Back to the…Farm: orti al JFK Airport di New York
L’idea di creare una urban farm sui tetti, in stazioni ferroviarie o in altri punti di aggregazione metropolitana non è nuova: abbastanza originale invece ci sembra la coltivazione di orti in aeroporto, in questo caso al JFK di New York.
Il progetto, ideato e appena realizzato presso il terminal numero 5 da una compagnia aerea americana, la JetBlue, con la preziosa consulenza degli esperti giardinieri e botanici di GrowNYC, ha visto la luce dopo tre anni di tira e molla con le autorità aeroportuali, giustamente timorose del pericolo rappresentato per il traffico aereo dagli stormi di volatili, facilmente attratti dalla nuova atmosfera “pastorale”.
Per questo motivo gli agronomi hanno scartato la coltivazione di alcune piante che potessero attirare fauna selvatica, come quella di pomodori, girasoli o di luppolo (inizialmente proposto dalla compagnia per autoprodurre birra), ed hanno optato per una selezione di piante tale da scoraggiare uccelli e altri piccoli animali indesiderati, ossia di tutti quelli di taglia più grande di insetti e farfalle.
Sopra la spianata di cemento destinata ai 7.500 mq di spazio coltivato spunteranno quindi 1000 innocue piantine di patate insieme a 2000 piante tra menta, rucola, barbabietole, aglio, cipolle e spinaci: il tutto impiantato in cassoni e fioriere fatti utilizzando unicamente materiale di riciclo (quasi 3000 cassette nere in plastica per il latte, imbullonate al terreno per resistere anche ai tornado), riempiti di terriccio concimato con il compost ricavato dai rifiuti alimentari dei ristoranti presenti nello stesso terminal (quasi 300 kg di scarti al giorno).
Con l’obiettivo dichiarato di contribuire con il verde all’abbattimento dell’inquinamento atmosferico della zona dell’aeroporto, di rifornire i ristoranti della struttura di verdure veramente a km zero (prima ancora di iniziare a produrre in autonomia le famose chips offerte in volo ai passeggeri della compagnia aerea), e in un futuro prossimo di aprire lo spazio alla comunità per iniziative didattiche, la JetBlue in un colpo solo guadagna visibilità e promozione sui media tradizionali e online, portando a completamento un ciclo alimentare virtuoso e sostenibile, con questo progetto un po’ improbabile di agricoltura urbana.
Del resto sebbene un aeroporto possa sembrare un posto inaspettato per un esperimento di urban farming, nell’ufficio marketing della JetBlue l’amore per la natura devono averlo nel DNA, dato che già in estate avevano attrezzato uno spazio dell’aeroporto a giardino pensile riservato agli animali da compagnia dei passeggeri in transito.
Se è venuta voglia anche a voi di realizzare il vostro orto urbano sostenibile e avete bisogno di assistenza leggete qui e non esitate a contattarmi.