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State per partire per una vacanza ma non avete una vicina compiacente che possa aiutarvi nella manutenzione delle piante e non avete installato un impianto di irrigazione automatico, completo di centralina e gocciolatori? Chi vi annaffierà le piante di casa? Sono quasi sicuro che le piante del vostro giardino o terrazzo, al termine della meritata vacanza avranno dei seri problemi.

Come annaffiare le piante di casa quando siete in vacanza

Ecco degli utili suggerimenti da seguire per innaffiare le piante di casa o del giardino in vaso durante le vacanze estive. Accorgimenti semplici ma efficaci per preservare in vita e in salute le piante di casa, in vaso e in terra, in vostra assenza.

Ridurre l’evaporazione dal suolo

Il  primo obiettivo è ridurre l’evaporazione dell’acqua dai vasi e mantenere il più possibile l’umidità nel terreno. Raggruppate, in giardino o in terrazzo, le piante in un angolo riparato, vicine le une alle altre, in modo che si facciamo ombra a vicenda. Le piante più grandi forniscono, con le loro chiome espanse ombra sufficiente a proteggere il terreno dall’irraggiamento diretto del sole e quelle sottostanti. Le piante più piccole, dal portamento compatto e con le foglie quasi al livello del terreno, aiutano a creare un microclima ulteriore e rallentare ancora l’evaporazione dal suolo.

Disponete dei contenitori colmi d’acqua vicino alle piante in vaso. Preferite dei recipienti che abbiano una bocca piuttosto larga. L’acqua, evaporando lentamente, aiuterà a mantenere più elevati i livelli di umidità dell’aria nelle vicinanze, così da migliorare la qualità dell’aria e la salute delle piante.

Pacciamare il terreno

Un altro modo per aiutare le piante in vaso o in terra durante i mesi più caldi, come abbiamo più volte visto nei post di questo blog, è quello di proteggere il terreno con della pacciamatura di buona qualità. Come pacciame potrete usare diversi materiali. Alcuni di questi sarebbe meglio usarli come ultima soluzione e preferire solo materiali sostenibili, la cui produzione sia rispettosa dell’ambiente. Avere un terrazzo o un giardino che sia coltivato e mantenuto con un approccio sostenibile per l’ambiente dovrebbe essere un obbiettivo comune, così da ridurre l’impiego di plastica e di altri materiali provenienti da paesi lontani.

  • Ricoprite la terra con della torba. Può essere di aiuto a ridurre l’evaporazione dai vasi. Purtroppo, la torba proviene dalle torbiere, nelle quali per la sua estrazione si danneggia molto l’ambiente. Preferite una pacciamatura con materiali altrettanto leggeri ma più sostenibili come la pacciamatura di Miscanthus.
  • Per migliorare la ritenzione idrica del terreno potete anche usare dei substrati di coltivazione diversi dai soliti composti di torba. In commercio, negli ultimi anni, è possibile trovare dei substrati di coltivazione per piante in vaso miscelati con fibra di cocco. La fibra di cocco proviene da scarti di lavorazione. Questi terricci sono in grado di aumentare l’assorbimento dell’acqua e di renderla disponibile alla pianta, accumulandone fino al 50% in più. Fate attenzione nell’usare questo prodotto perchè non è adatto a tutte le piante. In alcuni casi, per avere delle piante sane e rigogliose occorrono delle concimazioni aggiuntive rispette a quelle tradizionali.
  • Utili per la pacciamatura sono anche i dischi di fibra di cocco. Di solito, sono impiegati nei vivai per rallentare la crescita delle malerbe nei vasi di coltivazione e per mantenere il terreno sottostante più umido. Si trattta di un disco in tessuto non tessuto assorbente, che ha l’ulteriore scopo di ridurre la frequenza e la quantità delle annaffiature. L’acqua con cui viene bagnato il disco viene assorbita per poi essere rilasciarla lentamente alla pianta.

La posizione migliore per le piante quando siete in vacanza

Le piante in vaso di casa, dell’ufficio, del terrazzo o del giardino, hanno una loro disposizione abituale nel corso dell’anno. Quando andate in vacanza potrebbe essere una buona idea modificarne la posizione in base all’esposizione. Vediamo come.

Se state via per un periodo di tempo non troppo lungo, potrebbe essere utile spostare le piante in un luogo di semi ombra. In questo modo l’evaporazione viene ridotta per la diminuzione dell’irraggiamento solare. Inoltre, anche i processi vitali delle piante sono rallentati per la mancanza della stessa quantità di luce presente nell’ambiente. Anche la richiesta di acqua da parte della pianta diminuisce.

Come irrigare le piante in vaso senza impianto di irrigazione

Vasca da bagno. Uno spazio efficiente e capiente per le piante d’appartamento può essere la vasca da bagno, se ne avete una. In tal caso dovete procedere come segue. Disponete le piante all’interno della vasca, con i vasi appoggiati su dei supporti. Riempite la vasca con acqua per circa venti centimetri, tanto da non arrivare a lambire il fondo dei vasi con l’acqua.

Preparate un numero di bacinelle o secchi colmi d’acqua, proporzionale al numero e dimensione delle piante da annaffiare e  posizionateli a un’altezza superiore a quella dei vasi. Tagliate alcune strisce di panno oppure procuratevi degli stoppini da lampada a petrolio o ancora fate delle strisce da una stuoia filtrante. Inumiditeli bene e fate in modo che un’estremità arrivi dino al fondo delle bacinelle. Il capo opposto viene inserito nel terriccio dei vasi di ogni pianta, a circa 3 cm di profondità. Gradualmente, l’acqua per capillarità passerà dal secchio al terriccio del vaso.

L’acqua nella vasca da bagno ha la funzione di aumentare l’umidità relativa presente nell’aria intorno alle piante. Questo sistema può essere preparato anche in assenza di una vasca da bagno, rispettando le differenti altezze dei contenitori per il principio dei vasi comunicanti. Meglio poi collaudare il sistema  qualche giorno prima della vacanza, per capire se la dimensione dei serbatoi di rifornimento e il numero di stoppini di collegamento sono commisurati alle esigenze di ogni vaso.

Kit di irrigazione per piante in vaso. Se non avete pazienza, tempo e manualità, in commercio ci sono kit di irrigazione per piante in vaso, completi di serbatoio, tubicini e funghi in terracotta da inserire nei vasi come piccoli irrigatori.

Coni diffusori in ceramica. Una ulteriore variazione sul tema è offerta da dei singolari coni diffusori in ceramica da infilare nella terra. Su ognuno è possibile avvitare la quasi totalità delle bottiglie di plastica presenti sul mercato. Riempite una bottiglia di acqua, avvitate la bottiglia al fungo in terracotta, capovolgete lo strumento e inseritelo nel terriccio del vaso della vostra pianta. La durata dell’acqua di questo rudimentale sistema di irrigazione è piuttosto ridotta. Inoltre, non consente di regolare al meglio la quantità di acqua da rilasciare nel terreno, in base alle esigenze delle piante presenti.

Stuoia filtrante. Se le vostre amiche verdi sono numerose e gli spazi a disposizione per l’irrigazione sono ridotti, potreste adottare delle variazioni sul tema della vasca da bagno. Sempre nella vasca da bagno, a contatto con il fondo dei vasi, potete stendere una stuoia filtrante. Una parte di questa deve essere immersa in una bacinella piena d’acqua, posta a un livello inferiore rispetto a quello delle piante. Attraverso la stuoia l’acqua verrà assorbita e portata  per capillarità fino al terriccio dei vasi.

Vasi con riserva d’acqua

In commercio, oltre ai vasi tradizionali, di tutte le forme e i materiali, esistono dei vasi con riserva d’acqua. Sono una soluzione molto semplice e altrettanto efficace per l’innaffiatura automatica di piante in vaso coltivate in interno. Il meccanismo è molto semplice. Il vaso è diviso in due parti: quella superiore, nella quale si inserice il terriccio e la pianta, quello inferiore da riepire con acqua.

I due livelli sono tenuti separati da una superficie rigida, con diverse forme, microforata, a diverse altezze. In questo modo l’acqua riesce a bagnare progressivamente parte del terriccio e a raggiungere le radici.

In condizioni ideali un vaso del genere riesce a mantenere ben irrigata una pianta anche per circa un mese. Il suo costo di acquisto è di certo superiore rispetto a quello di un comune vaso in plastica ma la sua utilità è nettamente superiore. Con uno strumento del genere si riescono a coltivare facilmente anche piante da appartamento che, di solito, sono più delicate e difficili da mantenere.

Acqua complessata

Nei garden center o sui siti online potete trovare in vendita flaconi di acqua complessata. In base alle dimensioni del vaso e alla tipologia della pianta, occorre inserire nel terreno uno o più flaconi, così da fornire tutta l’acqua necessaria alla crescita della pianta. Il composto presente nei flaconi è costituito da un gel di fibre naturali di cellulosa e acqua demineralizzata. I microorganismi presenti nel terriccio sciolgono la cellulosa, liberando gradualmente l’acqua.

In alternativa è disponibile un gel  di acqua gelificata, a cessione controllata, che si applica direttamente sul terreno.

Come vedete sono numerosi i sistemi di auto-annaffiatura (talvolta anche non economici) disponibili in commercio per salvare le vostre piante durante le tanto meritate vacanze. Tutti si basano sul rilascio graduale dell’acqua nel terreno. Per quasi tutti, più che di irrigazione vera e propria si può parlare di mantenimento di un tasso di umidità nel terreno, sufficiente alla sopravvivenza della pianta.

Si tratta però di strumenti da impiegare se le vostre vacanze non sono troppo lunghe. Se avete la necessità di mantenere in vita e in buona salute le vostre piante per periodi più lunghi e non volete correre rischi, vi consiglio di avvalervi dell’aiuto di un giardiniere professionista esperto in piante in vaso. Per supportare il suo lavoro e ottenere risultati migliori, vi consiglio anche di installare, ove possibile, un sistema di irrigazione automatico, magari gestibile con un applicativo da smartphone.

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