Coltivare gli Amaryllis si può: ecco i consigli per averli in giardino
Quando si parla di Amaryllis o di Hippeastrum, molti pensano che si tratti della stessa pianta. Ma non è così. Nella classificazione tassonomica delle piante, gli Amaryllis e gli Hippeastrum sono piante ben distinte. Cerchiamo di capirne le differenze e anche di conoscerle meglio per poterle coltivare con successo nei nostri giardini, terrazzi e balconi.
Entrambe appartengono alla famiglia delle Amaryllidaceae. Gli Amaryllis fanno parte del genere Amaryllis. Gli Hippeastrum compongono il genere degli Hippeastrum. Sia gli uni che le altre sono bulbose, piante perenni. La riproduzione di tutte e due le piante si può effettuare per seme oppure per divisione dei bulbi.
Al genere Amaryllis, in passato, si attribuiva la classificazione anche di altre piante come la Sternbergia, le Nerine e l’Hippeastrum stesso. Oggi ne fanno parte soltanto una specie l’Amaryllis belladonna, con le sue molteplici varietà. Un bulbo molto rustico, estremamente velenoso, proveniente dalla regione del Capo, in Sud Africa. I bulbi di questa specie sono molto voluminosi, dalla forma simile ad una pera. Lo stelo che sorregge il fiore è privo di foglie, alto fino ad un metro, che porta circa 8/10 fiori simili a quelli di un giglio di colore rosa.
Il genere Hippeastrum spesso, commercialmente, viene confuso erroneamente con gli Amaryllis. A questo appartengono circa settanta diverse specie, provenienti dalle regioni del Sud America. Queste piante producono fiori di grandi dimensioni, con colori dal rosso, al bianco, al rosa, con possibili striature. Solo poche varietà hanno fiori profumati. I fiori si trovano al termine di uno stelo forte e robusto, che ne porta dai due a quattro per volta, che nasce dal bulbo direttamente.
Amaryllis belladonna, coltivazione e manutenzione
L’Amaryllis belladonna è una pianta perenne, bulbosa, con fusti eretti, ciascuno con un ombrello di fiori profumati. La loro forma è a imbuto, sono di colore rosa, lunghi 10 cm, che sbocciano in autunno prima che appaiano le foglie, queste ultime di forma nastriforme della larghezza di pochi centimetri. E’ una pianta originaria del Sud Africa. Facile da coltivare per la sua elevata rusticità. Si adatta molto bene anche ai nostri climi e terreni, purchè, sia messa a dimora a ridosso di un muro esposto a sud e protetta con della pacciamatura di foglie, corteccia o simili durante la stagione fredda.
Non sopporta i ristagni idrici, che ne possono danneggiare il bulbo. Per questo si preferisce metterlo a dimora in terreni ben sciolti, freschi e con un eccellente drenaggio. Per i suoi bulbi, vale la legge secondo la quale il bulbo deve essere messo a dimora nel terreno ad una profondità almeno doppia rispetto alla sua dimensione. Quindi, pianterete i bulbi di Amaryllis belladonna ad una profondità non inferiore ai venticinque centimetri. Questo è utile anche per preservarli dalle gelate invernali.
All’inizio dell’estate i bulbi sono in dormienza. Successivamente, se la stagione calda risulta particolarmente siccitosa, è buona regola irrigare con regolarità i bulbi, per favorirne il risveglio vegetativo e la crescita degli steli. Durante il periodo in cui i bulbi hanno la vegetazione, è indicato somministrare del concime per fornire le sostanze nutrienti necessarie allo sviluppo della pianta e alla successiva fioritura.
Per ottenere una fioritura generosa, occorrono due elementi essenziali: una estate luminosa e, soprattutto, dimenticarsi quasi dei bulbi. Poca attenzione e pochissime cure. Come per altri bulbi, il primo anno dalla messa a dimora, i bulbi potrebbero non produrre infiorescenze. La riproduzione per divisione può essere effettuata solo con piante mature, ovvero che abbiano almeno cinque anni. Le nuove piante avranno bisogno di tempo per raggiungere il momento della fioritura. Se volete cimentarvi nella riproduzione mediante semina, dovrete dotarvi di grande pazienza e di altrettanto spirito di sacrificio. E’ molto raro che le piante così ottenute riescano a portare fiori prima di diversi anni.
Come già anticipato, a questo genere appartiene una sola specie. In commercio sono presenti più varietà, ognuna con una peculiarità nell’aspetto del fiore o per il periodo di fioritura. Difficilmente si incontrano problemi nella coltivazione degli Amaryllis. I ristagni idrici possono causare pericolosi marciumi radicali, come per molti altri bulbi. Nella parte aerea, le cocciniglie, possono causare danni rilevanti a fiori e foglie.
Hippeastrum, come si coltivano e si curano
Poiché sono molto facili da coltivare, commercialmente sono molto diffusi, anche tra i neofiti giardinieri. Spesso, durante le festività natalizie, troviamo nei garden center o nei centri commerciali, in vendita Hippeastrum, che sono erroneamente chiamati Amaryllis. Ma a differenza di questi ultimi, non possono essere coltivati in piena terra in regioni come la Toscana. Una delle poche possibilità di successo è quella ci posizionarli in luoghi protetti e caldi.
In genere, in Italia vengono coltivati in casa, come decorazione temporanea. Ma chi li considera come bulbi stagionali, che una volta terminata la fioritura vanno gettati, si sbaglia. Si coltivano in vasi dalle dimensioni di poco superiori a quelle del bulbo stesso, per dar modo a questo di crescere ancora. A differenza degli Amaryllis, il bulbo di Hippeastrum, deve sporgere dal terreno e non essere completamente posto sotto il livello del suolo. Il terriccio ideale per la coltivazione in vaso, deve essere di buona composizione, con sufficiente sostanza organica e con un drenaggio capace di smaltire facilmente l’acqua in eccesso.
La posizione ideale dei vasi in interno, casa o ufficio, è un luogo luminoso ma non colpito direttamente dalla luce del sole. Le innaffiature devono essere misurate in funzione dello sviluppo della pianta. Quando il bulbo è chiuso, mantenere solo leggermente umido il terreno. Appena iniziano a spuntare le nuove foglie, incrementare le bagnature ma senza esagerare. Dopo che si sono formate le foglie e iniziano a spuntare i fiori, aumentare l’acqua ma ancora senza esagerare.
Una volta che i fiori sono sbocciati, per mantenerli sulla pianta più a lungo, moderare la temperatura dell’ambiente in cui si trova il vaso. Una volta appassito il fiore, rimuovere la parte secca. Mantenete, però, le foglie che continueranno a crescere. Quando, anche queste, inizieranno ad appassire per poi seccare, rimuovere le parti secche. A questo punto il bulbo entra in dormienza, fino alla prossima stagione. Prima e dopo la fioritura, ricordarsi di somministrare del concime con regolarità per migliorare i colori e la dimensione dei fiori ma anche per dare nuova energia al bulbo, poi, per la nuova stagione.
Come per gli Amaryllis, anche per gli Hippeastrum si procede con la riproduzione mediante separazione delle nuove parti di bulbo che si formano, vicino a quello originale. Anche in questo caso, le nuove piante hanno bisogno di alcuni anni per poter divenire mature ed essere in grado di fiorire. Anche per la riproduzione mediante semina degli Hippeastrum dotatevi di buona pazienza e di abilità.
A differenza degli Amaryllis, gli Hippeastrum sono molto più numerosi, con le loro oltre settanta specie e numerosissime varietà e ibridi da giardino. Tra le specie più diffuse Hippeastrum advenum, Hippeastrum equestre, Hippeastrum vittatun, Hippeastrum pratense.
Due sono i parassiti che più frequentemente possono colpire i bulbi e le rispettive parti aeree: il ragnetto rosso, in ambienti caldi e poco ventilati e un fungo, la Stagonosporacurtisii, per prevenire la quale si consiglia di acquistare bulbi in buono stato di conservazione e disinfettati.
Come far fiorire di nuovo i bulbi di Hippeastrum o Amaryllis gli anni successivi
L’Hippeastrum, anche se ha poche foglie e poco appariscenti, compensa questa mancanza con la maestosità e bellezza dei suoi fiori e con la facilità di coltura che lo contraddistingue. Anche il giardiniere più inesperto è in grado di farne fiorire uno. Al momento della fioritura, per prolungarne la bellezza, l’ambiente deve essere relativamente fresco e leggermente umido. La luce non è fondamentale, perché al momento della fioritura le foglie sono poche. In questo momento delicato per la pianta non dimenticate mai l’acqua.
Il segreto per far fiorire di nuovo negli anni successivi gli Hippeastrum è quello di curare le piante dopo la fioritura. Alla fine della fioritura, rimuovete fiori e gambi ormai secchi. Ma non tagliate mai le foglie ancora verdi. Queste servono al bulbo per immagazzinare nuove energie.
Dopo che la stagione fredda è passata e le temperature si sono alzate e stabilizzate, potete portare il bulbo in giardino, in un luogo dove riceve sufficiente luce al mattino. Mettete a dimora il bulbo nel terreno, mantenendolo alto rispetto al livello del suolo. Durante l’estate, continuate ad innaffiare la pianta, mantenendo sempre il terreno fresco ma mai bagnato. Con regolarità, somministrate del concime liquido per evitare dannosi eccessi. Ricordate di rispettare le dosi consigliate e di non esagerare. Aiuterete il bulbo ad accumulare nuova energia. Con il succedersi delle stagioni, modificate irrigazione e concimazione, fino a sospenderle. Prima che le temperature diminuiscano fino a danneggiare i bulbi, riparateli in un luogo buio e fresco. Il bulbo ha bisogno di riposare prima della nuova fioritura per circa sei settimane. In questo periodo, non annaffiate.
Visto che il bulbo deve riposare per sei settimane circa, prima della fioritura dal momento in cui viene messo a dimora, potete determinare quasi con precisione il momento in cui vorrete avere i vostri nuovi fiori. Se avete deciso il momento, mettete di nuovo a dimora il bulbo in un vaso, con del terriccio sciolto, ricco e ben drenato. Ricordate di dare anche peso al vaso, visto che lo stelo con il fiore pesa e tende spesso a rovesciarsi.
Il bulbo deve stare ancora in parte fuori dal terreno. Innaffiate bene dopo la messa a dimora. Ponete il vaso in un ambiente luminoso, non troppo caldo e leggermente umido. Troppo calore può determinare una crescita anomala e stentata della nuova pianta.
Di solito, quando acquistate un nuovo bulbo di Hippeastrum, il primo anno, prima spunta il fiore e poi le foglie. Negli anni successivi, possono apparire facilmente prima le foglie e poi il fiore, oppure tutti e due insieme.
A questo punto dovreste saperne abbastanza per ottenere con successo i vostri fiori di Hippeastrum o di Amaryllis. Buon giardinaggio.