alternative bosso

Con il mutamento continuo dei ritmi delle stagioni, nei giardini si sono diffuse sempre più patologie e insetti dannosi, che fino a pochi anni fa erano solo comparse occasionali nella vita delle piante alle nostre latitudini. Tra queste, la peronospora e la piralide del Bosso hanno costretto molti giardinieri, soprattutto nei giardini e parchi storici, alla ricerca di piante alternative per creare o mantenere forme di arte topiaria e siepi, che fino ad oggi erano realizzate con piante di Buxus sempervirens.

Il bosso, come quasi tutti sapranno, è una specie importante per la realizzazione di piccole e grandi siepi in giardini all’italiana, nei giardini mediterranei, oltre che per la creazione di vere e proprie opere d’arte verdi con la tecnica dell’arte topiaria. Molti non sanno che il legno di bosso è molto pregiato e ricercato per realizzare lavori di ebanisteria, costruire modellini di navi e preziosi strumenti musicali.

Cause del disseccamento del Bosso

Il disseccamento di rami, di parti della chioma o di tutta la pianta di bosso è, spesso, dovuto alla presenza di una patologia fungina, il Cylindrocladium buxicola. Questo fungo, se non riconosciuto in tempo e non affrontato con i dovuti rimedi, può causare il disseccamento completo di intere piante di bosso, anche di dimensioni importanti, in pochi giorni. Questo patogeno è stato identificato in Italia per la prima volta nella regione Lombardia nel 2006/2007, importato, con molta probabilità, da piante infette provenienti da altri paesi del Nord Europa.

alternative bosso podocarpusIl Cylindrocladium buxicola Henricot è un fungo fitopatogeno che causa il disseccarsi delle foglie della pianta di bosso. Dalle conoscenze che si sono acquisite fino ad oggi su questo fungo, tutte le specie di bosso (Buxus sempervirens, Buxus microphylla, Buxus sinica) sono ugualmente soggette ad essere colpite. Tuttavia, è possibile osservare una certa variabilità dell’apprezzamento che il patogeno ha per una specie piuttosto che per un’altra. Ad esempio , il Buxus balearica sembra essere una delle specie meno apprezzate dal fungo, al contrario, il Buxus sempervirens “Suffruticosa”, meglio conosciuto come Buxus Pumila risulta quello più sensibile e più attaccato.

Il patogeno si è diffuso in Europa per la prima volta nei paesi del Nord, per poi scendere a Sud. Il Cylindrocladium buxicola è capace di colpire la pianta di bosso in ogni momento della fase vegetativa, nelle regioni centrali, ad esempio in Toscana, da tutto aprile fino a tutto ottobre, con variazioni di periodo dovute al mutare delle temperature e delle precipitazioni. In inverno, il fungo permane sulla pianta o nei suoi pressi ospitato dai tessuti già colpiti e non rimossi.

Una spora può rimanere attiva per un periodo superiore ai quattro anni prima di trovare le condizioni ottimali per svilupparsi e crescere. Questo fungo produce dei microsclerozi, che gli permettono di sopravvivere anche se non ha nelle vicinanze delle piante sulle quali crescere. Non appena le condizioni metereologiche lo consentono, con le temperature che variano tra i 17°C e i 22°C e una buona percentuale di umidità nell’aria, il fungo si attiva di nuovo producendo le clamidiospore, piccole spore capaci di attaccarsi ai tessuti della foglia ma che hanno bisogno della pioggia per spostarsi sulle foglie ancora non colpite. Per muoversi le spore possono trovare anche il passaggio da uccelli, insetti o attrezzi di potatura che sono stati impiegati su piante già colpite dal patogeno. Quando le temperature si alzano e l’umidità nell’aria diminuisce, la diffusione e l’aggressività del fungo rallentano molto fino quasi a fermarsi.

I sintomi più evidenti che si possono osservare sulle piante di bosso in presenza del Cylindrocladium buxicola sono delle inconfondibili macchie sulle foglie, dalla forma tondeggiante, di colore marrone, che causano dapprima il disseccamento e poi la caduta anticipata delle stesse.

Se si verificano combinazioni di temperatura e umidità ideali, in una sola settimana il fungo riesce a terminare un ciclo riproduttivo completo. Il patogeno riesce ad inserirsi negli spazi presenti tra le singole cellule e a colonizzarli. E’ sufficiente poco più di una settimana, la parte inferiore della foglia viene coperta da rami conidiofori che producono conidi (spore asessuate). Se le piante hanno un sesto di impianto eccessivamente ravvicinato, questo può facilitare il diffondersi del fungo. Quando l’acqua della pioggia permane a lungo sulle foglie, il patogeno si riproduce velocemente, con l’emissione del micelio e delle spore sulle pagine fogliari contaminate nelle parti più protette della chioma.

Il Cylindrocladium buxicola è capace di infettare sia le foglie che il fusto del bosso. Le nuove foglie contaminate hanno delle macchie di colore chiaro, con margini di colore bruno rossastro. Con il passare del tempo, le piccole macchie si allargano fino a coprire tutta la superficie della foglia ed assumere un colore più intenso e scuro. Poco dopo le foglie seccano e cadono a terra. I rametti sono colpiti dall’alto verso il basso. Qui appaiono delle striature di colore marrone scuro.

Se è presente una forte contaminazione da parte del fungo, interi rametti deperiscono rapidamente. In pochi giorni, anche solo in due settimane, una pianta può perdere tutte le foglie, per poi seccare o essere colpita da altrettanto nefasti marciumi radicali causati da funghi appartenenti al genere Phytophthora.

La prima soluzione per difendersi da questo fungo è la prevenzione. Per diminuire le possibilità di diffusione del fungo occorre distruggere il più possibile il materiale contaminato (rametti, foglie e piante secche) bruciandolo, ove possibile.

E’ consigliabile effettuare l’irrigazione delle piante di bosso mediante l’uso di ala gocciolante o di gocciolatori puntuali da applicare alla base della pianta, così da evitare di bagnare le foglie e facilitare il diffondersi del patogeno.

Quando si effettua la potatura delle piante di bosso, è fortemente suggerito di disinfettare tutte le attrezzature impiegate regolarmente con specifici prodotti e di distruggere tutte le parti contaminate delle piante colpite dalla malattia.

Non è facile debellare questo fungo una volta che si è insediato sulle piante del giardino. Rimedi utili possono essere quelli di contenere lo sviluppo vegetativo delle piante, limitando la somministrazione di concimi con alti titoli di azoto e riducendo tempi e quantità delle irrigazioni

Successivamente all’arrivo del Cylindrocladium buxicola si è avuto il diffondersi della piralide del bosso, Cydalima perspectalis, della quale ho ampiamente parlato in un post dedicato di questo blog, che vi consiglio di leggere.

La velocità di defogliazione di questi bruchi è davvero incredibile.

Quale alternativa al Bosso scegliere?

In conseguenza di questi patogeni così aggressivi ed efficaci, molti giardinieri si sono posti la domanda su cosa dover fare in giardino dove era presente il bosso: continuare ad irrorare con prodotti chimici o sostituire le piante di bosso con altre specie?

E’ evidente che non esiste una panacea per risolvere il problema. Come è altrettanto evidente che è necessario avere delle alternative valide. In molti si sono affrettati a mettere a dimora una delle piante che più assomiglia al bosso, l’Ilex crenata, credendo di avere la soluzione a portata di mano. Tuttavia, questa pianta in terreni che si asciugano facilmente, con temperature elevate e clima secco, tende facilmente a deperire lentamente, assumendo via via sempre più una colorazione gialla sulla chioma.

E’ opportuno cercare piante alternative, che siano efficaci e che abbiano i seguenti requisiti:

  • essere adatte alle regioni a clima mediterraneo,
  • essere arbusti o conifere sempreverdi,
  • avere foglie di piccole dimensioni,
  • avere un portamento compatto,
  • avere una crescita lenta,
  • essere interessanti per l’estetica del giardino durante tutto l’anno,
  • se possibile, cambiare colore durante la stagione fredda,
  • vivere bene in posizioni ben soleggiate o in mezz’ombra, su terreni drenati,
  • tollerare bene le potature frequenti per formare siepi e forme in arte topiaria,
  • essere resistenti a malattie e parassiti.

Tra tutti questi requisiti i più importanti sono sicuramente il sopportare le frequenti potature e mantenere una buona vigoria, con chiome folte e compatte.

L’Ugni molinae ‘Butterball’, conosciuto anche come Myrtus ugni ‘Butterball’, ha molte di queste qualità, tuttavia, ha una vegetazione troppo tenera per luoghi con freddo intenso.

alternative bosso taxusAlcune specie e cultivar del genere Ceanothus con foglia piccola non riescono a sopportare i tagli frequenti che sono spesso richiesti nelle piante formate secondo l’arte topiaria.

Altri arbusti ancora, come l’Elaeagnus x submacrophylla ‘Compacta’, non sono adatti poiché hanno una crescita troppo vigorosa. Emettono nuovi getti di circa 20/40 cm. appena due settimane dopo la potatura.

Continuando a cercare si possono trovare piante in una gamma di alternative con colori, trame e forme molto diversi tra loro. Nasce spontanea la domanda se davvero è possibile trovare un’alternativa al bosso anche se ha un aspetto diverso. E’ possibile impiegare sfere di Pittosporum tenuifolium ‘Irene Paterson’, con vistose variegature bianche in un piccolo giardino per mettere in risalto foglie con toni del blu e dell’argento?

Come ultima e strenua difesa contro il Cylindrocladium buxicola e la piralide del bosso è possibile mettere a dimora il Buxus sempervirens ‘Bowles’s Blue’. Ha foglie più grandi, che sono leggermente increspate, maggiormente coriacee e cerulee che sembrano essere più resistenti. Non è adatto a realizzare a una siepe stretta ma è l’unica tipologia di bosso che mi sento di consigliarvi in questo post.

Le migliori alternative al Bosso

Molte delle piante che sto per elencare possono essere ben note ad alcuni appassionati di giardinaggio, come possono essere altrettanto sconosciute ai neofiti della materia. Poche di queste richiedono attenzioni e cure particolari. Spesso, uno dei problemi più comuni con queste specie e cultivar è quella di trovare il numero sufficiente di piante per realizzare il progetto che si ha in mente.

Se osservate con attenzione alcuni dei giardini realizzati da paesaggisti famosi di recente, sembra che gli arbusti sempreverdi siano passati di moda. Come diretta conseguenza, molti vivaisti hanno ridotto la produzione di arbusti sempre verdi a foglia piccola. Alcuni di questi hanno, però, il gran vantaggio di essere facili da riprodurre mediante talee. Ne sono un esempio la Corokia, il Pittosporum, il Podocarpus e il Taxus.

Vediamone alcuni nello specifico.

  • Podocarpus nivalis. Ha piccole foglie simili a quelle del bosso, di colore verde ceruleo. Cresce lentamente, si può ricreare facilmente una chioma anche dal legno del fusto, si riproduce facilmente per talea. Tollera bene anche posizioni in pieno sole o in ombra parziale. È una conifera versatile e affidabile, produce piccoli frutti di colore rosso simili a quelli del tasso. Le foglie semplici e di colore verde intenso possono creare una tela eccellente sulla quale disegnare con altre piante anche colorate. Richiede, in genere, una sola potatura all’anno per mantenere un aspetto compatto. Può raggiungere, a maturità, una dimensione massima di circa 2,50 mt. di altezza e larghezza.
  • Podocarpus ‘Chocolate Box’. In autunno colora la sua chioma di un caldo color bronzo. Assomiglia al Podocarpus nivalis, con la differenza che le foglie hanno una colorazione verde più intensa in estate. In autunno, con il freddo arrossisce la sua chioma assumendo un intenso tono del bronzo. La potatura, in condizioni ideali, dovrebbe limitarsi ad un intervento all’anno per mantenere un aspetto compatto e curato. La sua altezza e larghezza massima a maturità sono di circa 2,50 mt.
  • Podocarpus totara ‘Aureo’. E’ simile al Podocarpus nivalis ma ha le foglie più grandi e un portamento più aperto che tende ad essere più compatto se si effettuano potature frequenti. Il fogliame si colora nei toni del giallo senape nei mesi invernali. Per avere arbusti compatti e ordinati sarebbe sufficiente una potatura all’anno. Tuttavia, se la pianta è educata con forme di arte topiaria, occorre intervenire sulla pianta con potature più frequenti e ripetute. In condizioni ottimali e a maturità, può raggiungere un’altezza di poco più di 10 mt. con una larghezza di circa 3,5 mt.
  • Pittosporum tenuifolium ‘Oliver Twist’. Questo arbusto è una delle migliori cultivar per ottenere cespugli in forme obbligate, grazie al piccolo fogliame che ha. Il Pittosporum tenuifolium ‘Oliver Twist’ ha una leggera variegatura gialla sulla foglia che si manifesta in modo più marcato quando le foglie diventano adulte. Gli steli sono sottili e di colore scuro. Una manutenzione ordinaria ottimale prevede dalle due alle quattro potature durante la stagione vegetativa. Se la pianta è coltivata in piena terra, su un terreno fertile e con le adeguate bagnature può richiedere anche interventi ulteriori.
  • Berberis x stenophylla ‘Corallina Compacta’. Questo arbusto fa parte del genere Berberis ed è un sempreverde. La pianta produce fiori arancioni all’inizio dell’estate, che, però, permangono sulla pianta solo per per pochi giorni. Sia i rametti che le foglie presentano delle leggere spine, che sono poco simpatiche ai giardinieri che devo effettuare la manutenzione di questa pianta. Il portamento compatto della pianta si mantiene facilmente con almeno un intervento di potatura durante la stagione estiva, a seconda della regione in cui viene messo a dimora. Ha una crescita non troppo veloce e raggiunge, a maturità, dimensioni molto contenute.
  • Taxus baccata ‘Repandens’. E’ una cultivar non proprio recente, che è stata riscoperta negli ultimi anni. In passato la si poteva osservare in vecchi giardini rocciosi dove le piante avevano un portamento espanso. La pianta cresce bene sia al sole che all’ombra. Ha uno sviluppo contenuto, tuttavia, occorrono alcuni anni per ottenere un cespuglio compatto e con una densa chioma, data la sua natura a crescere lentamente. Per ottenere arbusti compatti occorre almeno una potatura all’anno ma dipende molto dalle condizioni e dal luogo di coltivazione. Il Taxus baccata ‘Repandens’ è meno vigoroso di altri esponenti di questo genere e tende a crescere con un portamento prostrato.
  • Taxus baccata ‘Renke’s Kleiner Grüner’. Questo tasso dal portamento particolarmente compatto e dalla folta vegetazione può essere impiegato con successo in sostituzione del bosso. Gli apici della nuova vegetazione hanno sfumature di color rame. Data la sua crescita lenta e compatta, per la sua manutenzione occorrono davvero pochi interventi. A maturità può avere una chioma con un diametro di circa 2,5 mt.
  • Corokia x virgata ‘Silver Ghost’. Una pianta insolita per sostituire il bosso. Ha steli di colore scuro, densi, intricati, con foglie color grigio-argento. Per la sua riuscita ottimale preferisce posizioni di pieno sole. Cresce bene anche in zone di mare in presenza di aria salmastra. Per avere una pianta in ordine dovrete intervenire almeno due volte durante la stagione vegetativa con delle potature di mantenimento.
  • Ligustrum sinense ‘Sunshine’. Utile per dare al giardino una nota di calore con i toni del giallo/arancio. Questo ligustro ha una foglia piccola e leggera, sempreverde. In regioni con inverni particolarmente freddi può perdere le foglie. Difficilmente riesce a superare i due metri di altezza a maturità.
  • Cotoneaster cospicuus ‘Decorus’. Può sopportare potature anche più consistenti effettuate sulle parti legnose della pianta, dalle quali riesce ad emettere nuove gemme. I fiori sono di colore bianco, attirano gli insetti utili e gli impollinatori durante la primavera. La pianta produce frutti di colore rosso in autunno.
  • Phillyrea latifolia ‘Les Barres’. Un arbusto tipico della macchia mediterranea, la Phillyrea costituisce una pianta da giardino meravigliosa e versatile. Questa cultivar ha foglie arrotondate, di colore verde intenso e lucide. Dà il meglio di sé quando è coltivata in posizioni ben soleggiate, in un terreno ben drenato e ricco di sostanza organica. Può formare grandi cespugli, dato che raggiunge facilmente dimensioni superiori ai sette metri di altezza.
  • Corokia x virgata ‘Frosted Chocolate’. Questa è una bellissima cultivar da giardino, con le foglie color bronzo, che esprimono tutte le loro potenzialità nella stagione fredda. La pianta produce piccoli fiori di colore giallo all’inizio dell’estate, che sono seguiti da piccole bacche arancioni.

Non tutte le piante si comportano allo stesso modo in un giardino, in un parco o in interno. Alcune specie sono più resistenti, altre più delicate. Almeno per i primi tempi, se non vi sentite troppo sicuri nella cura e nella scelta delle vostre piante, cercate l’aiuto di un giardiniere professionista esperto per prendersi cura del vostro giardino o delle vostre piante.

Se state cercando delle piante alternative al Bosso, anche insolite, per il vostro parco, giardino o terrazzo, per dare colore, forma e struttura ai vostri ambienti, contattatemi. Insieme potremo capire i vostri desideri. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivarle con successo e quali saranno le condizioni per una crescita ottimale. Posso aiutarvi ad acquistarle, a crescerle e a prendervene cura, in modo che prosperino e contribuiscano a creare un ambiente sano e piacevole.

A questo punto, non vi resta che selezionare con cura quelle che preferite, comprarle, piantarle e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!

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