Di seguito  parleremo di due generi diversi, Bignonia e Campsis, appartenenti alla stessa famiglia delle Binoniaceae, spesso confusi tra loro. Entrambe sono piante rampicanti, vigorose e capaci di offrire un grande spettacolo di fiori e colori se coltivate con cura e attenzione.

Le piante appartenenti al genere Campsis sono rampicanti a foglia caduca, con rami dalla consistenza legnosa, coltivate per le belle foglie decorative di colore verde scuro e per i fiori a forma di tromba rossi o arancio, che appaiono sulla pianta durante l’estate. Si arrampicano alle pareti alla base delle quali sono piantate, grazie a piccole radici avventizie.

Le piante appartenenti al genere Bignonia, sono, in genere, sempreverdi, originarie del Nord America, dove nel loro ambiente naturale crescono spontanee. Rispetto alle altre, si avvinghiano alle strutture che devono coprire, tramite dei viticci simili a quelli delle viti. Si differenziano, inoltre, per la assenza di fiori pennati.

Per entrambe i generi, la fioritura è abbondante e si protrae piuttosto a lungo, di solito, da luglio a ottobre, a seconda della specie.

Bignonia

La Bignonia è una pianta di facile coltivazione, che copre con velocità recinzioni, pergole e altre strutture sulle quali è appoggiata. In natura, per cercare luce e supporti verticali, si aggrappa agli alberi con incredibile abilità. Produce grande quantità di fiori, talvolta profumati a seconda della varietà, con colori vivaci, con periodi di fioritura variabili dalla zona di coltivazione. Nelle regioni con climi temperati, le foglie persistono sulla pianta, in quelle con temperature più rigide, cambiano colore in autunno, diventando rossastre, fino alla caduta in inverno.

Si possono impiegare con successo per coprire tralicci, archi, pergolati o altre strutture che la fantasia di un giardiniere può creare in giardino per sorreggerle. Se fatte salire su supporti verticali elevati, la loro fioritura precoce viene messa in risalto ancora di più. In caso di recinzioni di pessima qualità, la Bignonia è in grado di coprire completamente la struttura, non solo in verticale ma anche ricadendo fino a terra, creando un compatto muro verde.

Campsis

La Campsis è una pianta perenne, dalla crescita rapida, facile da coltivare, tanto che alcuni giardiniere professionisti la considerano al pari di una pianta invasiva. Con un’attenta manutenzione e una oculata potatura, possono essere tenute facilmente sotto controllo. Sono ottimi rampicanti per giardini di medie e grandi dimensioni e per la coltivazione in vaso sui terrazzi. Attirano, con i loro fiori colorati e, talvolta, profumati gli insetti impollinatori, come api e bombi, oltre che piccoli uccelli in cerca di cibo.

I fiori dalla forma tubolare hanno colori che variano dal giallo, all’arancio o al rosso. La fioritura è piuttosto lunga in luoghi ben esposti alla luce del sole. Per le piante messe a dimora in ambienti ombreggiati, la produzione dei fiori viene limitata, così come la loro durata nel tempo. Dopo la fioritura, le piante producono lunghi baccelli, con dei semi al loro interno.

Le piante delle specie dalla consistenza legnosa hanno una buona resistenza anche alle basse temperature, le altre perdono la parte aerea in inverno, per poi tornare in primavera. Per la grande vigoria nella crescita, nel corso di una stagione vegetativa è sempre consigliato mantenere le piante nelle dimensioni desiderate, con ripetute potature, per evitare di perderne il controllo.

Preferenze di terreno e concimazione

Le Campsis preferiscono essere messe a dimora in giardino a ridosso di muri alti e riparati dai venti freddi dominanti, con una buona esposizione alla luce del sole. Entrambe si adattano bene a terreni da fertili a moderatamente fertili, umidi ma con un buon drenaggio. La Bignonia riesce a tollerare bene anche in suoli carichi di acqua e cresce con vigoria in terreni da leggermente acidi a leggermente alcalini. Un’esposizione ben soleggiata fiorirà la sua fioritura che permane, anche se in misura ridotta, anche in luoghi moderatamente ombreggiati.

Entrambe sono piante dalle esigenze ridotte. Somministrare del fertilizzante all’inizio della primavera aiuta la ripresa vegetativa della pianta e la successiva vigoria della fioritura. Allo stesso modo, una buona concimazione dopo la fioritura, consente di recuperare le energie spese nella produzione di fiori e semi e un accumulo di energie per la stagione fredda. Sospendere le concimazioni in autunno, prima dell’arrivo delle basse temperature, è un buon accorgimento.

Innaffiature

La Bignonia cresce bene, come già detto, in terreni costantemente umidi ma ben drenati, con buona dose di sostanza organica. Se si dovessero presentare periodi brevi di siccità o eccessi idrici, la pianta non avrebbe particolari problemi.

Anche la Campsis necessita di concimazioni regolari ma non eccessive. Eccezione fanno le piante coltivate in vaso o altri contenitori, per le quali una concimazione costante è indispensabile per la loro sopravvivenza e crescita sana e rigogliosa. Le giovani piante messe a dimora in terra o in vaso, necessitano innaffiature frequenti ed abbondanti nei periodi più caldi.

Per entrambe, per periodi di prolungata siccità si consiglia di bagnare bene le piante per garantire loro una vegetazione florida.

Per i nuovi impianti, si consiglia sempre, nei periodi siccitosi, di effettuare bagnature profonde con cadenza costante piuttosto che inumidire superficialmente il terreno più spesso. In questo modo si stimolano le radici a scendere in profondità e a stare lontane dalla superficie più calda e asciutta. Rallentate o sospendete del tutto, per le piante in piena terra, le bagnature durante il periodo invernale di riposo vegetativo.

Una volta che piante si sono affrancate, è possibile ridurre le irrigazioni, anche in estate, perché entrambe sono piante ben tolleranti al caldo. Per evitare lo sviluppo di patologie fungine o di marciumi radicali, è consigliato innaffiare abbondantemente alle prime ore del giorno, anziché durante la notte.

Potatura

Perché le piante di entrambe siano ben strutturate, dalla messa a dimora, occorre aspettare circa tre anni. Lo stesso vale per ottenere una fioritura abbondante.

Per una giovane pianta, lo scopo della potatura è quello di costruire una struttura completa, sulla quale ogni anno possano proliferare nuovi germogli per fiori e foglie. Effettuare una potatura costante nei primi anni aiuta a fortificare il suo scheletro principale e ad avere una pianta ben accestita. Ricordate di rimuovere sempre i nuovi germogli più deboli o dallo sviluppo stentato.

Sia la Campsis che la Bignonia mature non necessitano di particolari potature per la loro crescita armonica ma solo potature di contenimento, allo scopo di mantenere le piante negli spazi loro assegnati. Si consiglia di effettuare questa operazione dopo la fioritura e, in caso di esemplari particolarmente vigorosi, ogni volta che sia necessario.

Una potatura più profonda riduce la fioritura ma ha lo scopo di rinnovare la struttura della pianta e a darle nuovi getti più vigorosi. Evitate le potature in inverno o poco prima dell’arrivo del gelo, potrebbero danneggiare seriamente le vostre piante.

 

10 pensieri su “Dalla famiglia delle Bignoniaceae, Campsis e Bignonia: cura e manutenzione.

  1. Elena Carpentieri dice:

    Buongiorno, ho una pianta si radermachera piuttosto in salute finora. Da qualche giorno però le foglie si sono ingiallite e cadono… che fare? Non ho mai concimato e forse dipende da questa? Se si, cosa comprare?

    • Codiferro dice:

      La Radermachera appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae. E’ una pianta non proprio facile da coltivare per chi non la conosce almeno un pò. Apprezza molto la routine e le abitudini, tanto che appena ne viene variata una anche solo di poco, se non le piace, mostra subito la sua contrarietà facendo cadere le foglie, che, talvolta, ingialliscono. Preferisce terreni sciolti, ben drenati e umidi ma mai bagnati. Di solito, quando le foglie diventano gialle e cadono può dipendere, come detto sopra, da una variazione delle condizioni di umidità, temperatura o luce intorno alla pianta, oppure perchè alla pianta non è stata somministrata acqua a sufficienza. Prima di innaffiare di nuovo il vaso, dovrebbe prima controllare che il terriccio sia solo leggermente umido, mai bagnato né troppo secco.
      Mi tenga aggiornato sulle novità della sua Radermachera.
      Buon giardinaggio

  2. Ippolita dice:

    Buon giorno, vorrei un consiglio sulla mia bignonia. Sono svariati anni ormai che è presente sul mio terrazzo, è cresciuta e apparentemente sta bene se non fosse che non è mai fiorita tranne una volta che produsse un unico fiore arancione. Cosa posso fare? Grazie mille

    • Codiferro dice:

      I motivi della mancata fioritura della sua Bignonia potrebbero essere molteplici. Un primo motivo della mancata fioritura potrebbe essere la non corretta potatura della pianta. Proprio ieri sono stato da un cliente che non ha mai visto fiorire i suoi arbusti e alberi da fiore in giardino poichè il giardiniere eliminava periodicamente in autunno tutti i rami che in primavera avrebbero portato le fioriture. Un altro motivo potrebbe essere la mancanza di nutrienti sufficienti alla corretta vegetazione e sviluppo della pianta. Inoltre, potrebbe essere necessario effettuare un rinvaso per fornire alla pianta nuova vigoria. Altro motivo potrebbe essere da ricercare in una non corretta esposizione della pianta alla luce del sole o ad una irrigazione non sufficiente per permettere alla pianta di portare avanti una bella e abbondante fioritura. Le consiglio di fare alcune di queste verifiche sulla sua Bignonia e di cercare di capire cosa potrebbe essere non corretto in quello che sta facendo.
      Mi tenga aggiornato sulla fioritura della sua Bignonia.
      Buon giardinaggio

  3. erik dice:

    Salve, sto acquistando tre bignonie radicans in vaso da 18 da mettere in balcone, ho letto che resistono bene in inverno.
    Appena arrivano devo rinvasare o aspetto? Meglio un vaso di 2 cm più grande oppure la sistemo già in un vaso di grandi dimensioni?
    A fine estate è bene potarla subito? Basta accorciare (di quanto?) tutti i rami, oppure tagliare alla base quelli più piccoli?
    Per strutturare la base, allargandola , devo tagliare tutti i rami a 15 cm da terra?
    Vorrei ricoprire un traliccio di 2 m quadrati (2m h x 1 l)

    È bene un normale terriccio o è meglio uno costoso?

    È meglio un concime granulare o humus di lombrico? O entrambi?

    Grazie, e mi scusi per le tante domande.

    App

    • Codiferro dice:

      La distinzione tra terriccio normale e terriccio costoso non è corretto. Il terriccio per molte piante è sia il supporto sul quale ancorare le radici per stare in piedi, che una fonte di nutrienti. Utilizzare un terriccio economico e di bassa qualità equivale ad avere in futuro delle piante con un colore delle foglie tendente al giallo, con pochi fiori e con problemi successivi. Quindi, le consiglio un terriccio di buona qualità, la quale non si misura solo con il costo a sacchetto ma dalla sua composizione.
      Stessa considerazione per il concime in grani o per l’humus di lombrico. Di concimi granulari ne esistono in commercio un gran numero, con caratteristiche anche molto diverse tra loro. Deve sceglierne uno in funzione del risultato che desidera ottenere con la pianta: crescita, fioritura, radicazione, ecc. . Ce ne sono di ottimi bilanciati e anche di origine naturale. L’humus di lombrico non è un concime vero e proprio ma un ammendante naturale che serve a migliorare la struttura e la composizione del substrato su cui si coltivano le piante.
      La Bignonia per crescere ha bisogno di un pò di tempo. Il suo sviluppo dipende dalle condizioni colturali, da come viene curata la pianta e dalle condizioni del clima.
      Non capisco perchè una delle prime preoccupazioni di chi acquista una nuova pianta sia quella di potarla e di quanto tagliare. Dovrebbe invece prendersi cura con attenzione della pianta, verificarne lo stato di vegetazione e solo dopo pensare a potare (come e quanto).
      Buon giardinaggio

  4. anna farina dice:

    Ho una bignonia nel giardino a 1000 metri da anni, era rigogliosa e sempre fiorita in abbondanza. In questi primi giorni di luglio, sono andata e con grande sorpresa non ha neanche una foglia, e’ rimasto solo il fusto ormai legnoso da anni e le ramicazioni. Prima di considerarla morta posso fare qualcosa?

    • Codiferro dice:

      La Bignonia è una pianta rampicante, di solito, molto rustica e resistente. Non ha specificato quale specie e varietà possiede nel suo giardino nè in quale regione d’Italia si trova il suo giardino. La coltivazione di questa pianta è molto semplice e richiede poche attenzioni e altrettanto poco tempo da dedicarvi.
      Visto che ai primi di luglio ancora la sua Bignonia non ha emesso nemmeno una foglia, credo debba considerarla definitivamente secca. Tuttavia, visto che la pianta era adulta, potrebbe capitare che dalle radici della pianta madre spuntino dei nuovi getti. In quel caso potrebbe cercare di tirar su una nuova pianta da uno di questi.
      Le consiglio di prestre attenzione al terreno per vedere se qualche nuova piantina spunta.
      Buon giardinaggio

  5. RENATO BALESTRERO dice:

    Buongiorno,
    abito in Toscana sulle prime colline vicino alla costa. Ho 3 bignonie da circa 55 anni con tronco molto grosso, piantate in terra in pieno sole, mai annaffiate, prendono l’acqua quando piove, mai concimate, hanno sempre avuto una fioritura spettacolare. Le piante sono rigogliose, le foglie sono di un bel verde, ma da circa 4 anni non fioriscono o meglio fanno qualche fiore a giugno, poi più nulla. Ho provato prima con dei concimi che mi ha consigliato il titolare di un’agraria, poi ne ho potata una in maniera drastica riducendo la lunghezza dei trochi, ma niente.
    Sa dirmi quale potrebbe essere la causa della mancata fioritura?
    Grazie

    • Codiferro dice:

      Le piante in genere hanno una vita utile come la nostra, con un inizio e una fine. Come noi si sviluppano, più o meno velocemente a seconda della specie e della varietà, fiorisco, producono frutti, poi lentamente diventano senescenti fino ad arrivare alla morte.
      La Bignonia non è esente da questo processo, come molti altri rampicanti. La produzione di fiori e frutti delle piante, di solito, è influenzata da più fattori, quali la presenza o meno di un ambiente favorevole, la disponibilità di acqua, l’esposizione, la somministrazione periodica di nutrienti in quantità adeguata alla dimensione e alla tipologia di pianta e altri fattori. Tra questi uno da non sottovalutare è rappresentato dalle cure che vengono profuse alle piante dai loro proprietari. Spesso, le potature mal fatte o eseguite in periodi dell’anno non corretti riducono di molto la capacità della pianta stessa di fiorire.
      Un esempio, se una pianta fiorisce sui rami dell’anno precedente, la potatura fatta in primavera, che elimina questi rami, impedirà costantemente alla pianta di fiorire.
      Una concimazione scarsa, insufficiente o con nutrienti non adeguati allo stato di salute o vegetativo della pianta, può risultare inefficace.
      Prima di potare o concimare una pianta, consiglio sempre di conoscerla bene, per poi poterle somministrare le cure adeguate. Non sono da sottovalutare anche i forti cambiamenti di clima e temperatura degli ultimi tre anni, con estate caldissime e scarsità di precipitazioni.
      Buon giardinaggio

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