Come crescere e curare un acero giapponese
Gli aceri giapponesi sono alberi semplici da coltivare sia in contenitore che in piena terra. La gran parte delle varietà prediligono luoghi riparati e ombreggiati. In genere, sono alberi dalle dimensioni contenute, con una crescita lenta, un portamento elegante e un bel fogliame. Potrebbero essere inseriti perfettamente anche nella progettazione di piccoli giardini o terrazzi.
Sono poche le piante che in giardino possono eguagliare la bellezza e i colori di un acero giapponese in autunno. Se usato come esemplare solitario l’effetto che produce è mozzafiato, il suo fogliame autunnale rimane per settimane con i caldi e abbaglianti colori, poi alla caduta delle foglie, ai piedi della pianta si accende una brillante pozza color cremisi, arancione e oro ad accendere la monotonia del prato del giardino in questa stagione. Quando lo impiega come un accento sul confine o in un’area definita, attira lo sguardo sui suoi rami dal portamento elegante e dalla forma distintiva, decorati dai colori fiammeggianti delle foglie, che ravvivano parti del giardino che altrimenti potrebbero essere monotone in autunno. Se, invece, volete osare e piantarlo lungo una passeggiata, un vialetto o un pendio, avrete un nastro di colori naturali più vivido, attraente e luminoso di qualsiasi altra decorazione possiate immaginare.
Molte varietà di acero giapponese hanno un portamento e una dimensione a maturità che consentono di essere coltivate in vaso o formate come bonsai. Gli aceri giapponesi sono alberi eleganti, che possono essere impiegati molto bene nella costruzione di un giardino moderno o di un tradizionale giardino giapponese. Gradiscono con piacere la compagnia di piante perenni amanti dell’ombra o di piante annuali dagli allegri colori e dalle forme bizzarre.
Gli aceri giapponesi possono fornire un punto focale sorprendente, essere la pianta perfetta per creare un esemplare unico in un grande contenitore o crescere in uno straordinario esemplare di bonsai. Esistono numerose di varietà di acero giapponese disponibili in diverse dimensioni, con un vasto assortimento di forme e colori delle foglie, che vanno dalle tonalità del verde, all’arancio, al rosso, al viola e al variegato.
Come scegliere un acero giapponese
Come abbiamo già descritto in altri post sugli aceri in genere, questi alberi hanno una grande varietà di forme e con diversi colori delle foglie, che in autunno cambiano. Il loro fascino, grazie a queste peculiarità, si mantiene vivo in più stagioni dell’anno.
Gli aceri giapponesi, a seconda delle varietà e delle condizioni di crescita, possono raggiungere gli 8 metri di altezza ma nella gran parte dei casi sono piccoli alberi, dalla crescita lenta, che difficilmente superano i 2/4 metri. Quando parliamo di aceri giapponesi, di solito, si fa riferimento a due tipologie di acero:
- l’Acer japonicum, che si presenta con alberi di dimensioni contenute e dalle chiome espanse,
- l’Acer palmatum, considerato alla stregua di un arbusto, con la chioma generalmente più larga che alta.
Entrambi hanno una molteplicità di varietà, tipicizzate da forme erette, espanse e ricadenti.
Per prima cosa, per scegliere quale acero giapponese inserire in giardino è opportuno capire quale forma, colore e portamento si desidera, in base anche alla posizione e allo spazio disponibili. Selezionate forma e dimensione, possiamo passare al colore delle foglie che in diversi periodi dell’anno, possono avere colori diversi.
Le foglie appena spuntano sulla pianta dai nuovi germogli assumono colori che possono andare dal giallo, al verde chiaro, al rosso tenue o acceso. La loro forma è palmata, simile a quella di una mano, con dita sottili. Anche i colori autunnali hanno una grande variabilità dal giallo intenso, all’arancione, al rosso scuro.
E’ utile sapere che le cultivar con la foglia rossa hanno bisogno di più sole delle altre per avere colorazioni più ricche.
Gli aceri giapponesi si adattano piuttosto bene alla gran parte dei tipi di terreno ma hanno uno sviluppo migliore in suoli con un buon drenaggio, arricchiti di sostanza organica, sciolti e leggermente acidi.
Le basi per la coltivazione dell’acero giapponese
Le temperature della zona nella quale vivete non influiscono necessariamente sulla salute dell’acero ma hanno un effetto diretto sul colore delle foglie. Il caldo tende a far diventare verdi, in estate, molte varietà con foglie tipicamente viola o rosse. Le gelate tardive in primavera, al contrario, possono causare gravi danni anche agli esemplari maturi.
Fornire alla pianta la giusta quantità di luce dovrebbe essere un atto dovuto per ottenere un albero sano e rigoglioso. Troppa luce può danneggiare le foglie delicate. Troppa poca luce per alcune delle varietà più colorate causa un passaggio del colore delle foglie in autunno verso il verde perdendo i colori brillanti e attraenti del rosso o del viola. Per ottenere il miglior effetto per il colore delle foglie, la maggior parte degli aceri ha bisogno di una posizione ben soleggiata ma protetta nelle ore più calde, nelle regioni più a sud.
Gli aceri giapponesi, di solito, crescono più velocemente quando sono giovani e rallentano quando raggiungono la maturità. Metterli a dimora nel luogo migliore per la loro crescita e prendersi cura di loro, aiuta senza dubbio lo sviluppo sano ed armonico della pianta. Se non avete pazienza di aspettare che un acero giapponese cresca, vi consiglio di sceglierne uno più maturo, di dimensioni maggiori piuttosto che un giovane esemplare da formare. In alternativa, potete optare per delle varietà che sono ben note per il loro rapido sviluppo, come l’Acer palmatum ‘Beni-otake’.
Il miglior periodo dell’anno per mettere a dimora un acero giapponese va dall’inizio dell’autunno, fino a tutto l’inverno. Questi piccoli alberi dalla crescita lenta sono maggiormente indicati per giardini più piccoli ma ciò non toglie che possano essere impiegati in qualsiasi tipo di giardino o su terrazzi, in vaso.
Gli aceri giapponesi sono piante resistenti ma crescono meglio in luoghi riparati dai forti venti. Gli aceri giapponesi variegati hanno bisogno di luoghi ombreggiati per evitare che il caldo sole del pomeriggio danneggi le foglie. Le varietà a foglia verde tollerano meglio il pieno sole ma si sviluppano con minori rischi e maggiore successo in mezz’ombra, poiché un irraggiamento eccessivo può bruciarne le foglie.
Per avere una pianta rigogliosa e con una bella vegetazione, date al vostro acero giapponese spazio a sufficienza e non mettetelo in competizione con altre piante con apparati radicali invadenti. Le loro radici si sviluppano di poco al di sotto della superficie. Evitate, quando li piantate, di mettere la pianta con il colletto sommerso dalla terra.
Dopo che avete messo a dimora la pianta, annaffiate bene il terreno circostante. Nei mesi successivi, continuate ad irrigare con regolarità per evitare che il substrato si secchi eccessivamente. Per il primo e secondo anno la nuova pianta ha bisogno di essere ben bagnata, con regolarità. Per aiutare a mantenere il terreno fresco ed umido, potete pacciamare adeguatamente il terreno con della corteccia di pino o simili.
Come crescere un acero giapponese in vaso
Gli aceri giapponesi sono gli alberi ornamentali ideali per la coltivazione in contenitore. Le loro dimensioni contenute e il tasso di crescita relativamente lento, li rendono perfetti per vasi di diverse forme e dimensioni a seconda delle dimensioni della pianta.
Più o meno tutti gli aceri giapponesi possono essere coltivati in vaso ma per non commettere errori, meglio optare per varietà che abbiano dimensioni contenute una volta divenute mature.
Trovate un contenitore che abbia dimensioni di almeno due volte il vaso della pianta che dovete rinvasare. Non esagerate con le dimensioni del vaso, potreste avere problemi con la giovane pianta.
Come substrato di coltivazione impiegate un terriccio ben sciolto, ricco di sostanza organica e capace di drenare rapidamente l’acqua in eccesso delle innaffiature, con un pH leggermente acido. Gli aceri giapponesi coltivati in contenitori devono essere nutriti più spesso di quelli coltivati in piena terra. L’acqua dell’irrigazione tende a dilavare velocemente i nutrienti dal terreno e ad impoverirlo. Vi consiglio di concimare gli aceri giapponesi in vaso almeno due volte l’anno.
Se abitate in zone con inverni rigidi ed avete degli aceri giapponesi in vaso, proteggetene le radici, coprendo il terriccio con della pacciamatura e ritirando il vaso in una posizione riparata dai venti freddi ma comunque ben illuminata.
Gli aceri giapponesi generalmente non richiedono alcuna potatura ma, se necessario, potare durante il periodo di riposo vegetativo per rimuovere eventuali rami secchi e per mantenerne la forma.
Ogni due o tre anni, se la pianta sta bene e cresce rigogliosa è necessario procedere al rinvaso. Utilizzate un contenitore leggermente più grande del precedente. Aprile o settembre sono i mesi ideali per fare questa operazione.
Gli alberi coltivati in contenitori a lungo termine avranno bisogno di potature delle radici ogni due o tre anni. Per fare questo, appoggiate il vaso su un lato e rimuovete l’albero dallo stesso. Usando un vecchio segaccio, tagliate circa 4 cm della zolla originale, sui lati e dal fondo. A questo punto, rinvasate con terriccio nuovo.
Come ulteriore cura per l’inverno, poiché le radici degli aceri in vaso sono vulnerabili al gelo, avvolgete i contenitori con un foglio di plastica a bolle o con del cartone, tenuto in posizione con dello spago da giardino.
Potatura dell’acero giapponese
Gli aceri giapponesi hanno per natura una forma elegante. Quando li acquistate, di solito richiedono pochissime potature, tranne la rimozione delle parti danneggiate dal caldo o dal freddo. Se avete dei i giovani esemplari che producono dei germogli verticali troppo grandi, può essere opportuno potarli su un ramo laterale alla fine dell’autunno.
E’ consigliabile potare gli aceri giapponesi durante il periodo di riposo vegetativo, ovvero da novembre a gennaio, poiché gli aceri emettono la linfa dai tagli delle potature in altri periodi dell’anno, indebolendo l’albero. Ancora meglio se riducete la potatura al minimo, visto che la forma più aggraziata della pianta si ha quando all’albero è stato permesso di svilupparsi in modo naturale. Di conseguenza, è sufficiente rimuovere i germogli al di fuori della forma desiderata o che si incrociano con altri per migliorare la struttura e l’armonia dei rami.
Nel caso in cui sia necessario ridurre l’altezza e la larghezza della pianta, seguite i rami lunghi fino ad un ramo laterale e potateli in questo punto. Ciò non è necessario sugli alberi che hanno un portamento prostrato, perché per ottenere la migliore forma della pianta è necessario lasciarla crescere libera.
Potate sempre su un ramo nuovo laterale ben posizionato. Non lasciate mai un moncone, è antiestetico e può causare problemi alla pianta.
Parassiti ed eventuali problemi dell’acero giapponese
Gli aceri giapponesi sono facili da coltivare se posizionati in posizioni in ombra, in un terreno idoneo, al riparo dai venti freddi.
Tuttavia, potrebbero avere dei problemi nella coltivazione in giardino o in terrazzo, che un bravo giardiniere dovrebbe saper riconoscere e risolvere prontamente, ove possibile. Vediamone alcuni:
- Gli aceri giapponesi possono essere soggetti ad avere le foglie bruciate dal sole o dai venti freddi. Le foglie più giovani possono essere danneggiate dal gelo. Durante la primavera, meglio proteggerli con una copertura in Tnt per prevenire i danni delle gelate tardive.
- Una scarsa colorazione autunnale o le varietà a foglia viola che diventano verdi, possono suggerire un’eccessiva mancanza di luce.
- Gli aceri giapponesi coltivati in contenitore possono essere danneggiati da alcune larve che si nutrono delle loro radici.
- La Phytopthora che determina il deperimento dell’apparato radicale può causare anche l’appassimento degli apici vegetativi, creando gravi problemi alla pianta.
Un rimedio per tutti questi problemi è la corretta cura e coltivazione delle vostre piante di acero giapponese. In questo modo, si previene la maggior parte degli inconvenienti dovuti a situazioni di stress per la pianta.
Alcune varietà di acero giapponese
Infine, presentiamo alcune delle varietà più comuni o singolari di acero giapponese, con le innumerevoli cultivar. Questi alberi sono da molto tempo usati per produrre esemplari unici di bonsai. Alcuni si caratterizzano per avere foglie più incise, altri per la crescita molto lenta e per l’eleganza della struttura dei rami, altri ancora per il colore vivido e intenso al variare delle stagioni delle foglie, per le dimensioni delle foglie.
Acer shirasawanum ‘Autumn Moon’
Pochissimi aceri giapponesi possono vantare un colore arancione come quello dell’Autumn Moon, che è davvero unico nel suo genere. La colorazione insolita è più forte in pieno sole e dura da quando spuntano le foglie per la prima volta in primavera fino alla ricca screziatura rosso-arancio dell’autunno. Una selezione davvero straordinaria, dalla lenta crescita.
Acer palmatum ‘Bloodgood’
Preferisce terreni umidi, ricchi di sostanza organica, leggermente acidi e ben drenati in pieno sole fino all’ombra parziale. Può essere piantato in pieno sole nelle parti settentrionali del suo areale di coltivazione ma preferisce una parziale ombra pomeridiana nelle regioni meridionali più assolate. Il nuovo fogliame può bruciare in luoghi in pieno sole, nelle zone con estati più calde, in particolare se il suolo non viene mantenuto costantemente umido
Acer palmatum var. dissectum ‘Crimson Queen’
E’ una cultivar popolare conosciuta per la sua eccellente ritenzione del colore delle foglie per tutta la stagione di crescita. Produce piccoli fiori rossastri in primavera, che lasciano il posto alle samare che maturano tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Come con molti aceri, i fiori sono piuttosto attraenti da vicino ma non sono particolarmente appariscenti da lontano.
Acer palmatum var. dissectum ‘Dissectum Atropurpureum’
E’ una cultivar a foglia viola, con foglie sezionate e ramificazioni contorte. È noto per il suo fogliame simile a un pizzo che emerge rosso porpora in primavera, matura in verde, con sfumature viola in estate e, infine, diventa di un vistoso rosso-arancio in autunno. Il seme di questa cultivar produrrà nuovi aceri che varieranno leggermente sia nel colore delle foglie che nella quantità di dissezione delle stesse.
Acer palmatum ‘Sango-kaku’
Ha un portamento eretto, una crescita lenta. Talvolta, è chiamato l’acero dalla corteccia di corallo, con riferimento alla sua caratteristica e vistosa corteccia rosa che fornisce un eccellente colore e contrasto in giardino in inverno. La colorazione rosa è meno pronunciata e quasi assente in estate. La migliore colorazione rosa si ha sui giovani ramoscelli e rami. Il nome della cultivar significa torre di corallo (sango che significa corallo marino e kaku che significa torre o crescita verso l’alto) come a suggerire che questa cultivar dalla corteccia rosa, assomigli al corallo che sale da una barriera corallina. Commercialmente è sinonimo del ‘Senkaki’.
Acer palmatum ‘Suminagashi’
E’ una cultivar dal portamento eretto. Questi alberi hanno la tipica forma simile a quella di un vaso da giovani ma gradualmente si allargano con l’età. Questa è una cultivar a crescita rapida. I rami possono ricadere alle estremità. Il fogliame nasce rosso porpora in primavera, matura in marrone scuro in estate e, infine, diventa rosso vivo, in autunno.
Acer palmatum var. dissectum ‘Lemon Chiffon’
E’ una cultivar attraente di Acer palmatum con foglie verde chiaro, che si tingono di giallo in primavera. In estate, i nuovi getti sono leggermente bronzati e si colorano di rosso sui lobi. In autunno, si passa da foglie di colore giallo all’arancio, talvolta striato di rosso.
Una breve sintesi dell’acero giapponese
Infine, riepiloghiamo gli elementi essenziali che caratterizzano gli aceri giapponesi:
- Sono piante che esprimono il loro lato più affascinante da ottobre a marzo, a seconda delle zone di coltivazione.
- Richiedono poca o nessuna potatura e manutenzione.
- La concimazione dovrebbe essere fatta in primavera, insieme alla pacciamatura.
- Preferiscono luoghi freschi e leggermente ombreggiati e, se coltivati in vaso, meglio dar loro contenitori delle dimensioni adeguate o leggermente più capienti.
- Sono alberi a foglia caduca, dal portamento compatto, a crescita lenta, ideali anche per giardini di piccole dimensioni o per terrazzi.
- Hanno un fogliame molto attraente nei toni del verde, giallo, variegato o bordeaux che in autunno cambia colore.
- Può essere riprodotto da seme ma per avere la certezza della varietà, di solito si acquistano piante innestate.
Non tutte le piante si comportano allo stesso modo in un parco, in vaso o in giardino. Alcune specie sono più resistenti, altre più delicate. Almeno per i primi tempi, se non vi sentite troppo sicuri nella cura del vostro Acero giapponese, cercate l’aiuto di un giardiniere professionista esperto per prendersi cura del vostro giardino o del vostro terrazzo.
Se state cercando degli Aceri giapponesi, anche insoliti per forma e dimensione, per il vostro parco, giardino o terrazzo, per dare colore, forma e struttura ai vostri ambienti, contattatemi. Insieme potremo capire i vostri desideri. Vedremo se il vostro spazio verde sia il posto migliore per coltivare con successo degli Aceri giapponesi e quali saranno le condizioni per una crescita ottimale. Posso aiutarvi ad acquistarne uno, a crescerlo e a prendervene cura, in modo che prosperi e contribuisca a creare un ambiente sano e piacevole.
A questo punto, non vi resta che selezionare con cura quello che preferite, comprarlo, piantarlo e condividere con noi le vostre esperienze verdi, lasciando un commento sul mio sito!
Signor Tiziano ho preso piantina 20 cm di Acer palmatum atropurpureum.in vaso..
Ho letto di fare solo Torba perché è un acidofilo.
Ho letto terriccio universale più sabbia..
Per cortesia avrei davvero bisogno di sapere che terriccio fare e non fare morire Questa pianta che ho pagato cara
Grazie signor Tiziano
Per rinvasare il suo Acer Palmatum atropurpureum potrebbe utilizzare un substrato di coltivazione composta da: torba, pomice o lapillo vulcanico, fibra di cocco. In alternativa, nella impossibilità di reperire questi elementi potrebbe utilizzare un substrato ricco di sostanza organica , sciolto e con un eccellente drenaggio. Buon giardinaggio! Tiziano Codiferro
Salve. Vorrei sapere se posso piantare degli aceri sotto un pino di grandi dimensioni. Mi preoccupa che il terreno possa essere troppo acido a causa degli aghi. Attualmente nella zona in cui vorrei piantarlo ci sono delle yucca, che vorrei togliere
Sotto dei pini di grandi dimensioni posso sopravvivere solo poche piante. Tra queste non credo che gli Aceri siano quelle più indicate. Il terreno acido non è un porblema ma le rasdici superficiali dei pini e la loro folta chioma possono disturbare la crescita sana e vigorosa degli Aceri. Potrebbe potare le Yucca presenti e renderle più belle e decorative con poca speasa e poca fatica.Buon Giardinaggio!
Buona sera.
Vengo al dunque. Un piccolo acero atropurpureum che giá in settembre é quasi senza foglie. Si seccano nella punta, si accattorciano, seccano e quindi cadono. La pianta é viva. Si vedono delle gemme che non so se potrebbero aprirsi. Vivo in Svizzera centrale. L’alberello e in vaso e riparato dal sole ma riceve la luce del giorno. Esposto a sud-est. L’estate non é arrivata quest’anno. Quindi escluderei caldo eccessivo e prolungato. Magari qualche giornata vicino i 30 gradi li ha fatti. Come comportarmi. Grazi
Le foglie che si seccano e si accartocciamo possono essere frutto dell’eccesso o della mancanza di acqua oppure dalla presenza di marciumi radicali. Le consiglio di controllare il terriccio nel vaso per verificare l’umidità dello stesso e valutare le possibile azioni da intraprendere. Buon Giardinaggio!
Ho cambiato il terriccio. Il precedende emanava un cattivo odore. Quello di adesso é piú sciolto e drena meglio anche se non ho dato molta acqua. Vorrei aspettare che asciughi un pó per ridare. Grazie per le dritte
Salve.
Grazie ai sui consigli ho salvato il mio acero atropurpureum. Ha giâ tante gemme. Sono curioso…..
Volevo farle un altra domanda. In novembre ho acquistato un dissectum viridis ridotto male. L’ho curato e ora ha tante gemme. Essendo una varietà verde, posso tenerlo qualche ora esposto al sole. Magari fino alle 13:30.
Grazie
Gli aceri, come avrà imparato dalla coltivazione del suo Acero atropurpureum, sono piuttosto suscettibili. Le varietà verdi hanno una maggiore resistenza alla luce diretta del sole rispetto a quelli con le foglie chiare o sempre rosse. Se il sole non è troppo intenso e le temperature non sono eccessive, credo non dovrebbe aver grandi problemi. Mantenga il terreno alla base del suo acero leggermente umido.
Mi faccia saper com’è andata.
Buon giardinaggio
Salve. L’acero atropurpureum é maglifico. Foglie stupende e in posizione di mezz’ombra al mattino e ombra da mezzo giorno stá da dio. Il Viridi ho notato che avendo piú sole diretto dalla mattina sino alle 14:00 ho notato che le foglie tendono a perdere il verde brillante e schiarirsi un pò. Nessun segno di scottature ma con l’arrivo di temperature sempre piú calde non saprei……
Cosa mi consigliate di fare?
Grazie.
Non so da dove mi sta scrivendo. La collocazione geografica, Nord, Centro o Sud Italia, comprese le isole, cambia l’intensità dell’irraggiamento solare durante l’estate. Nei mesi estivi alcuni esemplari di Acero, ad esempio a Firenze, se troppo esposti alla luce diretta del sole durante le ore più caldo possono tendere ad avere le foglie ingiallite o leggermente decolorate. Appena le temperature iniziano a scendere le piante riacquistano vigoria e colore. Se ha messo a dimora una pianta giovane, vedrà che non avrà grandi difficoltà ad ambientarsi e ad abituarsi all’irraggiamento solare della sua zona. Abbia la premura di non farle mancare l’acqua nei mesi più caldi.
Mi tenga aggiornato sull’evoluzione del suo Acero atropurpureo.
Buon giardinaggio
Io vivo in Svizzera centrale e gli alberelli molto giovani ricevono luce diretta dal mattino sino a dopo pranzo. Esposizione sud/est.
Il Viridis stranamente mi si é scolorito usando una parola un pò così…..
Aprile ha toccato giornate calde anche sui 20 gradi. In estate si toccano anche 32 gradi. L’Atropurpureun riceve luce solare diretta al mattino ma a tratti filtrata da un altro acero piú grande. Sono piante tutte in vaso. L’acqua non le manca.
Grazie per le risposte
Ritorno a scriverle a distanza di mesi dai suoi preziosi consigli. Dopo un estate calda come non mai quą in Svizzera con temperature oltre i 35 gradi e senza precipitazioni, i miei aceri in vaso son riusciti a curarli bene a parte il piccolo Atropurpureum che anche se riceveva soltanto per qualche oretta il sole al mattino, ha perso la metá delle sue foglie, che si accartocciano diventato marroni e poi cadendo. Le altre hanno solo le punte bruciacchiate e quindi marroni, ma il colore verde di alcune è violetto di altre é rimasto. Ho notato dove son cadute le fogli che ci son delle gemme. Si riusciranno ad aprire e se si come comportarmi con le annaffiature che fino ad ora son sempre state regolari. Aspetto che la terra asciughi per ridare acqua. Grazie ancira
Buongiorno Tiziano. Ho messo a dimora un paio di anni fa un Acer japonicum aconitifolium nel mio giardino. Abito in pianura padana, l’acero é stato inserito in un contesto di un’aiuola abbastanza fitta con pittosforo nano, che cresce splendidamente, e ligustro cinese, anch’esso rigoglioso. Come esposizione essendoci le case di mezzo l’acero prende luce diretta solo nelle ore centrali del giorno (da 12 alle 17 più o meno. Non è il massimo ma non avevo altri posti disponibili. L’acero comunque vegeta bene il primo mese primaverile poi rimane stentato e perde alcune foglie e non rivegeta per tutta estate, pur comunque sopravvivendo. Dovrei spostarlo? Posso aiutarlo dando più acqua e concime? Grazie
DA quello che scrive le altre piante vivono sane e rigogliose, crescendo vigorose. Quindi il terreno e le condizioni ambientali sono favorevoli. Anche l’acqua e il concime non dovrebbero mancare, a quanto pare. L’acero dovrebbe preferire un terreno neutro o leggermente acido, in posizione non troppo esposta al sole, per luoghi non troppo freschi in estate. L’acqua dell’irrigazione dovrebbe avere livelli non troppo alti di carbonato di calcio, ovvero non troppo calcarea. In caso contrario, potrebbe indurre una clorosi nella pianta e un mancato assorbimento dei nutrienti. Il suo acero potrebbe non avere le condizioni colturali ideali per una crescita costante o potrebbe essere semplicemente “affogato” dalle piante vicine.
Potrebbe valutare, se possibile, lo spostamento della pianta, o un miglioramento delle condizioni del suolo limitatamente all’alberello. Mi tenga aggiornato sui futuri sviluppi del suo acero.
Buon giardinaggio
Grazie mille!
Salve Signor Tiziano.
Ho un amico che ha un piccolo acero Katsura in vaso di 70cm di altezza che in primavera ha cacciato diversi rami dalla chioma. Mi aveva chiesto a me se sarebbe il caso di accorciarli in inverno. Ed io chiedo gentilmente a lei. I miei piccoli aceri anche loro in vaso non li ho mai portati. Hanno una bella forma. Grazie
Le consiglio di suggerire al suo amico di partecipare ad uno dei miei corsi on line personalizzabili, per tempi, modi e costi, sulla cura e coltivazione delle piante da interno o da esterno.
Gli aceri sono un genere che annovera numerosissime specie e varietà. Prima di dare suggerimenti poco sensati, dovrei avere maggiori informazioni sulla pianta e le sue caratteristiche.
Buon giardinaggio
Buongiorno..posso usare corteccia di pino per “pacciamare” i miei aceri giapponesi? Mi è stato detto che il pino non è adatto per l’acero perché “acido. Quale pacciamatura consiglia? E come irrigare e concimare con pacciamatura? Grazie.
Gli aceri per crescere e svilupparsi prediligono un terreno leggermente acido. Quindi, la pacciamatura con corteccia di pino può essere indicata. NOn so cosa le hanno detto e soprattutto chi le ha riferito queste informazioni. Le irrigazioni in presenza di pacciamatura potrebbero essere modificate ma dipende molto dal tipo di terreno presente, dall’esposizione, dalle condizioni climatiche, ecc. La pacciamatura influisce in modo pressochè nullo sulla concimazione. La corteccia con il tempo deperisce e aggiunge materia organica al terreno, che però non è sufficiente a fornire alla pianta tutti i nutrienti di cui ha bisogno.
In alternativa alla corteccia di pino potrebbe usare il cippato di faggio, che trova in vendita nella sezione shop del sito.
Buon giardinaggio
Piacerebbe avere un consiglio sempre se puó aiutare il mio povero acero atropurpureum che arrivato a giugno inizia la fase dell’accartocciamento delle foglie sino a rimanere spoglio. É un piccolo alberello di 40 cm. Ombra, mezz’ombra, cambiare terriccio, vaporizzare alla sera o al mattino presto. Concime a lento rilascia a primavera e tanti altro. Acqua si ma senza esagerare. uno spettacolo a primavere é una tristezza di questi giorni.
Grazie se mi risponderá.
L’Acero è una pianta robusta una volta che ha attecchito. Il comportamento della sua pianta di Acero è piuttosto anomala. Il suo comportamento in tarda primavera potrebbe essere dovuto al concime a lento rilascio. Alcuni di questi concimi modificano in modo sensibile la salinità del terreno, soprattutto per le pianta coltivate in vaso. Questo determina la caduta delle foglie e il repentino deperimento della pianta ma non il suo totale deperimento. Anche le innaffiature dovrebbero essere proporzionate alle dimensioni della pianta, alle caratteristiche del tereno, all’esposizione, ecc.
Buon giardinaggio
Grazie per aver risposto.
Infatti ho avuto la medesima conferma da persone del settore. Mi hanno consigliato di aspettare un altro anno. Eliminando il concime. Aspettiamo
Salve, da 30 anni ho un bellissimo e grande acero giapponese nel giardino, poiché l’ho piantato all’inizio del viale adesso ho la necessità di spostarlo. Come e quando farlo. Grazie
Le sconsiglio di procedere in un’operazione del genere in autonomia. Vista la longevità della sua pianta di Acero giapponese e di conseguenza credo anche della sua bellezza, le suggerisco di farsi aiutare da un giardiniere professionista che sappia cosa fare. La pianta dovrebbe essere preparata per il trapianto almeno sei mesi prima, con una zollatura ben fatta e solo dopo diversi mesi, quando avrà messo nuove radici procedere con il trapianto. Eviti l’uso di escavatore per le operazioni preliminari, danneggerebbe seriamente la pianta.
Il trapianto potrebbe essere fatto in inverno o in autunno in base anche alla zona e regione nella quale si trova la pianta. Meglio procedere quando l’acero è in riposo vegetativo. Sappia che gli aceri devono essere maneggiati con cura per evitare loro traumi e successivi disseccamenti diffusi.
Buon giardinaggio
Apprezzo la vs professionalità e i commenti che ho letto
La ringrazio molto per aver apprezzato il lavoro che continuamente faccio per produrre contenuti di qualità allo scopo di far conoscere meglio il mondo del verde agli appassionati di giardinaggio.
Continui a seguirmi sul mio blog.
Buon giardinaggio
Buongiorno ho un acero giapponese con portamento a cespuglio sarebbe impossibile con le dovute potature portarlo ad alberello ?
Gli aceri giapponesi sono degli alberi straordinari, dalle forme più fantasioeìse. Ne esistono numerose specie e altrettante cultivar selezionate. Ognuna di queste ha note caratteristiche ben precise, tra cui il portamento.
La crescita media di un acero giapponese è piuttosto lenta, occorrono degli anni perchè una di queste piante cresca in altezza di appena poche decine di centimetri.
Il portamento caratteristico di alcune di esse è piuttosto tozzo e ampio, anzichè alto e slanciato.
Per fare quelle che vorrebbe lei, occorre sapere di che specie e cultivar è la pianta che possiede, quali sono le sue caratteristiche principali. Inoltre, per educare una pianta a crescere anche in un modo diverso dal suo portamento naturale occorre molta pazienza. Pensare di ottenere un risultato apprezzabile in pochi mesi è senza dubbio impensabile.
Inoltre, per fare un buon lavoro è necessario che l’acero abbia pochi anni di vita. INtervenire su esemplari vetusti è sempre sconsigliabile. Le modifiche nella forma e nel portamento si possono ottenere solo a patto di poter effettuare progressivamente nel tempo solo tagli di modeste dimensioni che non danneggino l’esemplare. Eviti sempre di fare tanti tagli e di grandi dimensioni.
Buon giardinaggio