Perché la capitozzatura fa male agli alberi
Camminando nel parco pubblico di una grande città o attraversando un viale alberato di un piccolo paese di campagna, spesso la scena è la stessa: alberi capitozzati. Gli alberi vengono regolarmente distrutti da sedicenti giardinieri o potatori che niente conoscono di buon senso e della fisiologia di un albero.
La pratica perversa di capitozzare le alberature da molti anni ha raggiunto un’ampia diffusione nella “cura e manutenzione” degli alberi. Al pari di alcuni patogeni caratteristici di alcune specie di alberi, come il cinipide galligeno del castagno, il cancro colorato del platano o simili, la capitozzatura si può considerare come una delle principali minacce per le alberature presenti nelle città italiane e di molti altri paesi.
Questa pratica infelice abbrevia considerevolmente la vita di un albero e lo fa diventare una delle principali cause di rischio in ambito urbano in luoghi ad alta densità abitativa.
In molti studi compiuti in tutto il mondo si evidenzia costantemente quale sia il valore degli alberi per migliorare la qualità della vita nelle grandi città, migliore qualità dell’aria, attenuazione dei rischi idrogeologici, attenuazione dell’effetto isola di calore. Gli alberi, insieme alla realizzazione di tetti pensili, di giardini verticali, di rain garden potrebbero risolvere numerosi problemi delle più moderne città in un periodo di forti cambiamenti ambientali.
Tuttavia, questa presa di coscienza verde non è ancora supportata da una sufficiente sensibilità e consapevolezza da parte delle persone e da una ben definita direzione politica che sia capace di garantire la crescita sana e rigogliosa degli alberi in città.
Sarebbe ampiamente auspicabile aggiungere valore ad un bene comune così prezioso anziché limitarlo ad un mero attributo estetico, con scarso valore economico e dagli infiniti risvolti legali.
Cos’è la capitozzatura
Vediamo adesso insieme perché la capitozzatura è una tecnica di manutenzione degli alberi da non praticare se non in limitati casi e quali possono essere le soluzioni migliori per evitarla.
È una tecnica che ha retaggi dal mondo agricolo, dove veniva regolarmente praticata solo su alcune tipologie di piante e a scopi ben definiti. Ne sono un esempio i gelsi per l’allevamento dei bachi da seta, oppure i salici per la produzione dei legacci da impiegare nella legatura delle viti.
Nonostante gli anni spesi in conferenze e dibattiti pubblici per descriverne gli effetti dannosi sugli alberi, la capitozzatura continua ad essere una pratica molto comune.
La capitozzatura si realizza con il taglio drastico di tutte le ramificazioni secondarie e, talvolta, anche primarie dell’albero, lasciandolo solo con il tronco principale e con le branche principali ridotte di numero e di lunghezza.
Nei paesi di lingua anglosassone è nota come topping, in altre parti del mondo o d’Italia ha mille altri nomi comuni.
Uno delle scuse che più comunemente viene indicata per l’uso di questa pratica sconsiderata e inutile è quella di ridurre le dimensioni dell’albero. Molti possibili clienti mi chiamano dicendo che hanno un grande albero in giardino, che ritengono sia assai pericoloso date le sue dimensioni e una presunta inclinazione. Chi possiede un albero di almeno 12/15 metri di altezza può avere la convinzione che questo rappresenti un pericolo reale per loro, per l’abitazione e per gli altri. Sebbene non sembri così, la capitozzatura è, senza dubbio, uno dei peggiori se non il peggior metodo per diminuire l’altezza della pianta. Inoltre, intervenire con la capitozzatura sull’albero aumenta i rischi di cedimenti o rotture improvvisi di parte o di tutta la pianta nel medio lungo termine.
La capitozzatura stimola la crescita di nuova vegetazione nell’albero.
Le foglie sono la fonte primaria di produzione di energia per l’albero. In esse la pianta effettua la fotosintesi clorofilliana, per mezzo della quale trasforma la luce del sole in preziosi zuccheri, utili alla sua crescita. Con la capitozzatura, spesso, si rimuovono l’80% o il 100% di tutta la chioma dell’albero. In pochi minuti, questo si ritrova senza neppure una foglia che possa produrre energia per il sostentamento.
Tale azione può causare il rapido deperimento dell’esemplare interessato dalla potatura e accendere alcune reazioni necessarie per far sopravvivere la pianta. Le gemme dormienti, che sono considerate una riserva per eventi eccezionali, sono attivate. L’albero cerca di sopperire alla mancanza di foglie con la crescita di numerosi nuovi germogli in prossimità dei tagli fatti durante la “potatura”. La crescita dell’albero risulta accelerata poiché questo cerca di creare nuovamente nel minor tempo possibile la chioma che aveva prima della capitozzatura.
Per svilupparsi e riprendersi dal trauma della potatura, l’albero ha bisogno di fonti di energia, quindi cerca di far crescere quanto più velocemente possibile nuove foglie. Per un esemplare sano, con riserve accumulate l’operazione risulta faticosa ma superabile. Nel caso l’albero non disponga di riserve energetiche sufficienti, va incontro ad una prova molto difficile che può indebolirlo notevolmente, fino a poterne causare il deperimento totale.
Un albero in difficoltà a causa delle grandi ferite aperte dalla “potatura”, in riserva di energie per reagire, è una preda perfetta per insetti, funghi patogeni e infezioni batteriche o virali. In questa situazione di emergenza, l’albero potrebbe non avere la forza necessaria per superare il trauma e per produrre reazioni chimiche utili a respingere insetti, funghi o batteri patogeni. Alcuni insetti vengono attirati sul bersaglio proprio da queste reazioni chimiche messe in atto dagli alberi per difendersi in caso di pericolo.
La capitozzatura può causare bruciature sui rami principali e sul tronco
Le ramificazioni principali della chioma dell’albero normalmente sono coperte da una grande quantità di foglie, diverse per specie e cultivar, per catturare i raggi del sole. Al momento della capitozzatura, rami secondari e foglie vengono eliminati, così le branche principali ed il tronco rimangono esposti a grandi quantità di luce e a temperature più elevate del solito.
Come diretta conseguenza si possono avere delle bruciature dei tessuti presenti subito sotto a corteccia. A questi si possono aggiungere cancri corticali, spaccature della corteccia, con successivo deperimento di alcuni rami principali.
La capitozzatura causa il deperimento dell’albero
Nel caso di una potatura effettuata nel modo corretto, da arboricoltori professionisti, i tagli vengono fatti poco sopra il colletto del ramo. In questo modo, l’albero dispone delle capacità e delle risorse per cicatrizzare la ferita, ridurre i rischi di infezione a patto che la ferita non abbia un diametro eccessivo e l’esemplare sia in buona salute.
Al contrario, i tagli provocati dalla capitozzatura sono fatti senza un criterio specifico su branche principali, secondarie e, talvolta, sul tronco. Si creano così dei monconi o delle ferite di dimensioni eccessive che, spesso, l’albero non è in grado di chiudere correttamente.
Le cellule delle superfici tagliate sono esposte a patogeni e infezioni e, in breve, iniziano a deperire. Per le potature fatte correttamente l’albero è capace di compartimentare, ovvero chiudere, le ferite isolando i tessuti danneggiati così che non rechino danno alla pianta.
Tuttavia, solo in rari casi l’albero è in grado di difendersi in modo efficace da tutte le ferite inferte dalla capitozzatura. I patogeni hanno via libera per circolare nell’esemplare colpito e agire indisturbati ovunque.
La capitozzatura può causare molti rischi
Come abbiamo visto sopra, la pianta capitozzata cerca di reagire con forza ai tagli subiti emettendo un gran numero di nuovi germogli. Questa operazione ha un elevato costo energetico per l’albero.
I nuovi getti iniziano a crescere dalle gemme dormienti presenti in prossimità delle superfici tagliate. Il loro ancoraggio al legno vecchio è solo marginale e su una superficie spesso compromessa dai patogeni. La loro capacità di tenuta meccanica di fronte a sollecitazioni esterne come vento, pioggia, neve, gelo, ecc. è molto ridotta e il più delle volte estremamente fragile.
Lo sviluppo di questi nuovi rami è molto veloce, dipende dalle specie e dalle cultivar. Alcune riescono a far crescere nuovi rami di oltre 5 metri in un solo anno. Per la sfortuna di chi ha commissionato la capitozzatura, i nuovi getti sono propensi a rompersi più facilmente poiché non hanno un ancoraggio stabile.
Vediamo bene che uno degli obiettivi per cui era stata commissionata la capitozzatura, la sicurezza, si ripresenta subito e in modo amplificato.
La capitozzatura riduce il valore estetico degli alberi
La capitozzatura distrugge completamente l’architettura originale dell’albero. Si passa da una chioma dalla forma armonica e ben sviluppata, a pochi monconi privi di grazia.
Ogni specie e cultivar di albero ha una propria forma, con un portamento ben definito influenzato spesso dalle condizioni ambientali dell’habitat originario. La struttura di tutte le chiome ha lo stesso fine, quello di ottenere la maggior superficie della chioma esposta alla luce del sole, così da massimizzare la produzione energetica.
La capitozzatura asporta completamente le parti più giovani dei rami con le relative gemme. L’albero senza foglie, che è stato capitozzato non ha più foglie disponibili e difficilmente avrà di nuovo il suo portamento naturale.
Come eseguire un taglio corretto
Ecco come si esegue un taglio correttamente, in una potatura effettuata a regola d’arte.
- Si effettua una prima incisione a circa 30/50 cm dal colletto (il punto in cui il ramo secondario è inserito nel tronco principale) nella parte inferiore del tronco.
- Si effettua un secondo taglio parziale nella parte superiore del ramo ad una distanza di circa 20 cm dal precedente verso l’esterno del ramo. In questo modo si elimina il ramo dalla pianta, lasciando un moncone.
- A questo punto si procede con la rimozione della parte di moncone rimasta sulla pianta in prossimità del colletto. Occorre fare attenzione a non danneggiare il colletto.
Procedendo con questa semplice tecnica si riduce il rischio di causare danni alla corteccia.
La capitozzatura è una pratica costosa
Quando si riceve un preventivo per la potatura di un albero mediante capitozzatura, occorre fare attenzione a considerare anche ad alcuni costi non proprio evidenti.
Tra i costi “occulti” della capitozzatura è necessario considerare:
- Aumento dei costi di manutenzione. Nel caso in cui l’albero capitozzato riesca a superare lo stress e viva, entro pochi anni sarà necessario procedere con una nuova potatura per eliminare i pericoli sopraggiunti nel frattempo.
- Nel caso in cui l’albero capitozzato deperisca completamente, occorre procedere con l’abbattimento.
- Riduzione del valore della proprietà. Alberature in buona salute, sottoposte ad una buona manutenzione accrescono il valore della proprietà di oltre il 15/20%. Al contrario gli alberi capitozzati sono stimati come una prossima spesa da sostenere.
- Aumento della potenziale responsabilità verso terzi. Gli alberi capitozzati, come visto sopra, possono accrescere la percentuale di rischio di molto. Sebbene ampiamente praticata, la capitozzatura a livello legale è considerata da molti regolamenti comunali come non a norma di legge e in quanto tale sanzionabile. Di conseguenza, qualsiasi danno causato dalla caduta di rami in un albero capitozzato può avere conseguenze legali.
Alternative alla capitozzatura
In natura gli alberi non hanno bisogno dell’intervento dell’uomo per regolare la loro crescita o per eventuali potature, fanno da soli.
In ambiente antropizzato, talvolta, occorre procedere con la riduzione delle dimensioni della chioma in larghezza e in altezza, dati gli spazi ridotti nei quali è messo a dimora. Esistono delle tecniche corrette per effettuare queste operazioni nel modo migliore.
Si procede nella maggior parte dei casi ad una potatura di riduzione con la rimozione di una parte selezionata dei rami secondari. I tagli sono effettuati nel modo e nella posizione corretta da arboricoltori professionisti, meglio se certificati ETW (European Tree Worker).
Per ridurre i rami principali, si accorcia lo stesso fino ad un punto in cui esiste un ramo secondario che consente di mantenere inalterata la funzione della chioma (taglio di ritorno).
In questo modo la fisiologia dell’albero non viene alterata e questo può compartimentare i tagli correttamente e continuare a crescere.
In alcune condizioni la soluzione migliore per risolvere il problema non è la potatura ma l’abbattimento dell’albero. Si sostituisce l’esemplare rimosso con uno di una specie più adatta al luogo di piantumazione. Meglio sempre preferire specie e cultivar autoctone, che sono in grado di adattarsi bene all’ambiente in cui vengono inserite.
Cos’è un arboricoltore certificato?
Gli arboricoltori certificati sono dei professionisti del verde che operano sugli alberi e che si sono sottoposti ad un percorso formativo volontario. In questo modo hanno acquisito delle conoscenze specifiche nella cura degli alberi per mezzo di esperienza sul campo, supportata da una formazione e un aggiornamento mirato.
L’aggiornamento professionale è parte integrante del percorso lavorativo sia di arboricoltori che di giardinieri certificati.
Un aiuto per la manutenzione, potatura e abbattimento degli alberi d’alto fusto
Se desiderate avere degli alberi in salute e di bell’aspetto occorre mantenerli correttamente e realizzare potature a regola d’arte. Per la manutenzione degli alberi d’alto fusto di un parco o del giardino della vostra abitazione, hotel, ristorante, locale commerciale, non esitate a contattarmi.
Posso aiutarvi nel provvedere alla cura dei vostri alberi mediante la collaborazione con arboricoltori certificati ETW (European Tree Worker) oppure a procedere al loro abbattimento o manutenzione straordinaria, se li avete dimenticati da un po’.
Se state cercando la soluzione migliore per mantenere sani e rigogliosi i vostri alberi per dare colore, forma e struttura ai vostri spazi verdi, contattatemi. Insieme potremo capire i vostri desideri. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivare con successo degli alberi e quali saranno le condizioni per una loro crescita ottimale. Posso aiutarvi in ogni passo del vostro progetto così da creare un ambiente sano e piacevole.
A questo punto, non vi resta che focalizzare meglio i vostri desideri verdi, iniziare a realizzarli e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!