300 volte più dolce dello zucchero: la Stevia
Da secoli usata dalle tribù indigene del Sud America per dolcificare bevande e alimenti, e adottata in Giappone da più di 30 anni con lo stesso scopo, la Stevia Rebaudiana è una pianta perenne arbustiva con infiorescenze bianche.
Costituisce un’ottima alternativa naturale ai dolcificanti di sintesi, come la saccarina e l’aspartame, è antinfiammatoria antifungina e protettiva del pancreas (estratto scuro) e adatta perfettamente ai diabetici.
Ha un immancabile retrogusto di liquirizia e viene usata in foglie fresche in infuso, foglie essiccate in polvere (fino a 30 volte più dolci dello zucchero) in concentrato liquido chiaro o scuro e in estratto, che arriva ad essere fino a 300 volte più dolce dello zucchero.
Come la liquirizia le foglie possono essere masticate per ridurre il senso di fame e la voglia di dolci, senza introdurre alimenti calorici. Non si ha notizia di intossicazioni o effetti collaterali dovuti all’uso prolungato, tuttavia in Europa ne è stata concessa la vendita come integratore alimentare solo da pochi mesi, avendo superato tutte le prove di tossicità dopo un lungo periodo di messa al bando per divieti che risalgono agli anni ’60.
La Stevia è una pianta rustica che per la coltivazione non presenta esigenze particolari, la sua estrema capacità di propagazione per talea è nota, ed è a suo agio in vaso come in giardino con terreno ben drenato perché non ama l’acqua stagnante: ha solo bisogno di due cimature annuali, a 10-12 cm di altezza, avendo l’accortezza di preservare sempre 2 nodi con le relative foglie per permettere la crescita di nuovi getti, copiosi e dalla componente zuccherina più marcata, soprattutto nelle foglie adulte.
Per un dolcificante “casalingo” basta appendere ad essiccare in mazzetti i rami recisi dopo la fioritura, in un locale ventilato e al buio, per poi sminuzzarli nel mixer.