Camelia: cura e coltivazione
Nei giardini delle ville storiche dell’Italia Settentrionale, specie sul Lago Maggiore, e della Toscana settentrionale, nel mese di marzo si può ammirare un tripudio di fioriture di Camelie. Questi parchi sono, spesso, meta di veri e propri pellegrinaggi da parte di un pubblico di appassionati. Intere collezioni di queste inconfondibili piante, alcune anche centenarie, adornano splendidamente il paesaggio con il loro fogliame di un bel verde lucido, frammisto alle meravigliose esplosioni bianche o colorate delle generose fioriture.
Il genere Camelia appartiene alla famiglia delle Theaceae e comprende moltissime specie, tra cui la Camellia Sinensis, pianta dalla quale si estrae il tè verde, con molteplici e nuove cultivar, prodotte ogni anno da collezionisti del genere o da vivaisti specializzati.
Il nome del genere Camelia è stato assegnato in onore a Georg Joseph Camel, vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, un missionario gesuita proveniente dalla Germania, attivo nelle Filippine, noto per il suo lavoro sulle piante orientali. L’epiteto specifico japonica si riferisce al territorio di origine di questa specie.
Le Camelie sono originarie dei paesi dell’Estremo Oriente, tra cui: Cina, Giappone, Corea e Birmania.
Il fiore di Marguerite Gautier
Le Camelie sono state di gran moda nell’800 in Francia e Italia presso l’alta borghesia. Hanno avuto il privilegio di essere le piante ornamentali preferite per ornare parchi e giardini di molte residenze di pregio. Anche la moda le ha usate come accessorio dell’abbigliamento maschile e femminile, traendo spunto da Marguerite Gautier, protagonista dell’impareggiabile romanzo “La Signora delle Camelie”, scritto da Alexandre Dumas figlio, pubblicato per la prima volta nel 1848. In Italia il primo esemplare di Camelia è stato introdotto nel 1760, su richiesta di Maria Carolina d’Asburgo Lorena, per essere aggiunto alle già ben fornite collezioni botaniche della Reggia di Caserta.
Le piante
Si tratta di piante acidofile, sempreverdi, perenni, dalle foglie lanceolate, coriacee, lucide e di un bel verde scuro. A seconda delle specie, delle cultivar e della maturità della pianta possono avere le dimensioni di un piccolo arbusto oppure raggiungere e superare i 12 metri di altezza.
I fiori, possono essere di un colore solo oppure variegati in due colori o screziati. Non sono altrettanto vistosi come quelli delle Peonie ma possono essere di mille dimensioni, con colori con sfumature, che variano dal bianco al pesca, dal giallo tenue all’aragosta, dal rosa al rosso purpureo. Possono essere singoli, semidoppi e doppi e sbocciare dall’inizio della primavera all’autunno, a seconda della varietà.
La Camellia japonica e la Camellia sasanqua, assieme alla Camelia sinensis sono le specie più diffuse nei giardini italiani, con climi temperati. Nei giardini e parchi storici di molte dimore d’epoca si possono incontrare esemplari di notevoli dimensioni e dalla bellezza impareggiabile. Se vi fate attenzione, in genere, si trovano in piena terra, in una zona in mezz’ombra, riparate da un muro o dalle fronde di un grande albero, protette dai raggi diretti del sole e dai venti freddi provenienti da Nord.
Se il vostro giardino non ha tutte queste caratteristiche, vi consiglio di coltivarle all’aperto, in un grande vaso, per poterle ricoverare in un luogo adeguato durante la stagione fredda, al riparo da prolungati periodi di freddo intenso. Sono piante che hanno difficoltà ad adattarsi a luoghi con climi secchi e con terreni calcarei. Se notate che la vostra Camelia perde i bocci che ancora non si sono aperti o presenta poche foglie, per lo più di colore giallo, quasi sicuramente le condizioni non sono ideali per la sua coltivazione.
Camelia: cura
Il clima ottimale per le Camelie
La camelia è una pianta rustica che sopporta il gelo ma che predilige i climi umidi temperati, con temperature comprese tra i 5 e i 25°C. La sua posizione preferita in un parco o giardino è un luogo in mezz’ombra, al riparo dai venti freddi dominanti, provenienti da Nord.
Annaffiatura delle Camelie
L’acqua da utilizzare per le annaffiature delle Camelie dovrebbe, se possibile, necessariamente essere priva o con basse concentrazioni di carbonato di calcio (calcare).
Se disponete solo di acqua calcarea, vi suggerisco, per l’annaffiatura delle vostre Camelie di riepire dei contenitori aperti la sera e aspergere le piante al mattino o la sera successiva, così da facilitare la dispersione almeno parziale dei carbonati presenti.
Le innaffiature, almeno nel periodo di fine primavera e per tutta l’estate, devono essere regolari ed abbondanti.
Durante il periodo vegetativo e di fioritura le piante non dovrebbero mai rimanere con il terriccio completamente asciutto ma sempre fresco e leggermente umido. Evitate che si formino dannosi ristagni idrici, che potrebbero causare pericolosi marciumi radicali. In estate nebulizzate abbondantemente le foglie dopo il tramonto. Evitare assolutamente i ristagni per i marciumi.
Potatura delle Camelie
Le Camelie, in genere, non richiedono interventi di potatura ordinaria periodica. Per evitare che si formino malattie, vi consiglio di rimuovere dalla pianta le infiorescenze appassite e quelle non sbocciate, solo a fine fioritura.
Nelle piante adulte potete eliminare i rami sottili o troppo spogli, e spuntare le parti troppo alte, che escono dalla forma data della pianta, per favorire il rinfoltimento della parte bassa del fusto. Per la potatura utilizzate solo forbici da potatura e segacci ben affilati, puliti e disinfettati per effettuare tagli precisi ed evitare il trasmettersi di pericolose patologie da una pianta all’altra.
Rinvaso delle Camelie
La Camelia va rinvasata ogni anno per i primi tre anni e poi ogni due o tre. Il rinvaso è necessario solo se le piante sono in buona salute e con una vegetazione rigogliosa. Il cambio del vaso deve essere effettuato sempre prima del risveglio vegetativo della pianta, con vasi che abbiano una dimensione maggiore del precedente di circa il 10%.
Per le piante adulte coltivate in contenitore, di grandi dimensioni, per effettuare il rinvaso occorre avvalersi dell’aiuto di un giardiniere professionista allo scopo di non compromettere la salute e la bellezza della pianta. In alternativa, potreste rimuovere solo la parte più superficiale del terriccio presente del vaso, sostituendolo con del terriccio professionale di buona qualità, leggermente acido, con un buon drenaggio.
Substrato ideale per la coltivazione delle Camelie e concimazione delle Camelie
E’ preferibile selezionare un mix di terriccio di buona qualità, torba e, se ne avete a disposizione, corteccia di pino, oltre a sabbia o agriperlite per facilitare il drenaggio. L’ideale sarebbe disporre di terriccio proveniente dal sottobosco, ricco di humus. Per conoscenza, vi ricordo che prelevare del terriccio dal sottobosco non è consentito dalla legge.
Per la concimazione vi suggerisco i concimi organici ma con moderazione, il sangue secco di bue, la cornunghia il lupino macinato o la polvere d’ossa. La pacciamatura è da consigliare non solo per le piante coltivate in piena terra ma anche per le piante in vaso. I prodotti da consigliare allo scopo sono la corteccia di pino, che acidifica leggermente il substrato di coltivazione con il passare del tempo, o la pacciamatura di Miscanthus. I vasi migliori da utilizzare per queste piante sono quelli in terracotta, a patto che siano di buona qualità di argilla e con una cottura fatta a regola d’arte.
Propagazione delle Camelie
La moltiplicazione delle piante di Camelia può essere effettuata per mezzo di innesto, seme o talea. Per procedere con l’innesto occerre avere una certa dimestichezza con questa tecnica e conoscere i modi e i tempi corretti in base alla scelta della specie e cultivar, oltre che del luogo in cui si trova la pianta.
Per le talee occorre prelevarne di consistenza semi legnosa, da piante sane, scegliendo la cultivar che si vorrebbe riprodurre. Dalla talea si ottiene una pianta identica in tutto e per tutto all’originale. Per la riproduzione per seme occorre, come per molte altre piante di molta pazienza e prepararsi a possibili fallimenti. Dal seme si ottiene una pianta simile ma non uguale alla pianta madre, data la variabilità genetica contenuta nel seme.
Malattie delle Camelie
Le Camelie possono essere preda del letale coleottero Othiorrynchus sulcatus, degli afidi (eliminabili con acqua saponata) e delle cocciniglie (da combattere con batuffoli intrisi in alcool denaturato ); dello oidio (da contrastare con lo zolfo) e delle infestazioni fungine da Pestalozzia Guepini.
Come prevenzione delle patologie fungine si possono applicare, nei periodi con le condizioni climatiche che le facilitano, prodotti a base di rame, per fornire alla pianta una protezione di copertura. Nel caso non ci si accorga per tempo della presenza di funghi dannosi, occorre far ricorso a prodotti più efficaci e mirati a risolvere il problema.
Per i prodotti fitosanitari rispettate sempre le dosi e le modalità d’impiego riportate sulle confezioni, indossando, al momento dell’utilizzo, di tutti i dispositivi di protezione individuali necessari a proteggere voi e la vostra salute.
Non tutte le piante si comportano allo stesso modo in un parco o in giardino. Alcune specie sono più resistenti, altre più delicate. Almeno per i primi tempi, se non vi sentite troppo sicuri nella cura delle vostre Camelie, cercate l’aiuto di un giardiniere professionista esperto per prendersi cura del vostro giardino o del vostro terrazzo.
Se state cercando delle Camelie, anche insolite, per il vostro parco, giardino o terrazzo, per dare colore, forma e struttura ai vostri ambienti, contattatemi. Insieme potremo capire i vostri desideri. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivare con successo delle Camelie e quali saranno le condizioni migliori per una crescita ottimale. Posso aiutarvi ad acquistarle, a crescerle e a prendervene cura, in modo che prosperino e contribuiscano a creare un ambiente sano e piacevole.
A questo punto, non vi resta che selezionare con cura quelle che preferite, comprarle, piantarle e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!
Ho una camelia in vaso dallo scorso anno, il vaso mi sembra piccolo. Quindi, vorrei travasarla in uno di terracotta. Posso farlo ora che è piena di boccioli?
La Camelia è una pianta che non sviluppa un apparato radicale molto consistente, soprattutto in vaso. Difficilmente, se non dopo diversi anni, la pianta riesce a saturare il vaso con le proprie radici. Adesso che la pianta è piena di radici non è sicuramente il momento di effettuare il rinvaso. Se lo facesse rovinerebbe la prossima fioritura e metterebbe a rischio anche la salute della pianta.
Buon giardinaggio