura, poi un’altra in architettura, poi un dottorato in architettura.
Jencks e le basi del Postmoderno in architettura del paesaggio
Con la pubblicazione dell’opera The Language of Post-Modern Architecture nel 1977, Jencks ha decretato la fine del movimento Moderno e gettato le basi del ‘Post modern’.
Le sue teorie sul paesaggio hanno trovato applicazione soprattutto nei giardini della Scozia, paese in cui si è trasferito negli anni ’70 e dove ha prevalentemente lavorato.
Al centro delle speculazioni di Jencks, vi è l’idea che le sue opere di architettura del paesaggio debbano esprimere un senso e un significato cosmico, dal valore eterno. In questo modo Jencks vuole porsi in antitesi soprattutto agli edifici dell’architettura contemporanea che considera privi di valori iconici.
Il giardino della Specupazione Cosmica e Il Parco di Portello: due opere di Jenks a confronto
Un saggio delle speculazioni di Jecks si può avere attraverso l’analisi di due tra le sue opere più importanti, il Giardino della Speculazione Cosmica, in Scozia e il Parco di Portello a Milano, opere diverse ma accomunate dalla stessa intenzione di porre un significato cosmico al centro del progetto.
The Garden of Cosmic speculation a Dumfries, in Scozia è il manifesto delle speculazioni teoriche dell’architetto. Costruito ai piedi della sua dimora privata, Portrack House, è il giardino che aveva iniziato a costruire con la moglie Maggie Keswick, esperta di giardini cinesi. Alla morte della quale, lo ha poi a lei dedicato. Al suo interno si ha una rappresentazione microcosmica dell’intero universo, delle rappresentazioni di formule scientifiche e fenomeni cosmici in forma di installazioni e sculture . Queste fanno da cornice a fiori e piante che insieme compongono i giardini della tradizione persiana o i giardini zen della tradizione giapponese, oltre a quelli francesi. Tutto questo crea un luogo magico dove il visitatore può essere rapito da uno stile o da una formula matematica.
In questo giardino, Jencks ha provato ad esplicitare tutte le teorie scientifiche che sono alla base del pensiero contemporaneo, dalla teoria del caos alla fisica quantistica, dalla meccanica ondulatoria alla genetica molecolare. Nasce così un giardino di curve e spirali, in cui il terreno è modellato in geometrie complesse che vogliono creare un microcosmo, un progetto che nasce dall’idea che la natura si organizza autonomamente, in forme che trovano un equilibrio in modo spontaneo. Il giardino è concepito come un luogo circoscritto e chiuso ma armonico e in dialogo rispetto all’ambiente circostante.
Il Parco del Portello è stato inaugurato nel 2012 a Milano, sull’area dismessa dello stabilimento Alfa –Romeo, nell’omonimo quartiere, realizzato dallo studio Land su progetto di Jencks. Il parco è stato costruito dopo importanti opere di bonifica ambientale. Il materiale che principale delle tre collinette che caratterizzano la struttura del parco è costituito dal materiale di scavo derivante dalla costruzione delle abitazioni circostanti che hanno riqualificato il quartiere. Il piano del parco si innalza per ben tre metri rispetto al livello stradale.
Il parco è concepito come un percorso narrativo, in cui nulla è lasciato al caso, dove i movimenti sinuosi del terreno creano colline che rappresentano le fasi della storia dell’uomo, dalla preistoria, alla storia, per poi giungere al presente e al futuro. Il parco si compone di un alternarsi di spazi concavi e convessi. Le colline sono costituite da coni rovesciati attraversati da percorsi a spirale.
Il giardino di Portello è inteso come un inno al progresso, al percorso di conoscenza dell’uomo dalla sua comparsa ad oggi, un riassunto dell’evoluzione del mondo e dell’uomo. E’ un parco in cui le forme sono nitide e definite, quasi scolpite. La collinetta più alta è attraversata da un doppio percorso di sentieri a spirale rappresentativo delle eliche del DNA. Come questo, i camminamenti non si incontrano mai e culminano in una fontana completata da una scultura, che simboleggia un frammento di DNA. C’è poi una doppia collina a forma di S, che sembra il dorso di una creatura preistorica e un laghetto circondato da una panchina continua, dove tutti i visitatori possono riunirsi in un’unica seduta. All’interno del parco si trova il Time Garden, una sorta di giardino segreto, con piante, fiori e arbusti dominati dalle tinte pastello del rosa. Il giardino è attraversato da un sentiero di 365 piastrelle, che simboleggiano i giorni dell’anno. Il percorso racconta l’evoluzione e i suoi trapassi, con continui rimandi allo scorrere del tempo, sia in piccolo, il passare dei giorni, che in grande, l’evoluzione del cosmo. Non mancano i riferimenti alle galassie, alle spirali e alle eliche, a forme scoperte e descritte dall’uomo nel suo cammino di conoscenza, grazie agli strumenti che la tecnica gli ha di volta in volta fornito.
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