100 (o quasi) usi del sambuco
Il Sambuco (Sambucus Nigra) della famiglia delle Caprifoliaceae è una pianta mediterranea diffusa anche in Toscana. E’ un arbusto che può crescere fino ad un’altezza di circa 4 mt. in condizioni ideali. E’ da considerarsi alla stregua di una pianta pioniera poichè cresce dovunque si abbia un alto contenuto di azoto nel terreno. Lo stesso accade anche in luoghi abbastanza umidi, al di sotto dei 1500 mt d’altitudine.
Se si sono ascoltate alcune vecchie storie della cultura popolare, il Sambuco era una pianta onnipresente. Approfondendo sul web si capisce subito quanto questa pianta sia impiegata per un’infinità di usi, e come nulla dell’arbusto, soprattutto nel passato, venisse gettato via.
Caratteristiche della pianta di Sambuco
Le infiorescenze sono color panna e intensamente profumate; i frutti sono drupe succose di colore rosso scuro, ricche di vitamina C, usate per distillati, sciroppi e marmellate. I fiori vanno raccolti nel periodo primaverile da aprile a giugno e quindi essiccati gettandone i peduncoli; i frutti tra agosto e settembre, si utilizzano freschi o si possono congelare.
Apprezzato sin dai tempi antichi principalmente per le sue proprietà erboristiche, il sambuco è stato a lungo circondato da un alone di magia e credenze, tanto da venire usato per la costruzione di bacchette magiche e la creazione di incensi rituali. Nel medioevo si pensava che vi ci potesse nascondere una strega sotto mentite spoglie, e in Inghilterra la pianta ritenuta “posseduta” ne subiva le conseguenze.
Uso della pianta di Sambuco
Le sue virtù terapeutiche sono legate alla presenza di più principi attivi: flavonoidi, tannini, triterpeni, glicosidi, zuccheri, vitamine A B C.
È indispensabile utilizzare le bacche quando sono ben mature, perché da acerbe contengono – come la corteccia fresca – l’acido cianidrico, una sostanza tossica. Del resto tutte le parti della pianta, se consumate in dosi eccessive, possono provocare dolori addominali, nausea e vomito. I fiori e le foglie freschi e non trattati, sono irritanti a contatto con la pelle e possono provocare reazioni. Attenzione infine a non confondere il Sambucus nigra con il Sambuco ebulus (di altezza inferiore al metro e mezzo) o con altre specie velenose.
Proprietà del decotto di Sambuco
Bere due tazze al giorno di decotto o d’infuso di sambuco consumate calde, sembra che abbiano un potere antiastenico, antireumatico, antinevralgico, diuretico, digestivo. Il Sambuco è anche da consigliare come lassativo, ottimo per fegato, apparato respiratorio e urinario, mal di denti, nevralgie del trigemino.
Il decotto si prepara bollendo circa 20 bacche di Sambuco per pochi minuti in acqua. Al contrario, l’infuso di Sambuco si ottiene mettendo 3 gr. di foglie essiccate della pianta in 100 ml di acqua, unite ad un cucchiaino di miele.
Il sambuco stimola le risposte immunitarie e con l’azione sudorifera e antisettica dei fiori, negli stati influenzali aiuta a mitigare i sintomi respiratori più comuni, come il raffreddore e la sinusite. Le infiorescenze, grazie alla presenza di flavoni, sono anche benefiche per le vene e l’apparato circolatorio.
I mille usi del Sambuco
Dalle diverse parti dell’arbusto vengono ricavate tinture naturali per i tessuti: il lilla dai fiori, il nero dalla corteccia, il verde dalle foglie.
Da sempre, se ne usano i fusti svuotati per ricavarne piccoli strumenti a fiato e cerbottane: non per niente il nome sambucus deriverebbe dal greco sambyke, uno strumento musicale di origine fenicia.
La corteccia in decotto ha azione diuretica (in piccole dosi), mentre diventa lassativa a dosi maggiori (senza esagerare perché provoca nausea).
Le sue foglie emanano un odore repellente e per questo vengono usate nella lotta biologica contro gli insetti degli alberi da frutto, attraverso nebulizzazioni di decotto.
Il profumo dei fiori invece serve per aromatizzare alcune bevande, i dolci e l’aceto. Per preparare l‘aceto di sambuco se ne mettono a macerare 2 gr di fiori freschi in un litro di aceto di vino, per una ventina di giorni, poi si filtra il tutto. In cucina il sambuco è utilizzato in diverse ricette: se con le bacche mature si preparano sciroppi, conserve e un vino rinfrescante chiamato Rob. I getti primaverili si mangiano in insalata e i fiori, come quelli di zucca, sono buoni impanati e fritti.
Il Sabuco e la cosmesi
Come cosmetico il decotto di sambuco è un apprezzato schiarente per la carnagione scura del viso. Con l’infuso di fiori si prepara poi una maschera di bellezza. Basta unire a 10 gr di fiori e 5 gr di foglie di salvia officinale, nell’acqua d’ebollizione del lievito di birra e dell’argilla in polvere, per ottenere un impasto da stendere sul viso per una ventina di minuti.
Una pianta ricca di risorse ma da utilizzare con intelligenza e prudenza.
Grazie per queste informazioni dettagliate.
Mi viene una domanda, forse stupida: se si colgonoi fiori, come fanno i frutti a maturare?
(stessa domanda vale per i fiori di zucchine) Suppongo che si debbano coltivare piante solo per i fiori ed altre solo per i frutti?
Cordialmente, Elisabeth